CAPITOLO XXXVII

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Oh. Eccolo là.

Margaret avvertì un tuffo al cuore appena vide Ron spuntare nella locanda. Era quasi ora di pranzo, intorno alle 12.30, e lei stava preparando un tavolo per un gruppo di clienti stranieri che sembravano quasi orientali.

Lo osservò e notò che non sembrava affatto che due giorni prima avesse preso le botte. A parte forse solo una piccola ammaccatura ancora all'occhio, il resto sembrava normale.

Riprese a pulire, ricordandosi che non doveva guardarlo troppo, altrimenti qualcuno avrebbe potuto capire come Fè, per esempio, che aveva gli occhi di un falco quando si trattava di queste cose. Era già sorprendente che non si fosse accorta prima che Margaret già non era indifferente al forestiero. Forse anche perché, pensò la ragazza, era tutta impegnata lei a filtrare con il bel tipo. Suvvia, se ne erano accorti tutti! A parte che ci provavano un po' tutte con lui e solo lei, Margaret, ci era riuscita. Sorprendente.

Lanciò un'altra occhiata all'uomo, che si era seduto con i suoi due amici al solito tavolo. Dovevano forse mangiare?

Margaret esitò, guardandosi intorno per vedere se c'era qualche altra cameriera, oltre a lei, disponibile a prendere le loro ordinazioni. No. Nessuna. Doveva andare lei?

Annuì impercettibilmente come per farsi coraggio poi, dopo aver fatto sedere gli orientali e aver dato loro il menù, si diresse titubante al tavolo dei tre.

-Buongiorno.- Si fermò e provò a guardarli tutti e tre con indifferenza e professionalità. -Avete già scelto?-

Percepì immediatamente lo sguardo del nero barbuto, uno sguardo ostile e corrucciato. Non aveva ancora dimenticato quel famoso episodio? Era ancora arrabbiato con lei per aver sbattuto la brocca di the sul tavolo? Mamma mia che permaloso!

-Per me patate e arrosto- disse quello dai capelli nocciola. Lei si mise a scrivere, poi alzò la testa. -Da bere?-

-Vino- rispose sempre lui -per tutti e tre, grazie.-

-No, io preferisco acqua.- Ron si appoggiò alla sedia, senza però guardarla. Poteva almeno alzare gli occhi, no?

-Mmm certo- bofonchiò Margaret mentre gli altri due amici alzavano gli occhi incuriositi verso di lui. -Sei diventato improvvisamente astemio, vecchio mio?- gli chiese il barbuto. -Io invece le lasagne con la carne- disse Ron per tutta risposta.

Atmosfera tesa. Margaret la avvertì lievemente, chiedendosene il perché.

Il barbuto sbuffò rumorosamente, poi lasciò cadere sul tavolo il menù. -Solito, anch'io patate e arrosto. Con verdure.-

La ragazza registrò l'ordine, poi prese i tre menù e si allontanò. Mentre recuperava il vino e l'acqua, si chiese come mai Ron non la avesse guardata. Neanche una volta, neanche una. Possibile?

Improvvisamente si sentì turbata, come se come se lui avesse dimenticato quello che era successo tra loro solo due giorni prima. E se la avesse soltanto usata?

No, non era possibile. Lei sì era innamorata di Ron Friedrich, ma non aveva i prosciutti sugli occhi da non accorgersi di come anche lui, a sua volta, la guardava, e di come le parlava, e di come la toccava oppure hanno ragione quelli che dicono che l'amore è cieco??

Mise il vino e l'acqua sul vassoio, sentendosi confusa fino alla punta dei capelli. Stava diventando tutto così maledettamente complicato insomma, non potevano amarsi e basta? Senza riserve, senza problemi? E invece sbam! La realtà sbattuta in faccia in tutta la sua crudeltà.

Diede le ordinazioni in cucina e mentre si avvicinava al loro tavolo per consegnare le bevande, rifletté su come avrebbe potuto vedersi di nuovo da sola con il forestiero. Dannazione, le possibilità erano davvero poche, pochissime, quasi nulle.

Ci sono sempre stataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora