CAPITOLO XVII

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Margaret rimase estasiata anche dalla stanza di albergo che le avevano affidato. Era più bella di quella del signor Friedrich presso la Perla Nera, con dei tendaggi color pesca intonati ai tappeti morbidi e alla lampada sul comodino accanto al letto a baldacchino.

Appena varcò la soglia si gettò sul leggero piumino fresco e allargò le braccia. Aprì gli occhi e vide il tessuto color corallo del baldacchino sopra di sé decorato con motivi astratti; era bello non trovarsi di fronte sempre il soffitto.

Alzò la testa e osservò le due grandi finestre. Decise che doveva aprire le tende per vedere cosa c'era oltre.

Appena le scostò venne investita da un'onda di luce che le fece socchiudere gli occhi, poi, quando li aprì, rimase a bocca aperta.

Il mare. C'era il mare.

Era bellissimo.

Si vedeva una parte della spiaggia dato che l'hotel sorgeva sulla cima di una collinetta, e poco più in là si scorgevano le imbarcazioni di un piccolo porto.

Margaret scrutò l'orizzonte notando delle barche a vela tra le onde e, un po' più vicino alla costa, dei nuotatori coraggiosi.

Il sole faceva risplendere qualsiasi angolo di quel paradiso rendendo l'atmosfera assolutamente meravigliosa.

-Allora, vi piace?-

Margaret si voltò verso il signor Clark che si era appoggiato allo stipite della porta e sorrise più che poté. -È il posto più bello che io abbia mai visto in vita mia.-

-Ci credo.- Indicò con la testa in giro. -E la stanza?-

-È la stanza più bella che io abbia mai visto in vita mia.-

Lui rise. -Sono contento. Il signor Friedrich, devo ammetterlo, ha dei gusti davvero buoni.-

-Il signor Friedrich?-

L'uomo annuì grattandosi la fronte brevemente. -Sì, ha scelto lui le nostre stanze.-

Margaret rimase inebetita. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse rendendosi conto di essere rimasta totalmente senza parole.

-È così strano?-

-Ehm...- La ragazza si schiarì la voce. -No, certo che no.-

Sì, certo che sì. Cioè... perché il forestiero avrebbe dovuto scegliere per lei una stanza così maledettamente splendida? Affacciata sul mare? Con il letto a baldacchino? Con i tappeti in tinta?

Non ne sapeva molto di hotel, ma poteva intuire che non tutte le stanze erano uguali e di egual lusso, come era anche la Perla Nera. Si immaginò che, di sicuro, ce ne sarebbero state altre affacciate dall'altra parte, con di fronte le colline più verso l'entroterra. Bello anche quello, certo, ma non c'era paragone con la costa dell'altro lato.

Il signor Clark si batté le mani. -Bene, ora vado a sistemarmi. Vi consiglio di distribuire i vostri vestiti nell'armadio, è scomodo tenerli tutti in valigia. Avevo anche un'altra cosa da dire...- Si grattò la testa. -Ah sì, io sono al piano di sopra, se...-

-Al piano di sopra? E se avessi bisogno di voi per qualsiasi cosa?-

Lui sorrise. -Lo stavo per dire. Potrete chiedere direttamente al signor Friedrich, ha la stanza qui accanto. Non gli recherete alcun disturbo, ci siamo già accordati. Basta che bussiate.-

Ecco, un'altra di nuova.

Ma che...

-Per il resto: la colazione è alle ore otto, il pranzo non lo offre l'albergo, la cena alle diciannove e trenta. Ora ci sistemiamo per bene, poi usciamo, andiamo a mangiarci qualcosa e poi andiamo a dare un'occhiata a questa locanda famosa che stiamo cercando.- La guardò. -D'accordo?-

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