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Ci sciogliamo dall'abbraccio e mi sento così strana.
Mai mi sarei immaginata di potermi trovare tra le braccia di James e tanto meno mi sarei immaginata di essermi aperta così tanto con lui. Insomma, abbiamo parlato come due fratelli, alla fine, all'inizio eravamo peggio del cane e del gatto messi insieme.
"Comunque,si chiamava Amy" mi comunica con voce spezzata dalla malinconia James.
Ecco, è di nuovo diventato pazzo.
Chi sarebbe questa Amy? Aggrotto le sopracciglia.
"Eh? Amy? Amy chi?" Gli domando confusa.
"Amy, la ragazza che è morta investita poco dopo il nostro litigio" mi dice sull'orlo di un pianto.
Fai che non pianga, sarebbe imbarazzante e non saprei come comportarmi.
Adesso ho capito chi è Amy.
Quel giorno in cui gli chiesi il perchè del fatto che se ne sta sempre sulle sue e non lo vedo mai con delle ragazze mi rispose che ha ancora in testa quella ragazza che dopo il loro litigio da quindicenni se n'era andata e senza accorgersi, ha attraversato la strada senza guardare, così l'hanno investita ed è morta.
Certo, che morte tragica.
Pura sfortuna.
"Ah, Amy. Bel nome... Ma come mai me ne stai parlando?" Gli chiedo facendo una risatina nervosa.
"Oggi è l'anniversario della sua morte" mi informa abbassando lo sguardo.
Cazzo, che gaffe.
Però non ho sbagliato io, me lo ha detto lui.
"Oh, mi.. Mi dispiace" non so che altro dirgli.
Anche perchè non sono così sincera, perchè dovrebbe importarmene. Insomma, non per fare l'arrogante, ma io quella ragazza non l'ho neanche conosciuta, io non provo dolore per gli umani comuni mortali che mi circondano, figuriamoci se dovesse importarmi di qualcuno che è venuto a mancare.
Più che dispiacermi per la ragazza morta, devo dire che mi sta facendo rattristire la faccia spenta di James, che di solito sorride come un bambino.
Oggi è distrutto, e questo un po' mi scuote.
"Non compiacermi, non voglio fare la vittima. Avevo solo voglia di dirlo, e, beh, l'ho detto. Ma puoi anche non dirmi nulla, davvero" forza un sorriso.
"Non fare finta di sorridere con me" gli ordino.
Mi guarda un po' dubbioso.
"Hai capito bene. Se non puoi fare a meno di ridere, ridi. Ma se ti devi sforzare, perchè non trasmetti il tuo stato d'animo attualmente di merda senza avere paura che qualcuno ti riconosca? Se non vuoi ridere, perchè devi addirittura impiegare muscoli per mettere su un sorriso falso?" Gli domando retoricamente esponendogli la mia opinione.
Io odio quando le persone devono 'per forza' sorridere.
Non siamo dei robot, perchè le persone si ostinano a falsificare i sorrisi?
Io vado avanti con i miei sguardi privi di sentimento, eppure mi sento molto meglio, se così si puó dire, di alcuni che appunto sorridono a caso.
"Hai ragione.. Sai che c'è? Vorrei proprio urlare, o rompere qualcosa. Ho la rabbia che sfiora ogni centimetro della mia pelle, e minaccia di essere esercitata" ammette iniziando ad agitarsi.
"Okay, okay. Se vuoi urlare... Va bene. Andiamo da qualche parte peró, se no ci prenderanno per pazzi" gli dico sdrammatizzando la situazione fredda e di tensione che stava per crearsi.
Annuisce.
Mi incammino verso una specie di bosco qui vicino e lui mi segue.
Arrivo in un punto del prato, in mezzo agli alberi.
"Qui, James" gli indico un punto preciso e ci si piazza espirando. Caccio un grande urlo e lui mi guarda spiazzato.
"Questo urlo mi ha aiutata a liberarmi, contribuirà anche per te" lo avviso.
Allora sembra che si stia preparando, per poi urlare anche lui.
"Bravo! Non ti senti meglio?" Gli chiedo fiera.
"Hai ragione, Abby. Anche se nulla puó rimediare più di tanto. Io... Io mi sento così in colpa. È come se fosse morta per colpa mia. Per colpa di quel maledettissimo litigio. In più non c'è stato funerale,nulla per poter rintracciare i suoi genitori. Sto così male..." dice serrando la mascella.
Mi avvicino a lui.
"Hey,non te ne fare delle colpe... Davvero" gli do una pacca sulla spalla.
"Forse... Forse dovremmo andare via da qui" gli dico imbarazzata ed annuisce.
In tutto questo il povero Lucky ci ha inseguiti, mi ero dimenticata che ci fosse.
Vado ad accarezzarlo per trasmettergli un po' di affetto.
Alzo lo sguardo da terra e vedo gli occhi di colore azzuro oggi un po' più spento di James inchiodati tra i miei.
"Vado" lo saluto andandomene,un po' come se la situazione che si era posta tra noi mi stesse mettendo a disagio.
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Torno a casa e noto che c'é anche mia madre.
"Hey, come stai?" Le domando, lei fa una faccia sorpresa, molto probabilmente non si aspettava che le chiedessi del suo stato d'animo;subito dopo risponde: "La verità...?"
"La verità" dico convinta, puó confidarsi con me, in fondo é solo grazie a lei che non sono rimasta in quell'orfanotrofio.
"Sto male. Ogni giorno che passa sto sempre peggio... mi manca,Abby" dice con le lacrime agli occhi.
Faccio un gesto che mi stupisce: vado da lei e l'abbraccio più forte che posso, James mi ha insegnato che in certi casi non c'é bisogno di nessuna parola, la cosa migliore é dimostrare che ci sei con un semplice gesto che puó dichiarare un sentimento più di mille parole.
All'inizio rimane alquanto sorpresa, ma subito dopo si lascia trasportare dal bene che prova nei miei confronti.
"Vedrai che andrà tutto bene, capirà che ha sbagliato, tu hai difeso tua figlia ed hai fatto la cosa giusta" mi vergogno un pó a parlare di queste cose proprio con mia madre, sono la prima che non fa mai una cosa giusta nella vita...
"Grazie tesoro" mi sorride, io non ricambio, odio fare i sorrisi forzati e si noterebbe, mi limito ad annuire.
"Vado in camera mia" annuncio mentre salgo le scale.
Mi butto sul letto, prendo il mio cellulare e noto che c'é un messaggio da Chloe:

'Heyy Sistah, sta sera horror party a casa mia, ti va? :) '

Le rispondo senza pensarci due volte, questa sera non avevano organizzato nessuna festa in nessun locale quindi ho la serata libera e per una volta non mi fa male risparmiare i soldi dei miei genitori...

'Ci sto!! A casa tua a che ore?'

'8:00 p.m.'

Chiudiamo la nostra conversazione in questo modo, controllo l'ora sulla schermata del cellulare: 3:00 p.m.
Metto la sveglia per le 8:00 e infine appoggio il cellulare sul comodino, chiudo gli occhi e cado in un sonno profondo.
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"Hey!" Urla Chloe non appena mi vede, si aggrappa addosso a me come una piccola scimmietta, questo soprannome mi sembra famigliare... ah sì, glielo davo ad Alyson quando andavamo alle medie....ovviamente per lei utilizzavo 'scimmia' in senso dispregiativo.
Mi risveglio dai miei pensieri e abbraccio Chloe più forte che posso, oggi é per caso la giornata degli abbracci...?
Ne ho dati più oggi che in tutta la mia vita.... di abbracci sinceri,ovviamente...
Entro in casa e noto che, come al solito, i genitori di Chloe non sono in casa... forse io e lei siamo più simili di quanto io creda.
"Allora... guardiamo questo o questo?" Dice mostrandomi due film horror, siccome non ho voglia di stare a perdere un sacco di tempo solo a scegliere un film, ne scelgo uno a caso.
Ci sediamo sul divano, dopo esserci messe il pigiama, con i pop-corn e direi che siamo pronte per continuare la nostra serata.
Neanche all'inizio del film, Chloe si mette a lanciarmi i pop-corn addosso.
"Vuoi la guerra eh?" Le chiedo divertita, annuisce anche lei divertita.
"E guerra sia"

*spazio autrici*
Hiii people of wattpad!♡
Doppio aggiornamento,contente?
Cosa ne pensate? Fateci sapere in un commento. Accadranno cose che non potete nemmeno immaginarvi nei prossimi capitoliii! Continuate a seguirci e a votare la nostra storia esprimendo sempre le vostre opinioni che sono bene accette.
Al prossimo capitolo😝
-aleandsofistories👑

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