Ci sono sempre stata

CAPITOLO XII

Era arrivata l'estate a Capo Laguna. Margaret se ne rese conto uscendo di casa il giorno dopo per fare delle compere all'emporio principale del paese. Il signor Maxwell le aveva offerto il giorno libero, dicendole che era ora che staccasse un po' la spina, e lei era contenta di poter legare il sabato libero con la domenica. Così faceva due giorni consecutivi.

Riempì i polmoni con l'aria fresca e sorrise. Era felice della nuova stagione, poteva permettersi gonne lievemente più corte e leggere e camicette a maniche corte dal colore più vivace. Quel giorno si era divertita a scegliere tra un paio che era da tempo che non metteva; erano state dimenticate in fondo al piccolo armadio, e ritrovarle era stato quasi come avere di fronte un paio nuovo. Aveva optato per quella dal colore più estivo, una tonalità sull'arancio con tanti motivi floreali e una scollatura circolare un po' più ampia di quella della divisa, e ci aveva abbinato una gonna color nocciola che scopriva le caviglie. Si sentiva a suo agio in quegli indumenti, e anche un po' più carina del solito; infatti, quando andava al lavoro, era costretta ad indossare la divisa che, nonostante fosse comunque bella, era pur sempre una divisa.

Trovò per l'ennesima volta il viale che portava a casa sua assolutamente meraviglioso; ora i fiori sugli alberi avevano lasciato spazio ai frutti, perlopiù ciliegie che pendevano dai rami come preziosi orecchini, mentre le aiuole sul bordo della stradicciola erano fiorite. Riconobbe violette, iris e rose. Tante rose. Il loro profumo la inebriava.

Mentre camminava ripensò alla paga che il signor Dave le aveva consegnato. Era piuttosto irritato mentre gliela porgeva, era visibile dalla sua faccia tonda piegata in una smorfia che invano cercava di celare, ma a lei quella vista era sembrata solamente divertente. Aveva fatto bene a rispondere, si disse; una piccola grande soddisfazione che pochi si potevano permettere. Ma, rifletté, era solo per il signor Friedrich che lei era ancora alla locanda, con lo stipendio fra le mani e, in più, anche il giorno libero. Mai nessun collega, o almeno che lei ricordasse, le aveva detto che il proprietario dava giorni liberi, lei era stata la prima e fino ad allora l'ultima.

Le sue riflessioni caddero inevitabilmente verso il forestiero: dove era finito in tutto quel tempo? Era passata quasi una settimana dall'ultima volta, quando lo aveva visto nell'ufficio sgangherato del signor Maxwell, e da quel giorno nessuna traccia di lui. Sembrava essersi volatilizzato, eppure Fè le aveva riferito che era ancora a Capo Laguna.

"Ma perché sto pensando ancora a lui?" si chiese a un certo punto arricciando il naso. "A me non importa dove sia andato o che cavolo debba fare nel mio paese."

Troncò i pensieri su quell'argomento e sperò di non toccarlo mai più.

La piazza era particolarmente frequentata e Margaret riconobbe tra la folla molti conoscenti: c'era Francis, il venditore ambulante di latte e formaggi, che ogni tanto faceva un salto a casa sua per vendere i migliori latticini; Maria, la figlia del sindaco, con il suo immancabile cappellino; Alfonso, da sempre amico di famiglia.

Margaret salutò tutti cordialmente e fece per andare all'emporio che distava dal centro della piazza solo un chilometro quando incrociò una persona che non si aspettava di trovare: Lydia.

-Ehi!- Margaret si avvicinò e la donna le sorrise.

-Ma guardati!- esclamò allargando le braccia. -Sei un raggio di sole!-

Nonostante Margaret sapesse che era un complimento più per farle piacere che per altro, si sentì lusingata.

-Grazie Lydia.-

-E di che?-

-Cosa ci fai qua fuori? Credevo stessi lavorando.-

-Infatti dovrei, ma mi hanno mandato a comprare dell'insalata, come vedi infatti sono ancora in tenuta da lavoro.- Osservò la ragazza con un sorrisetto malizioso.