Arrivati alla casa, cerco di ignorare il nervosismo per aver lasciato che Ana avesse la meglio e corro su per le scale , dritto alla camera in cui la stufa solitamente ci riscalda. Mi basta urlare il nome di mio fratello per far capire a tutti che sta succedendo.
«Ana dietro la porta, subito!» le ordino iniziando ad uscire dalla tasca il comunicatore.
«Avevi detto che potevo ascoltare!»
«Ascoltare,no farti vedere! Vai, forza!» obbedisce sbuffando ed intanto tutti gli altri mi urlano contro sconvolti.
«Ma sei pazzito?!»
«Non può!»
«Vuoi mandare tutto a monte, Stefans?!» ignoro tutti e aziono il comunicatore con impazienza. Per alcuni secondi non succede niente,ma prima che possa venirmi un esaurimento nervoso la luce invade la stanza. Ordino di chiudere le finestre per vedere meglio l'immagine di Caleb.
«Zack? Andiamo, perché non rispondi?Zack...»
«Caleb sono qui, riesco a sentirti!» lui se ne accorge solo adesso e si sporge per vedermi, sospirando di sollievo.
«E quanto ci voleva?!»
«Scusa, ho avuto dei problemi. È successa u a cosa qui.»
«Anche qui, fratellone. Ma prima parla tu.» non posso fare a meno di notare un sorrisino che si trattiene dal deformargli le labbra.
Nessuno mi incita a parlare a causa di una certa umana che origlia il tutto. Ok, anch'io mi sento uno stupido incubo che viola le norme di un regno millenario, ma non voglio più tradire la sua fiducia, non se dovrò averla a fianco per quella stupida profezia o ancora per proteggerla. Soprattutto per la seconda.
«Caleb, siamo riusciti a trattenere un'ombra e a farci dire un po' di cosette.» Hunter lo affianca facendosi spazio. Sembra essersi più o meno ripreso dall'ultima volta.
«Parla ragazzo. Non abbiamo molto tempo.»
«Primo, il vero traditore è uno di noi ed ha avuto precedentemente rapporti con il primario delle ombre...»
«Una pista che possiamo seguire.» Hunter ci riflette e non so perché ometto il fatto di aver pensato all'incubo di mio padre.
«Secondo, qualcuno tiene i sogni al regno e non permette a nessuno di avvicinarsi al Keyros. Nessuno può entrare né può uscire. Non è il traditore, ma qualcuno dalla nostra parte.»
«Sì, tuo fratello.» Caleb sorride fiero e capisco che Hunter non sta bleffando. Guardo confuso entrambi e a questo punto anche gli altri si avvicinano per capire. Eccetto Luke, seduto davanti alla stufa a causa della sua gamba.
«Cosa ha fatto Caleb?» chiede Claire. Hunter lo lascia spiegare a lui stesso.
«Non è stato difficile. Ho solo innalzato un campo elettrico per impedire che un certo traditore potesse peggiorare ulteriormente la situazione. Certo, in pratica vi ho chiuso fuori, però...»
«Sei un genio. Sei un dannato genio!» si complimenta Drew abbracciandomi. Io gli sorrido fiero, lo sono talmente tanto che non trovo le parole.
«Ei Stefans, qui abbiamo un sogno dall'alto potenziale.» dice Hunter. «Questo ragazzo è un genio della tecnologia e avrà sicuramente un futuro.»
«Lo so e mi dispiace di non averglielo mai detto di persona. Scusa Caleb.» per alcuni secondi, ci siamo soltanto io e a lui che percepiamo un legame mancatoci per così tanto tempo che quasi non lo riconosciamo. Adesso non capisco nemmeno perché ci rivolgevamo l'un l'altro con tanto nervosismo, né perché ci siamo allontanati così. È anche colpa mia,lo so... no, è soprattutto colpa mia. Sono il maggiore, avrei dovuto capirlo prima.
«Basta smancerie! C'è altro?» Hunter mi sveglia.
«Sì. Il loro intento è quello di entrare nel regno,ma con il campo magnetico di Caleb non possono. Altro loro problema, ovviamente, sono io. Se viene aperto il passaggio io posso tornare e la profezia si compie.»
«Quindi vogliono farti fuori?» chiede Caleb serio.
«Ci hanno già provato, come puoi vedere.» spiega Drew alludendo alle mie numerose ammaccature. Io mi ero dimenticato di quelle alla faccia, a dire il vero,mentre il fianco è diventato più o meno sopportabile.
«Sì, Caleb, vogliono farmi fuori. Invece Luke non possono toccarlo.»
«Mh... strano, ma è un'altro indizio. Va avanti, ragazzo.» Hunter riflette su ogni mia parola, cercando dei possibili collegamenti.
«Sara, l'ombra, ci ha detto che viene mandato Isaac, così giovane, perché è un puro ed anche perché suo padre non può entrare qui.» Hunter impallidisce di colpo.
«Perché?» mi chiede
«Beh,non lo so. Ha detto solo che è il primario e...»
«Il primario delle ombre? È lui il padre della tua ombra?»
«Ma perché tanto...»
«Rispondi e basta, Zack!» Cerco di interpretare lo sguardo agghiacciante di Hunter,ma non è come Ana. Non riesco e la paura inizia a scorrermi addosso, consapevole che lui sa qualcosa che potrebbe farmi soffrire come non mai.
«Sì. E Sara ha detto anche che un'ombra senza umano non può venire sulla Terra, quindi lui non può uccidermi e ...» e mi blocco, ormai senza fiato, impallidito. Ho capito soltanto adesso quello che voleva dirmi e le forze vengono a mancare, quindi sono costretto a lasciarmi andare su una sedia, sconvolto.
«Zack che ti è preso?» mi chiede Drew preoccuopato. Non riesco ancora a parlare. Sollevo lo sguardo su Hunter, uno sguardo che lo supplica di dirmi che la mia ipotesi sia errata. Non può essere tutto così dannatamente collegato.
«Ragazzo, ascoltami...»
«È lui, vero?»
«Non ho avuto.modo di spiegarti nulla e ...»
«È l'ombra che ha ucciso mio padre, non è così?» chiedo assumendo un tono autoritario e ricevendo già una risposta dai suoi occhi spiazzati dalla realtà che per la prima volta mi appare chiara. «Rispondi,Hunter. Dimmelo una volta per tutte.» Caleb mi guarda confuso nel risentire la parola padre. Non ne parliamo con lui praticamente da quando è morto e pagherei per non vederlo così giù.
«E' così, signore?» chiede mia sorella già sull'orlo del pianto. Luke le stringe la mano, ma sono distratto da altro per giudicare il suo gesto, mi dimentico perfino che Ana sta ancora ad origliare dietro la porta. Hunter annuisce grattandosi i capelli. Non posso che esserne furioso.
«Quando avevi intenzione di dirmelo?» sbotto con tutta la rabbia assopita in questi giorni.
«Zack...»
«Lo sapevi fin dall'inizio il rischio che correva la mia famiglia! Non sto parlando di me,ma di Caleb, Claire, mia madre che sarà distrutta nel non vedere i suoi figli, dannazione. Cosa ti costava dirmelo fin dal primo giorno?!Avvertirmi! Il primario delle ombre vuole rovinare la mia famiglia ancora e tu tu trattieni... Eri impegnato a prendermi per i fondelli e a sfottermi, giusto?»
«L'ho fatto per non sconvolgerti la vita ancora di più, ragazzo.»
«E' stata comunque sconvolta. Dovevi dirmi tutto subito.»
«Merda,che cosa avresti fatto se lo avresti saputo prima, eh? Lo avresti vendicato? Avresti tirato fuori la tua forza da incubo inesperto contro un intero esercito di ombre guidate dal loro primario? Ti do una notizia bomba, Stefans: non potevi e non puoi ancora. Non sei all'altezza del primario delle ombre. Io so come lui ragiona. Credi che le cicatrici che ho addosso o le parti del corpo mancanti me le sia procurato da solo? Eri e sei un inesperto, un ragazzo preso di mira dalla vita e dalle ombre.» faccio una risata amara.
«Certo. Certo, Zack Stefans è solo uno sfigato, giusto? Lo è sempre stato, a maggior ragione quando il padre se n'è andato, non è' così?» non ho più il controllo di me stesso. Voglio solo esplodere, basta trattenersi. Basta menzogne.
«Non ho detto questo. Ho detto che non sei pronto, che hai bisogno...»
«Tu non sai nulla di me! Non sai cosa abbiamo fatto qui. Per tua informazione, signor White, ho tirato fuori la luce degli incubi.» i suoi occhi si mostrano stupiti. «Non ero pronto per questo, Hunter? Beh, a quanto pare ti sbagliavi. E ti dirò di più: ho salvato due esseri umani, abbiamo curato molte persone e...»
«Un momento avete mostrato i vostri poteri? L'umana vi ha scoperti?»
«Cavolo, ma che diamine di problemi ti fai?! Me li sono fatti anch'io fino ad ora e adesso più che mai so che sono stato un idiota. No, nessuno ha visto nulla e anche se fosse ho salvato delle vite. Ho protetto delle persone, Hunter! Chi se ne frega di nascondersi! E si chiama Ana, non l'umana. Ana. Non è difficile.»
«Non le hai detto niente, vero?! Non devi farlo!» ringhio stufo. Non fare questo, non fare quello... ho solo un compito , ovvero proteggerla. Non importa come.
«Io so come tenere le ombre lontano da lei, non ho bisogno di te. E so anche come dovrò vendicare mio padre adesso che ho scoperto tutto dopo averle prese di santa ragione. Perché ne ho prese, Hunter, e tante. Poche ore fa avevo un pezzo di vetro puntato al cuore e sentivo quegli esseri maledetti insultare mio padre perché sapevano che ero ignaro di chi me lo avesse portato via. Ma la pagheranno. Fosse l'ultima cosa che faccio.»
«Ragazzo non dire scemenze e soprattutto non farle! Finirai ammazzato!»
«Non ne faccio semenze, è questo quello che non hai capito. Prova a fidarti di me una buona volta! Io ti dico ogni singola cosa e adesso vengo a sapere che tu sin dall'inizio avevi chiaro chi fosse l'assassino di mio padre e sei stato zitto? Mi hai deluso così tanto, Hunter White. Me la cavo da solo, d'altronde sei stato tu a dirmi che non posso fidarmi di nessuno» lui mi osserva con un mix di rabbia e senso di colpa.E' quest'ultima cosa che mi soddisfa e mi convince di aver vinto. Mi rivolgo adesso a mio fratello, sconvolto da tutto questo. Claire piange, lui si trattiene.«Caleb, ascoltami. Adesso non voglio che tu pensi che io voglia sostituire papà, d'accordo?» annuisce asciugandosi gli occhi. «Ti parlo da fratello che ti vuole un mare di bene, , quello che non sono stato da quando papà non c'è più. Voglio che lasci perdere me, va bene?»
«Che vuoi dire? Dovrei lasciarti lì a rischiare la vita?»
«Sì, Caleb. Lascia che sia solo io a rischiarla. Claire ti raggiungerà presto, capito? Tu devi andare da nostra madre adesso e starle vicino.»
«Cosa?! No! Io voglio aiutarvi!»
«Zack ha ragione» interviene anche Claire avvicinandosi a me. «Hai già fatto tantissimo con quel campo magnetico, ma adesso pensa a proteggerti e allontanati da Hunter. Non perché sia un nemico, mi scusi se gliel'ho fatto credere, ma perché è ricercato. Mettetevi al sicuro sia tu che la mamma. Chiudetevi in casa se è necessario. Noi torniamo presto.»
«Senza me non potete farlo!»
«Allora sarò io la prima ad usare il comunicatore quando saremo pronti per partire, d'accordo? Adesso va a casa.» Caleb ritorna a guardarmi.
«Zack io...» dietro le loro spalle, un rumore assordante li fa sobbalzare ed una voce severe chiede se ci sia qualcuno. Hunter ringhia a Caleb di scappare e lui riesce soltanto a guardarmi prima che io veda uno degli agenti di sorveglianza dietro le sue spalle e che il collegamento si chiuda. Sia io che Claire urliamo il nome di nostro fratello, temendo che adesso quello più a rischio sia lui. Stringo Claire tra le mie braccia e la lascio piangere, sussurrandole , giurando che torneremo a casa e tireremo tutti fuori da questa situazione. Lo giuro a lei, a nostro padre, a nostra madre e allo stesso Caleb. E lo rinfaccerò a tutto le ombre che vorrano intralciare il mio cammino. Le prendo il viso tra le mani e le asciugo le lacrime. Diamine, quanto ti somiglia, papà. Se solo tu fossi qui...
Ana entra nella stanza silenziosa, senza più la determinazione che aveva solo pochi minuti fa.
«Io... mi dispiace. Non avrei dovuto insistere tanto.» esce dalla stanza sentendosi colpevole e non posso non inseguirla. La raggiungo alla fine del corridoio dove osserva la finestra riscaldandosi le mani tramite il fiato. Le tremano. Mi metto al suo fianco e percepisco il suo terribile senso di colpa. Rimaniamo in silenzio ad osservare i fiocchi di neve scendere e a riflettere, senza tuttavia pronunciare una sillaba. Non ce n'è alcun motivo ed è questo il bello tra noi due: ci capiamo con uno sguardo, stando uno vicino all'altra. Qualcosa da dirle però l'ho trovata.
«Siamo gli antenati dei creatori del regno dei sogni. Ecco cosa vuol dire puro.» mi guarda stupita. Non si aspettava che le rivelassi altro. «E c'è una profezia che ci riguarda. Vuoi sapere come fa?»
«Credo ...credo di saperla già. La sentivo nei miei sogni, era sempre la stessa.» e comincia a recitarla. Lo facciamo insieme, verso per verso, come se entrambi avessimo la stessa voce , sentendo per la prima volta qualcosa di così forte che entrambi tremiamo. Il nostro legame si intensifica, ogni singola parola segna i nostri destini nello stesso modo, facendoci percepire sempre più che qualcosa di grande ci attende. Al termine della profezia ,Ana chiude gli occhi come per una fitta alla testa ed ecco che un capogiro la fa quasi cadere. Fortunatamente , riesco ad afferrarla in tempo.
«Ana che ti prende?» è diventata pallida di colpo, si regge in piedi a stento.
«Io non lo so ma è come se quella profezia mi avesse tolto energie.Mi gira la testa. Aiuto, Zack... che mi succede?» mi stringe le mani per cercare un appoggio. Le gambe le cedono, so getta su di me e sono costretto a poggiarla sul davanzale della finestra, ritrovandomi pochi centimetri dal suo debole viso. Il verde dei suoi non è vivo come li è solitamente.
«Adesso ti porto a casa, da tua madre. Ce la fai a resistere fino ad arrivare lì?» annuisce a stento.
«Ma tu restami vicino, Zack. Non provare a scappare.»
«Non lo farò, sta tranquilla. Lo giuro»
«Zack ho paura. Non sto capendo più nulla» si stringe la testa tra le mani . Non so che diamine le prende e mi spaventa.
«Ferma qui un attimo che avverto gli altri. Torno subito. Ti giuro che non ti lascerò sola,ok?»
«Promettilo. Per favore.» le sue smorfie di dolore sono talmente esgaerate che mi si mozza in respiro. Che le succede.
«Te lo prometto.» raggiungo la stanza e faccio appena in tempo a dire a tutti le mie intenzioni che la situazione precipita di colpo ed io non ne capisco affatto il motivo, come d'altronde nessuno di noi: la finestra della camera viene distrutta da una ventiquattr'ore in fiamme e dei lamenti assordanti provenienti da fuori invadono la casa.
«GIù! Buttatela giù!» strillano da fuori.
Corro alla finestra per cercare di capire cosa diamine stia succedendo quand'ecco che di colpo la parete che da sulla strada prende a fuoco in maniera esplosiva, gettandomi a terra con violenza. Tutta la stanza viene illuminata dalle fiamme ed il terrore ci pietrificaa. Non abbiamo tempo di capire il perché accada tutto questo, né per permettere alla paura di impossessarsi di noi. Ordino a Claire e Drew di aiutare Luke a scendere e di andare, anche sfruttando i poteri. Io mi occupo di Ana. Esco dalla stanza e mentre gli altri scendono le scale velocemente, io raggiungo il punto in cui l'avevo lasciata. Mi crolla il mondo addosso quando però la trovo sdraiata al suolo priva di sensi e pallida.
«Ana!» mi piego su di lei e le prendo il viso tra le mani sperando che possa svegliarsi, che mi senta. «Ana ti prego parlami, di qualcosa.» provo e riprovo, ma inutilmente, i suoi occhi sono semi chiusi, non capisce nulla al momento. Sono costretto a sollevarla di peso mentre le fiamme divampano e rendono l'aria irrespirabile, ringhiando per cercare di sopportare il dolore al fianco. La stringo a me e sto per scendere le scale quando lei dice debolmente qualcosa. «Tranquilla andrà tutto bene. Ti porto via da qui. Non ti lascio.» tossisco e tento di scendere il primo gradino, ma la scala interamente in legno crolla sotto i miei piedi. Faccio grandi sforzi per non cadere e mi sposto appena in tempo prima che una trave ci cada addosso. Arrivo a terra. Ana è al mio fianco ma rialzarmi diventa difficilissimo. Ansimo dolorante,il fumo mi soffoca e brucia ai miei occhi bloccandomi qui, con i polmoni che chiedono disperatamente aria pulita.
«Ana resiti, ti supplico.» barcollando riesco a rialzarmi con lei tra le braccia. La vista vacilla.Cerco disperato una possibile via d'uscita, quando sento la mano di Ana stringere la maglietta sul mio petto per attirare la mia attenzione.
«Crea...crea subito una barriera.» sussurra poco prima di tossire.
«L'aria non si pulirebbe comunque e...»
«Non per l'aria. La...la stufa è ...» perde i sensi prima di completare la frase, ma capisco subito che se non me ne vado da qui il gas della stufa rischia di far esplodere tutto. Prego che il resto del gruppo sia già fuori dalla casa poi, con le ultime forze che mi sono rimaste mi posiziono di modo tale da avere una bella rincorsa contro la finestra che da sul retro. E' l'unico modo che ho per salvarci entrambi. Prendo quel poco di aria pura rimasta trattenendola in me, mi affido alla mia vista che fa sempre più a peggiorare e alla mano di Ana che , nonostante lei sia priva di sensi, mi stringe ancora la maglia e mi spinge a mantenere la promessa che le ho fatto. Decido di non perdere altro tempo. Corro per quel che posso fare verso la finestra e creo la barriera appena un nanosecondo prima che la stufa possa esplodere, spingendo sia me che Ana fuori dall'abitazione e permettendo alla mia barriera, forse lievemente grande, di distruggere parte della parete per farci passare. Atterriamo sulla neve, rimandendo sospesi all'interno della barriera. Smetto di trattenere il fiato e questa si rompe, facendomi atterrare sulla neve di schiena con Ana addosso. Sento come se stessi per perdere i sensi, quando l'improvviso impatto con l'aria respirabile mi sveglia. Prendo fiato, gemo per il dolore improvviso ai muscoli e per il calore dell'esplosione che ancora percepisco addosso. I polmoni bruciano, tossisco come non mai provocandomi fitte continue, ma non lascio andare Ana, anzi la strigno ancora di più a me, felice di averla salvata e allo stesso tempo spaventato dalla sua improvvisa debolezza. Sollevo il busto facendola sdraiare come si deve e scostandogli le lunghe ciocche di capelli color ciliegia dal viso e godendo del lieve pulsare del suo cuore percettibile dal fianco in cui la stringo. L'ho salvata e la sua mano smette di stringermi solo adesso.
«Ce l'abbiamo fatta» sussurro incredulo, sentendo poi mia sorella chiamare il mio nome. Ci raggiungono il più velocemente possibile con Luke zoppicante e mentre la casa cade sotto i nostri occhi, la gente esulta in maniera esagerata, pesta le pareti ormai cenere, è soddisfatta della distruzione arrecata a questo posto.
«Ma siete tutti impazziti?! Che razza di problemi avete?!» sbotta Luke che comincia a zoppicare verso di loro furioso. Claire lo segue. «Stavamo per morire bruciati brutti idioti!»
«Quella casa non serviva a nulla!» strilla una donna.
«Era solo una spina nel fianco!»
«I bambini neavevano paura!»
«Bruceremo tutto ció che non serve! Basta roba inutile tra i piedi!»
Luke è furioso.
«Roba inutile tra i piedi, eh? Ma voi umani che concetto avete di utile inutile?! Datevi fuoco avicenda, fate prima! Ci stavate per ammazzare!»
«Ma vattene a casa!» Luke viene spinto sull'asfalto mentre la folla comincia a spostarsi.
«Dovreste vergognarvi!» si ci mette anche mia sorella, stranamente, e viene perfino strattonata da un uomo.
«Levati di mezzo, biondina. Rischi di romperti qualcosa con la tua dosgustosa gentilezza.» vorrei intervenire furioso, ma Luke riesce ad alzarsi, lo prende per la giacca e lo fa voltare verso di se prima che l'uomo possa allontanarsi.
«Prova a toccarla un'altra volta o ad insultarla ancora e ti do fuoco sul serio!» Lo spinge.
«Chi ti credi di essere?!»
«Chi credi di essere tu brutto idiota ad insultarla così! Non provarci nemmeno . Questa biondina ha molto più cervello di te, pallone gonfiato!» cominciano a minacciarsi a vicenda per poi finire entrambi a terra a rotolare per darsele di santa ragione.
«Immagino che debba intervenire io,no?» chiede Drew al mio fianco grattandosi la testa.
«Tu che dici?» gli chiedo.
«Ok,ok. Su ragazzi, pace in terra!» Drew corre a dividerli,ma io non mollo Ana. Infondo Claire ha un valido incubo a difenderla ed anche Luke. Ana ha solo me.***
La lite è andata avanti per un dieci minuti circa con esito negativo per quell'uomo, tornato a casa con un occhio nero. Adesso stiamo per fare un'altra follia, ma non sappiamo a cos'altro aggrapparci. Sorreggo Ana da non so quanto tempo, nascosto insieme agli altri nel retro di casa sua.
«È una follia.» di lamenta Drew.«Intrufolarci in casa sua, ma dico siamo impazziti?»
«Hai altre idee , Panettone? Prego, esponile. Anzi, sta zitto , dato che l'ultima idea che hai avuto mi ha procurato una bella pallottola alla gamba!»
«Come se ti avessi sparato io!»
«Sh! Guardate!» Claire ci fa guardare dalla finestra: la madre di Ana esce dalla casa in divisa dopo aver lasciato un biglietto sul tavolo, controlla se sotto il tappeto davanti alla.porta ci sia qualcosa per poi salire in macchina e andare a lavoro. Ormai congelati, corriamo alla porta.
«Come entriamo?» chiede Luke. Drew alza il tappeto e trova delle chiavi.
«Dite che se apro il bidone della spazzatura ci trovo qualche focaccia?»
«Apri!» una volta entrati, il calore ci fa salire dei brividi di piacere lungo il corpo. Poggio Ana sul divano e mi siedo a terra al suo fianco, stanco. Prendo il biglietto sul tavolo e leggo"Starò fuori tutto il giorno. Chiamami appena puoi, altrimenti non sono tranquilla."
Strano che la fortuna ci ruoti attorno. Guardo Ana dormiente e non posso fare a meno di provare una sensazione piacevole, simile alla prima volta che l'ho vista. Le sue lentiggini la fanno sembrare così indifesa,ma so che non lo è. Se non si fosse ricordata della stufa a gas saremmo morti. È stata lei a salvare entrambi. In realtà ci siamo salvati a vicenda.
«Sei stata grandiosa.» sussurro, credendo che possa sentirmi. Sorrido e mi ritrovo ad accarezzarle il viso delicatamente, come se potessi farle del male, e la sua bellezza mi trascina ancora in un attimo si estasi totale. La neve ed i suoi fiocchi paragonata a lei non è niente per me e me ne rendo conto con un po' di preoccuoazione. Non credevo di potermi affezzionare a lei così tanto. Allontano la mano dal suo viso, ricordandomi di come si sia indebolita di colpo a causa della profezia. Perché è successo?
«Aiuto!» Drew mi sveglia dai miei pensieri e si getta su di me, cercando protezione. «Allontana quel coso da me!» e con coso intende Pepe, il cane di Ana, che ringhia come fossimo il suo spuntino.
«Em... io?» Chiedo un po' in difficoltà.
«No, Ana! Dai! Morde!»
«Calmo, non farà nulla e...» abbaia saltandomi addosso. Mi ritrovo sdraiato a terra con il suo muso a pochi centimetri dal mio e le mie braccia che a stento lo trattengono. Drew fugge nell'altra stanza a chiamare gli altri.
«Buono! Andiamo fermo!» sto quasi per credere che tra pochi secondi non avrò più la mia faccia, quando una debole voce chiama la creatura. Pepe smette di ringhiare e salta sul divano, godendo delle carezze di Ana appena svegliatasi.
«Bravo, Pepe. Bravo, così ri voglio.» gli accarezza debolmente le orecchie e lui, capendo che la sua padroncina non si sente bene,poggia il muso sul suo stomaco ,mugolando tristemente.
«Ana!» mi rialzo e lei riesce a regalarmi un lieve sorriso. «Come ti senti?»
«Come una ragazza scampata ad un incendio grazie al suo incubo.» dice debolmente. Le sorrido anch'io e mi siedo al suo fianco.
«Anche tu sei stata brava a ricordare...» mi stringe la.mano.
«Grazie, Zack,ma tu sei stato cento volte meglio. Mi hai salvato la vita.» trova la forza di sollevare il busto e di gettare le braccia intorno al mio collo. Il mio respiro si interrompe percependo il profumo dei suoi capelli nonostante il fumo dell'incendio, dei brividi mi colgono impreparato e mi permettono di ricambiare l'abbraccio solo dopo un po'. «Hai mantenuto la promessa,mi seo stato vicino.Grazie, grazie ,grazie.» nasconde il viso nell'incavo del mio collo e sento la paura impossessarsi di lei. Comincia a piangere, forse dal sollievo, forse perché debole com'era nemmeno la paura poteva darle forza. E continua a tenermi stretto, a stringere la mia maglia tra le sue dita facendomi sentire così inspiegabilmente bene che la vergogna scompare.
«Non devi ringraziarmi di nulla. Io ci sarò sempre.»
«Adesso più che mai lo so.» si stacca dall'abbraccio emi guarda negli occhi. Le lacrime hanno reso i suoi ancora più luminosi. L'aiuto sdraiarsi di nuovo,ma i nostri sguardi non si distraggono.
«Devi riposare.» ecco che lei sembra ricordarsi qualcosa e tenta nuovamente di alzarsi.
«Non posso. Non possiamo.»
«Cosa? Perché?» una fitta alla testa la blocca e appena tento di sfiorarla, Pepe abbaia di nuovo. Non gli piaccio affatto. «Buono Pepe. Ana che succede?» si mette seduta reggendosi la testa.
«Io... ho visto Isaac con tante altre ombre al suo fianco e non credo sia qualcosa da prendere alla leggera.»Ecco il nuovo capitolo tutto per voi. Mi scuso per il ritardo,ma penso che l'atto eroico del nostro incubo preferito mi abbia fatto scontare la pena. Ditemi voi se ho ragione. Intanto so di aver fatto sognare qualcuno 😂😂😂😂
Ma quello che ha visto Ana? Si prevede un nuovo scontro? Lo saprete presto.
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Nightmare dream-il Regno Dei Sogni-
Fantasía.Tra voi umani c'è un detto , secondo il quale ogni notte un sogno vi tiene piacevolmente compagnia, solo che non lo ricordate molto spesso. Beh...in realtà non è proprio così. Diciamo che il sogno c'è, ma non è come lo pensate voi, ovvero solo qual...