Il giorno tanto atteso

659 46 28
                                    

Come vi ho già detto, sono un incubo e ,più precisamente, l'unico incubo nato da una famiglia... o meglio, da un intero albero genealogico di sogni. Proprio per questo piccolo particolare, non c'è nessuno nel mio mondo che non mi conosca,il che non è poi così male: infondo incubi e sogni, al contrario di quel che si possa pensare, vanno d'amore e d'accordo. Lavorano insieme, in realtà, ed anche da parecchi millenni. Comunque , sono ancora un incubo incompleto, diciamo così, che come tutti gli altri esseri come me aspetta il suo grande giorno : oggi. Solitamente, non mi alzo molto volentieri, ma stavolta il nervosismo e la tensione mi spingono a saltare giù dal letto e a guardare fuori dalla finestra. Il nostro cielo è molto diverso dal vostro, almeno per quel che ho potuto leggere e studiare sui libri riguardanti gli umani: somiglia ad una galassia, colma di colori e di stelle che rimangono lì a danzare a prescindere se sia giorno o notte. Prendo un bel respiro e chiudo gli occhi ,assaporando la brezza mattutina. È arrivato il grande giorno.
«Zack è pronta la colazione!» mia sorella Claire urla al suo solito dal piano di sotto, come se a casa ci fosse solo lei, ma dato che stamattina sono già sveglio, evito il litigio. Mi cambio velocemente e scendo a fare colazione. Sbuffo nel vedere la tavola bandita di prelibatezze, so che è qualcosa di eccessivo per noi. Mia madre ha davvero esagerato: le frittelle alla polvere di luna sono un lusso che non ci siamo mai potuti permettere e che in teoria non possiamo permetterci nemmeno adesso, ma mia madre voleva il meglio per noi in questo giorno e spenderebbe perfino la sua paga degli ultimi tre mesi pur di vederci felici.
«Mamma non era necessario.» l'abbraccio e la bacio sulla guancia.Lei mi stringe forte e commossa.
«Finalmente vi verrà assegnato un umano! Siete adulti ed è tempo che ciascuno di voi segua la sua strada. E poi guardati Zack: il primo incubo della famiglia Stefans. Sono così orgogliosa di te, figlio mio. Hai ottenuto dei risultati formidamili a scuola, come d'altronde tua sorella. Un sogno ed un Incubo perfetti, pronti a lavorare sulla Terra. Se solo vostro fratello Caleb fosse come voi...» Claire bacia mia madre e si siede a tavola. Caleb probabilmente dorme ancora, e comunque é una fortuna che non abbiate dovuto conoscerlo: è il sogno più cocciuto che esista.Almeno per me. Fortunatamente ha ancora quattordici anni e non dovrò sopportarlo anche oggi.
Una volta seduti a tavola, nostra madre ci osserva con le lacrime agli occhi.
«Mamma ,mica non torneremo più a casa. Scopriremo solo quale umano ci è stato affidato e con quale sogno staremo in coppia, lo sai ... sta tranquilla.» dice Claire con la frittella ancora in bocca. Io non riesco a mangiare, perché conosco il motivo della sua commozione. Stringo la forchetta in mano, cercando si scacciare il pensiero e mi aggrappo con tutte le forze alla gioia che mi rinvigoriva già da appena sveglio.
«È solo che... non sapete come sarebbe fiero di voi vostro padre. Vorrei tanto fosse qui.» mia madre continua ad osservarci, ma con la mente è da un'altra parte. Inghiotto la colazione a fatica. Mio padre era uno dei migliori e più capaci sogni che siano mai esistiti, ma... beh, si è fidato dell'incubo sbagliato e non ce la fatta. Guardo spontaneamente il mio simbolo sul polso destro. Dovete sapere che a non tutti gli incubi ed i sogni è concesso entrare nel mondo umano, bensì solo a coloro a cui compare questo simbolo - un cerchio contente un altro più piccolo per i sogni ed un cerchio vuoto per gli incubi.-, come fosse una cicatrice marchiata col ferro caldo . Quando raggiunsi il dodicesimo anno di età , quello in cui spuntano i segni agli eletti ,venne fuori anche il mio e credetti di vivere il giorno più bello di sempre, anche se mi considerò un incubo. È stato il primo traguardo della mia vita, qualcosa che avrei dovuto assolutamente far sapere a tutti perché io, Zack, ero il primo Stefans incubo e nessuno poteva eguagliare la propria situazione alla mia. Ero unico e , se nei primi attimi di gioia considerai la cosa come assurdamente incredibile, qualcosa poi modificò la mia idea da "incredibile" a "perché proprio a me?" : quel giorno non ebbi nemmeno il tempo di dirlo a mio padre perché lui se ne andò a causa di un incubo incapace di compiere il suo dovere... quello che io avrei dovuto imparare senza l'aiuto di nessuno. Quel giorno un vuoto spiazzó la vita della nostra famiglia che, senza più il lavoro di mio padre, cadde in rovina. Mia madre non è un'eletta , e fa la guardiana della biblioteca. Potete ben capire che non è molto con tre figli da mantenere, di cui uno -Caleb - ha ereditato la sua condizione comune che vieta di avere un umano affidato. Scrollo il capo e ritorno alla realtà, convincendomi del fatto che io non sarò come quell'incubo. Io voglio dare il meglio di me e proteggere il sogno che mi sarà affiancato. Lo farò per mio padre e per il mio umano.
«D'accordo, siamo già in ritardo. Su Zack andiamo. Ciao mamma!» Claire mi tira a sé, senza darmi nemmeno il tempo di finire l'ultima frittella.
«Ci vediamo alla cerimonia!» urla mia madre prima che noi possiamo mettere il piede fuori dalla porta e chiuderla cercando di lasciare dietro essa tutti i ricordi negativi. Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine.

Nightmare dream-il Regno Dei Sogni-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora