Chi aveva chiuso la porta?
Questa fu la prima domanda che gli venne in mente. Non ricordava di aver girato la chiave nella serratura dopo che si era dimenticato di recuperare la scatola dei sigari giù da basso e era sceso velocemente a recuperarla. Purtroppo quello stupido signor Grassoccio, come lo chiamava lui, ovvero il signor Maxwell, lo aveva trattenuto di nuovo tra tutta quella gentaglia montanara, ma questo era un altro discorso.
Aprì la porta e entrò, scrollandosi le ultime gocce d'acqua di dosso. Era proprio il caso di fare una doccia, calda e veloce, per asciugarsi da tutta quell'umidità che gli era entrata in corpo dopo la quotidiana corsetta mattutina.
Chi si aspettava che sarebbe scoppiato il finimondo? Quelle nuvolette lontane lo avevano ingannato di brutto; sembravano così innocenti, invece si erano riversate sopra la sua testa dopo pochi minuti e lo avevano conciato per le feste.
Odiava farsi vedere in quelle condizioni, tuttavia non poteva fare altro che tornare velocemente alla locanda e raggiungere la sua camera. Aveva tentato di fare in fretta e sfuggire a Grassoccio, ma era stato tutto inutile, chi poteva fermare la chiacchiera e la dilagante curiosità di quello lì?
Si spogliò in fretta, con qualche lieve brivido. Stupidi e inutili inservienti, neanche il fuoco avevano acceso.
Lanciò un'occhiata infastidita alle braci giacenti nel caminetto dalla serata prima, quando aveva invitato i suoi due amici per una birra. Una serata divertente, per carità, ma un po' noiosa; non c'era neanche una donna. Certo, Gordon e Nicholàs sapevano dove trovarne, tuttavia lui non voleva distrarsi troppo e delle ragazze certo avrebbero rappresentato una perdita di tempo troppo grande. Doveva concentrarsi sul suo compito, ora.
Gettò gli ultimi indumenti a terra e si diresse verso il bagno, ma quando aprì la porta si immobilizzò.
...
Margaret si voltò di scatto.
Ok. Si aspettava di vedere un uomo. Ma non un uomo nudo! E tantomeno lui! Il signor Friedrich!
Si girò immediatamente dall'altra parte sentendosi avvampare e si portò una mano alla bocca, completamente sotto shock.
-Che diavolo...- borbottò lui alle sue spalle. Lei udì la sua voce, la stessa del tipo che poco prima aveva incrociato smistando i rifiuti. Si chiese quante diavolo di possibilità c'erano di finire nel suo appartamento. Maledettamente poche, questo era sicuro.
Aveva tentato il tutto per tutto: fingersi una donna delle pulizie.
Aveva afferrato una camicia bianca di lui che aveva trovato in un cassetto di biancheria intima, poi se la era stretta con un laccio nero intorno alla vita, come se fosse stata un vestito, dato che era troppo grande, e si era presa il secchio.
Proprio così. Stava fingendo di lavare il pavimento del bagno. Ma non sapeva se stava funzionando. Già quella situazione era di gran lunga peggiore di quella che si era immaginata...
-Che diavolo ci fai qui?- ringhiò Ron.
Lei non osava alzare gli occhi, così continuò a muovere il bastone con lo straccio avanti e indietro, tentando di non far notare le mani che avevano iniziato a tremarle. E anche la voce, notò con imbarazzato disappunto qualche istante dopo.
-Sto...pulendo il bagno, s...signore.-
-Stai pulendo il bagno?- le fece eco lui, incredulo. Chi diavolo aveva mandato quella ragazzetta in camera sua?
-Stavo- precisò Margaret, sempre fissando a terra -ora ho finito. Vado.-
Appoggiò il bastone in un angolo del bellissimo bagno insieme al secchio e, guardandosi i piedi nudi, si diresse verso la porta.
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Ci sono sempre stata
RomanceLui è un uomo colto, astuto e ironico, capace di tenere sotto controllo qualsiasi situazione. Gli è stata affidata un'importante missione, che non può e non deve fallire. Ma le cose iniziano drasticamente a cambiare quando il suo compito viene a sco...