CAPITOLO V

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-Allora?-

Ecco. Lo sapeva, lo sapeva. Non era stata una buona idea accettare immediatamente la chiamata del signor Collins. Poteva tirare fuori una scusa, del tipo "sto poco bene, credo di avere qualche linea di febbre", oppure "mi trattengono per una serata alla locanda dove alloggio, mi dispiace". Poteva farlo, e così, ora, non ritrovarsi in questa situazione.

Anche se, in realtà, non sapeva quanto quelle scuse avrebbero potuto funzionare. In fondo, il signor Collins era il signor Collins: un tipo burbero, attento, pacato, che non aveva l'aria di uno che accettava un "no" come risposta. E infatti...

Ron si infilò le mani in tasca, attese che il lentissimo maggiordomo giungesse alla porta, la chiudesse, si allontanasse, poi sospirò. -Devo ancora rintracciarlo.-

Si aspettava un'improvvisa reazione violenta da parte del signor Collins, che però, naturalmente, non arrivò. Il suo silenzio era più che sufficiente, come il suo sguardo. Gli occhi, nonostante fossero come vacui, scrutarono con incredibilmente intensità l'uomo, squadrandolo da sopra le lenti degli occhiali. Ron si sentiva abbastanza a disagio; non ne era abituato, tuttavia doveva farlo, finché avesse dovuto aver a che fare con un tipo strano come quello.

-Credevo che i patti fossero chiari, Friedrich.- La voce del padrone di casa era ferma, ma nascondeva una nota minacciosa nella voce; una nota che Ron colse immediatamente.

-Infatti. Lo erano...-

-Allora perché, dimmi, Friedrich, perché non lo hai rispettato?- L'uomo si avvicinò lentamente a Ron, togliendosi nel frattempo gli occhiali. La sua magrezza era quasi impressionante di fronte alla robusta figura del giovane, tuttavia non gli toglieva autorità, anzi la enfatizzava.

Ron non si intimorì. -Ho l'impressione che qualsiasi cosa io dirò voi la prenderete come una giustificazione, una stupida scusa.-

Il signor Collins parve sorridere, anche se non si capiva bene. -Sei perspicace, Friedrich. Ma a quanto pare non abbastanza da capire che, quando tratti con me, devi svolgere i tuoi compiti con puntualità.-

-Lo farò. Ora che ho iniziato a capire come funziona la vita in questo... villaggio, mi metto all'opera.-

Il signor Collins scrutò ancora il giovane per qualche secondo, dopodiché si allontanò lentamente e andò a sedersi sulla sua poltrona.

Era come se tutto ciò che facesse lo facesse al rallentatore, e come se il tempo che passava per lui passasse di gran lunga meno velocemente che per tutti gli altri comuni mortali; certo, la vecchiaia stava avanzando, si capiva, ma era una vecchiaia come meno imminente e devastante.

-Wilbert!- chiamò, e Ron sussultò lievemente, non aspettandosi un tono di voce così alto da un tipo come lui.

Il signor Collins sospirò misuratamente, poi disse, tornando al solito basso tono di voce: -Temo che dovrai trovarti la strada per l'uscita da solo. Il maggiordomo non mi ha sentito.-

Ci sono sempre stataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora