Proprio in un momento come quello doveva innamorarsi?
Margaret richiuse il libro, ormai pienamente consapevole di non riuscire più ad andare avanti. Aveva letto quella pagina almeno tre volte ma senza capire realmente quello che stava passando sotto i suoi occhi. Il problema era che la sua mente proprio si rifiutava di concentrarsi sulla storia, occupata com'era a pensare ad altro. Come, appunto, a quella bella domanda: proprio in un momento come quello doveva innamorarsi?
Suo padre era in prigione, sua madre sull'orlo di una crisi depressiva e lei e lei, totalmente innamorata di Ron Friedrich.
Quante volte, durante quella giornata, ci aveva pensato! E quanto si era preparata per riuscire a mentire alla madre. Le faceva male dire bugie, soprattutto ad una donna così buona come Agnes, ma non poteva certo arrivare in casa, quella sera, e risponderle: "Madre sono stata nel capanno accanto al fiume con il signor Friedrich, il forestiero, proprio lui." Alché lei avrebbe chiesto: "Cosa? E a fare cosa?"
E lei avrebbe risposto: "Abbiamo parlato."
No. Non funzionava. Non funzionava per niente. Così si era abbandonata a una bugia ben più grande del semplice "abbiamo parlato", sostenendo come, trovandosi in mezzo alla pioggia, tornando dal lavoro, si era rifugiata in un capanno durante il tragitto. Ironia della sorte, ce n'era uno, effettivamente, lungo la strada, abbandonato pure quello perché il proprietario, un vecchio insegnante di equitazione, lo aveva messo in vendita. Peccato che non si era mai presentato nessun valido compratore, forse anche per la dilagante fama del proprietario di essere un gran assetato di soldi.
Beh, la storia stava in piedi, anche perché Margaret era tornata a casa molto dopo la fine del turno alla locanda. Per la precisione, a sera inoltrata, quando lei finiva di primo pomeriggio. Era colpa sua se la pioggia aveva imperversato per ore, costringendola a stare sola nel capanno? Certo che no!
Agnes, povera donna, le aveva creduto subito, occupata poi com'era con altro tipo di problematiche. Aveva appena avuto la notizia che il signor Dalness difendeva suo marito, ed era già una buona cosa, ma non abbastanza da farle spuntare il sorriso sul bel volto ancora giovane. Ci voleva ben altro.
La ragazza sospirò, sentendosi maledettamente stanca. Quel giorno, ovvero il giorno dopo gli avvenimenti accaduti nella casupola con il forestiero, aveva lavorato parecchio, anche perché era un venerdì, un meraviglioso venerdì di sole estivo. Del signor Friedrich ovviamente nemmeno l'ombra. Al momento di lasciarsi, lei lo aveva accompagnato fin fuori il bosco, indirizzandolo poi verso l'ospedale. Gli dispiaceva tantissimo lasciarlo vagare con l'oscurità per quelle strade, ma farsi vedere dai compaesani in compagnia dell'uomo, da soli, era davvero da evitare. La notizia avrebbe preso il largo nel giro di qualche secondo, se non di meno. Margaret già si immaginava le malelingue dire: "Ma hai visto la figlia di Antony con chi se la spassa? Con il forestiero!" C'era da rabbrividire. E poi, Agnes che cosa avrebbe detto? Era terrorizzata dal signor Friedrich solo sapendo che lui era presente nel viaggio a Santa Caterina, figurarsi! E suo padre, che cosa avrebbe detto? "Mia figlia si vede con un uomo per la prima volta in vita sua mentre io marcisco qui dentro?"
Ok, si corresse la ragazza. Questo era da rabbrividire. Perché effettivamente avrebbe avuto ragione, Antony, a pensarla in quel modo.
Ora che si era sdraiata sul suo letto, e dopo il sabato distruttivo alla Perla Nera si sentiva prosciugata di ogni energia. Le dispiaceva immensamente lasciare ad Agnes il lavoro di casa, ma lei, quel giorno, proprio non ce la faceva. Sua madre era distrutta, lei era distrutta solo Jim e Lukas erano normali, o, perlomeno, più o meno normali.
-Perché papà non viene oggi?- aveva chiesto, allarmato, Jim rendendosi conto che Antony tardava ad arrivare il pomeriggio dell'arresto. Agnes aveva spiegato ai due che era in viaggio per lavoro e sarebbe tornato a giorni.
Sì. A giorni. C'era solo da sperare che non rimanesse dentro per sempre, invece! E intanto erano passati tre giorni dall'arresto, il primo colloquio con il giudice e i testimoni si sarebbe tenuto di lì a una settimana. Avrebbe testimoniato anche lei, ovviamente in difesa del padre, ma aveva paura di quegli ambienti, mai visti fino ad allora, dove c'erano persone che accusavano suo padre.
Si accigliò.
In realtà, se colui che lo aveva denunciato non si era fatto vivo ed era rimasto nascosto, allora era improbabile che si mostrasse all'incontro ma anche lui, quel dannato vigliacco! Chi diavolo era, quel maledetto truffatore, che si nascondeva? Neanche la faccia aveva di dire che era stato lui, vile mascalzone! Margaret ne era sicura: se avesse saputo chi era, gli avrebbe dato una bella lezione! E che lezione!
Ripensando al signor Friedrich, le venne tanta voglia di andarlo a visitare all'ospedale, ma ancora una volta aveva le mani legate. La avrebbero sicuramente vista e per le solite motivazioni era meglio non farsi notare con il forestiero. Chissà se il giorno dopo era alla locanda accidenti! Il giorno dopo era domenica. E lei domenica non lavorava.
Si mise a pancia in su sul letto, sbuffando. Uffa, doveva aspettare il lunedì, e moriva dalla voglia di vederlo! Era l'unica sua fonte di gioia in quel periodo della sua vita. Era brutto, però, non poter condividere con la madre i suoi sentimenti; effettivamente, ora che ci pensava, Agnes forse aveva qualcosa di interessante da dire in quel campo, dato poi che non lo aveva quasi mai fatto. Era un argomento serrato, chiuso e intoccabile. Ma ora che invece ci era immersa? Valeva la stessa regola?
Margaret sentiva il bisogno di confidarsi con qualcuno e ora avvertiva particolarmente l'assenza di amiche, vere amiche. Sarebbe stato bello trovarsi insieme in qualche bel posticino, magari con un the sotto il naso, a parlare di ragazzi. Invece, le uniche ragazze che conosceva erano pochissime (la scuola non era esattamente frequentata dalle femmine), e quelle poche erano piuttosto ricche e non le parlavano neanche. L'unica amicizia che ricordava dai tempi della scuola era quella con un tipetto, un certo Tim, che nonostante sembrasse un po' strano con gli occhiali spessi e la corporatura minuta, era abbastanza simpatico. Ma dopo lui si era deciso ad andare all'università, e pure di lui Margaret non seppe più niente. Chissà dov'era ora. Probabilmente ancora all'università appunto, magari a studiare medicina, che era la sua passione.
-Margaret! Scendi che è pronto!- La voce della madre tolse la ragazza dai propri pensieri. Non si era accorta che era passato tutto quel tempo, era già ora di cena. Scese, sentendo il fardello di tutta l'intera situazione in cui si trovava pesare dentro di lei.
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Ci sono sempre stata
RomanceLui è un uomo colto, astuto e ironico, capace di tenere sotto controllo qualsiasi situazione. Gli è stata affidata un'importante missione, che non può e non deve fallire. Ma le cose iniziano drasticamente a cambiare quando il suo compito viene a sco...