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San Valentino è alle porte e la mia situazione sentimentale è dormire abbracciata al cuscino stringendo il peluche a forma di cuore regalato da James e indossando la sua maglietta che non perde il suo profumo.
Dannazione, è così tanto tempo che ci siamo persi ormai... perchè non me ne sbatto? Vorrei tornare la menefreghista che ero, a cui non importava di niente e nessuno, che se perdeva qualcuno era anche meglio, che stava in solitudine, che taceva i suoi sorrisi.
L'unica cosa che non ho perso della vecchia me è senz'altro l'orgoglio, quello è lo stesso... se avessi coraggio gli butterei in faccia la verità, ma a che servirebbe?
Solo se volessi mettermi in ridicolo, perché è così che finirebbe. Non voglio assolutamente essere presa in giro una volta di più... anche se ammetto che se facesse il primo passo capirei che ha messo da parte l'orgoglio e che ci tiene... perché io non metto da parte l'orgoglio neanche per lui, anche se ci tengo più di ogni altra cosa al mondo.
È tutto così difficile.
Ho sempre odiato il San Valentino per tutte le sue smancerie, ma adesso come vorrei essere nei panni di una ragazza che vive un sentimento ricambiato dal suo ragazzo... mai una gioia, l'ho sempre detto.
E poi si chiedono perchè non ci si innamora più in questa generazione, è così che finisce. Per tutti.
A chi prima, a chi dopo.
Forse è meglio che tutto sia finito ancor prima di iniziare.
Tuttavia, come vorrei dire di aver finito qualcosa che almeno ho affrontato, ma non è così.
Non ho affrontato una vera relazione. Anche se secondo me ciò che c'è stato non è da semplici amici.
Vorrei almeno dire di averci provato, ma lui non ha voluto, o per meglio dire ha rovinato tutto come sempre. Cosa c'è di sbagliato in me? Faccio indebolire le persone facendo commettere loro atti superficiali? È colpa mia? L'ho fatto scappare? Quanti problemi. Mi farei un giro ma mi sto incamminando già per la scuola. Noto particolarmente i volti felici di ragazzine sognanti che tengono in mano una rosa regalata dal proprio ragazzo... pff, la cosa più assurda che esista. E poi le rose a parer mio puzzano. No, non sono gelosa... non vorrei affatto questo tipo di attenzioni da James... beh un po' sì. Ma che devo farci?
Se consideriamo così tanto San Valentino una festa come mai dobbiamo andare a scuola?
Arrivata davanti ai cancelli, me la prendo con comodo prima di entrare. Medito un po' con una sigaretta per poi consumarla in un tempo immediato perchè i pensieri sono troppi. Seguo la folle massa di studenti verso l'atrio scolastico, ma senza il loro entusiasmo e la loro felicità di entrare dentro questo edificio infernale. Arrivata dentro, percorro i corridoi giungendo in classe e trovando inaspettatamente un bigliettino.
«Buon San Valentino. X»
Il biglietto è anonimo... che scherzi infantili. Sarà Will.
Preparo il libro di storia che è nell'armadietto, ma mentre lo afferro cade un biglietto più grande.
«curiosa? Avrei tante cose da dirti... ti saranno svelate, solo se tu vorrai. X»
Oh mio dio, sto prendendo parte a un film horror? Chi mi sta scrivendo? Non si usa più ask per l'anonimo? Apro la pagina del prossimo argomento di storia non appena vedo entrare la prof. Sopra c'è una scritta in matita.
«Da Reds stasera alle 8 p.m. Tavolo 3. X»
Non so... chi si può smascherare dietro questi biglietti? Se fosse uno scherzo di Alyson? Non sono sicura di voler accettare... Reds è un ristorante così chic, non ci ho mai messo piede... di certo dovrei vestirmi elegante, solo che sta volta metto il reggiseno.
~~~
Dopo ore di lezione passate a pensare chi possa essere, ho scelto di andarci per togliermi ogni dubbio. In più Rachel mi ha convinta ad andarci. Mi sono preparata impeccabilmente, abito lungo nero da sera e tacchi col décolleté molto raffinati. Il make up è sistemato alla perfezione. Chissà, magari è qualcuno che mi farà dimenticare completamente di James in una serata. Rachel mi fa il favore di accompagnarmi.
Arrivata davanti al ristorante, mi assale leggermente l'ansia.
"Io aspetto qui nel parcheggio un quarto d'ora, poi capirò che stai bene e andrò, altrimenti non ti fare scrupoli e sali subito in macchina appena va qualcosa storto... e, poi dimmi chi è il misterioso!" Mi dice Rachel con un tono rassicurante.
"Va bene mamma" la prendo in giro procurando la sua risata. Entro nel locale e mi avvio al tavolo 3, dove c'è una figura scolpita di spalle ad aspettarmi. È un ragazzo, e la figura dal dietro non è niente male. Tocco delicatamente la sua spalla. Così scattante si gira. Quasi perdo un battito. Lo guardo negli occhi, i suoi occhi blu, quanto mi era mancato tuffarmici dentro. Che sto dicendo?
"Perchè l'hai fatto?" Chiedo seccata.
"Per farmi perdonare dal fatto vecchio... te l'avevo detto che mi sarei impegnato" afferma facendomi sedere sulla sedia di fronte alla tavola apparecchiata al nume di candela. Non posso fare altro che ascoltare cosa abbia da dirmi.
"Devo ammettere che ho esagerato quella sera... Le scuse non bastano per ció che ho combinato, non so che cosa mi é passato di mente. Ho il dannato vizio di mettermi sempre nei casini, sono stato uno stupido a comportarmi in quel modo... Non so perché l'ho fatto, avevo bevuto un po' prima... Ma questa non é una scusa legittima per ció che ti ho fatto. Ho passato settimane a chiamarti, ero disperato. A scuola non avevo neanche il coraggio di parlarti, ogni volta che posavo gli occhi su di te, mi ritornava in mente il momento in cui ti ho fatto quel terribile scherzo, mettendoti in imbarazzo davanti a tutti. Solo pochi giorni fa ho capito che ormai ciò che avevo fatto, é stato fatto e che non si puó tornare indietro nel tempo, purtroppo... Ho capito che se avessi voluto recuperare il nostro rapporto avrei dovuto lottare per riconquistare la tua fiducia... E così cercheró di fare. Mi faró perdonare, in un modo o nell'altro... Ora ti capisco se vuoi tornartene a casa, se ti ho solo fatto perdere tempo... Spero solo che non mi abbia dimenticato, spero solo che un giorno tornerà tutto come prima..." non ce la faccio più, mi alzo dalla sedia, giro in torno al tavolo che ci separa e lo abbraccio. Un gesto sciocco, dopo tutto quello che mi ha fatto non meriterebbe niente da me, ma é difficile dimenticare la persona che pensi ogni momento della tua giornata, é difficile dimenticare una persona che ami con tutto il tuo cuore. Potrà spezzarmi il cuore, ma io continuerò ad amarlo con ogni singolo pezzettino di esso.
Mi é mancato stare tra le sue braccia, mi é mancato lui.
"Scusate... Volete ordinare?" domanda il cameriere, già mi sta sulle palle, ha rovinato il nostro momento tenero...
"Sì grazie" dice James ricomponendosi e con una voce elettrizzata da ció che ci ha riunuti.
Dopo aver ordinato, il cameriere se ne va lasciandoci nuovamente soli.
Tra di noi cala un silenzio imbarazzate.
Mi guardo in giro sperando che lui interrompa, in qualche modo, questa tensione snervante.
"Quindi... Mi perdoni?" domanda all'improvviso, lo fisso per un attimo che sembra infinito.
"Non lo so... Come hai detto tu ció che mi hai fatto non si puó rimediare con delle semplici scuse..." faccio una lunga pausa, sto per prendere una decisione importante, una decisione dalla quale non si potrà tornare più indietro, la decisione che porta alla felicità...
"...ma ho deciso di darti un'altra possibilità... Questa volta é l'ultima, vedi di giocartela bene" lo avverto, i maschi sono tutti uguali e dovrei aspettarmi centinaia di delusioni da esseri maligni come loro... Ma James, il ragazzo dagli occhi azzurri, il ragazzo che é riuscito a rubarmi il cuore, lui é diverso dagli altri... Ha un non so che di magico... Più mi riprometto di voltare pagina e più mi ritrovo tra le sue braccia.
Vedo i suoi occhi che si illuminano di gioia, o almeno deduco sia così... Sta iniziando a mascherare molto bene le sue emozioni e questa cosa non mi piace...
Prende la mia mano e la racchiude tra le sue mani, ci fissiamo negli occhi come una coppia di fidanzatini sdolcinati e per un momento mi immagino un futuro insieme a lui, ma poi ripenso alla parte stronza di lui...
"Eccovi serviti..." ci interrompe di nuovo il fastidioso cameriere, porgendoci i piatti con all'interno ció che avevamo ordinato.
Lo ringraziamo sorridendo.
Spero solo di non essere l'unica che sta archittettando la morte di quel poverino... Con tutti i momenti in cui puó intervenire, azzecca sempre il momento sbagliato.
Iniziamo a mangiare, James non proferisce parola.
Questa volta sono io a spezzare il silenzio:
"Devo andare un attimo in bagno, arrivo subito"
Mi alzo dal tavolo e mi dirigo verso il bagno delle donne.
Quando ritorno al tavolo, James non c'é più... Il suo piatto é vuoto, temo che se ne sia andato.
Mi siedo al tavolo in attesa del suo ritorno, quando finisco di mangiare non é ancora tornato.
Temo che si sia giocato la sua ultima possibilità.
Stavo per prendere le mie cose, quando vedo James in lontananza.
"Dov'eri finito?" domando seccata.
"Ehm... Mentre ti aspettavo sono andato a fumare una sigaretta... Mi dispiace di averti lasciata qui da sola..." sembra leggermente nervoso, non so cosa ci sia dietro a tutto ciò... Ma decido di lasciar perdere, per il momento.
"Volete il dolce?" ci domanda, questa volta una cameriera.
"Sì grazie..." solo ora noto che continua a fissare James intensamente. Pff, che troia.
Si morde il labbro inferiore, cosparso di rossetto rosso acceso, e se ne va sculettando. Alzo gli occhi al cielo.
Se prima volevo uccidere il cameriere di prima... Figuriamoci cosa voglio fare ora a questa cagna...
"Tutto okay?" domanda James notando che sto stringendo la tovaglia il più forte possibile.
"Sì sì..." mento.
"Mh..." mi guarda con aria circospetta, non so mentire... e lui se ne é accorto.
Fortunatamente fa finta di niente e si beve un goccio di vino rosso.
~~~~
Finisco di mangiare l'ultimo pezzettino di torta.
Dopo tutto ció che ho mangiato vorrei scoppiare come un palloncino.
Mi sento come una balena, il vestito inizia a farsi sempre più stretto intorno alla pancia.
Devo smetterla di abbuffarmi in questo modo.
Controllo il mio cellulare, mi ritrovo 15 chiamate perse da Rachel, sono sicura che non vede l'ora di sapere com'é andato l'appuntamento.
Guardo l'ora e noto che é quasi mezza notte...
Ci dirigiamo verso la cassa per pagare il conto, tiro fuori il portafoglio pronta a pagare tutto ció che ho mangiato, ma James mi fulmina con lo sguardo.
"Pago io" mi sussurra all'orecchio, procurandomi dei brividi lungo la spina dorsale.
Rimango imbambolata come una sciocca, mentre lui paga il conto.
"Andiamo?" mi domanda subito dopo, mi riprendo e ci dirigiamo verso l'uscita.
Ricontrollo l'orario, é mezza notte in punto, stavo per dirgli di accompagnarmi a casa di Rachel che quella notte dormivo a casa sua, quando sento un botto.
Sussulto.
Un altro botto, subito dopo un altro ancora, guardo il cielo e vedo i fuochi d'artificio disperdersi piano piano.
"Ti piacciono?" mi domanda James, vicino all'orecchio per sovrastare i botti dei fuochi.
Annuisco velocemente sorridendo come una stupida.
"Sono per me?" domando con un bagliore di speranza negli occhi.
Annuisce sorridendo, gli salto in braccio, subito dopo arrossisco dall'imbarazzo.
"S-scusami..." dico guardando per terra, James mi fa alzare lo sguardo verso di lui.
Mi fissa negli occhi e subito dopo mi coglie alla sprovvista posando le sue labbra sulle mie.
Mi abbandono alla dolcezza delle sue labbra e al tocco delicato delle sue mani sul mio corpo.
I fuochi d'artificio continuano a scoppiare, rendendo l'atmosfera ancora più romantica.
Le nostre lingue si scontrano, prima delicatamente e subito dopo iniziano una danza violenta e passionale.
Quando ci stacchiamo siamo un po' affannati ed io non vedo l'ora di chiamare Rachel per raccontarle ogni singolo dettaglio di questa serata magnifica.

*spazio autrici*
Rieccocii!! 💁
Speriamo che questo capitolo vi piaccia, ci scusiamo infinite volte per la lunga attesa di questo capitolo 💘
Speriamo di riuscire ad aggiornare il più presto possibile 🌸
Grazie mille per i 100k😍
Alla prossima 😏❤
-aleandsofistories🌷

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