capitolo 28

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beep...beep...beep...

 "Ehy..." sussurra qualcuno durante il mio risveglio.

Quando apro gli occhi sorrido nel vedere quel meraviglioso sorriso circondato da lunghi capelli biondi.

"mamma..."  mugugno, il dolore alla testa è insopportabile e provo dolore a ogni respiro "dove mi trovo?"

"ehy...non muoverti..." ha gli occhi rossi, sembra che abbia pianto "sei in ospedale..."

"Mamma, stai bene?" allungo una mano e sgrano gli occhi per il dolore.

"oh, non muoverti piccola..." delle lacrime gli rigano il volto.

"mamma, cosa è successo?" domando.

"non ti ricordi? Sei caduta giù dalle scale...hai sbattuto la testa..."  piange, di un pianto pieno di gemiti trattenuti, di un pianto di dolore "potevi morire..."

"mamma..."  mi allarmo, sento il ritmo dei 'beep' diventare più veloce, mi sto agitando.

"cara..."  nella stanza piomba mio padre, tutto preoccupato "cara, stai bene?"

Nel vedermi sorride, felice, e mentre si avvicina circonda mia madre con un braccio.

"sta bene!"  sorride di più "cara, forza, ti avevo detto che è forte..."

Vorrei urlargli di andarsene, invece non lo faccio, rimango zitta.

"lo so, lei è forte..."  dette quelle parole sento le palpebre diventare pesanti, fatico  a tenerle aperte.

Chiudo gli occhi e quando li riapro sono nella stessa stanza, solo che affianco a me non ci sono i miei genitori, ma Shawn, questo vuol dire che quello era solo un mio ricordo dell'infanzia.

Nella stanza si sente solo il rumore dei macchinari che mi tengono sotto controllo, quei continui 'beep...' che danno alla testa.

"Grace..." sorride Shawn quando lo guardo.

Attaccata al mio braccio c'è una flebo e nel mio naso invece viene inalato ossigeno attraverso due piccoli tubicini.

"Shawn..." ormai la testa mi scoppia e provo tantissimo dolore alla gamba.

"Come ti senti?" mi prende una mano.

"malissimo..." mugugno.

"ti ricordi cosa è successo?" sospira.

Le immagini iniziano a ripetersi nella mia mente, la grotta, il ragazzo nonché il mio assalitore, il bar, gli agenti, gli spari, il mio sangue.

"Si, ma..." scuoto la testa e trattengo un gemito di dolore, mi fanno male tutte le ossa "...non voglio parlarne"

"okay.." sorride e si siede affianco al letto, su una poltroncina da quelle di ospedale "sai...qui fuori ci siamo tutti..."

giro la testa per guardarlo.

"cosa?"

"Hayes ha avvertito Cloe e Benji...siamo tutti in pensiero per te...quindi siamo tutti qui..." sorride.

Sospiro e guardo il soffitto. Ora tutti probabilmente sapranno di mio padre, ora tutti sapranno tutto.

"è tutta la notte che aspettavamo di entrare, io sono riuscito a intrufolarmi..." lo sento ridacchiare, ma neanche la sua risata mi tira su di morale.

"notte?" chiedo "da quanto sono qui?"

Lo guardo.

"Bhe, da neanche un giorno..." si passa una mano tra i capelli "sta notte abbiamo dormito qui, cioè, Hayes no, io non ho poi dormito così tanto perché ho parlato con lui..."

My little infinite with you|| Hayes GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora