Per quanto la mia mente si sforzi di svegliarsi, alla fine la debolezza vince. Non so esattamente quante volte mi riaddormento, so solo che sono messo male, e anche tanto.
Credo che la quinta volta sia quella buona. Ricomincio a prendere coscienza percependo i suoni attorno a me ed uno strano odore di muffa mi
riempie il naso. Gli occhi, però, si rifiutano ancora di guardare. Poi il ricordo di quel che è successo e della luce che mi ricopriva mi fa sollevare di colpo, madido di sudore, col cuore che vuole scappare dal mio petto, come spaventato da quello che ero diventato. Sorvolo il fatto che stavo per rimanerci secco, o che ho letteralmente messo KO una montagna, o ancora che Drew si sia trasformato mentre ero al suolo... no,niente di questo mi preoccupa. Mi porto le mani ai capelli, respiro profondamente per mantenere il controllo e penso al terribile errore che ho commesso, al fatto che ho violato la legge che praticamente è alla base dell'equilibrio sul quale si fonda il Regno dei sogni: Ana mi ha riconosciuto. No,non è neanche questo. Sono io che mi sono fatto riconoscere senza problemi. Le fitte alla testa arrivano di colpo e sono costretto a stringere gli occhi, a gemere stordito. Mi sdraio di nuovo massaggiandomi le tempie, quasi cadendo da dove sono disteso -non capisco esattamente cosa sia- e solo adesso mi accorgo del soffitto sporco e pieno della muffa che prima infettava il mio naso. Beh... anche ora.
Ruoto a fatica la testa per osservare il posto in cui mi trovo. Inizialmente vedo solo stelline invadere il mio campo visivo, poi, a poco a poco, una fiammella prende forma , insieme alla strana gabbia metallica in cui è racchiusa. Distolgo lo sguardo, è troppo vicina. Ecco che mi ritrovo mia sorella Claire accanto, addormentata con la schiena poggiata a muro, con la testa inclinata fin troppo a destra. Capisco di essere sdraiato su un materasso polveroso, ma pur sempre comodo. Se noi sogni e incubi potessimo sognare, credo che lei vedrebbe nostra madre e Caleb, e forse anche papà. Non voglio svegliarla. Cosa dovrei dirle? Riporto lo sguardo al soffitto e penso a ciò che mi ha detto Isaac.Illuminato dalla luce degli incubi...
Osservo la mia mano. Davvero sono stato in grado di fare una cosa del genere? Stare qui sdraiato non mi aiuterà di certo a capire. Cerco di sollevarmi sui gomiti, quando una tagliente fitta al fianco mi toglie il fiato, costringendo a tossire. Claire si sveglia di colpo spaventata e si affretta a sorreggermi prima che piombi al suolo.
«Zack! Grazie al cielo sei sveglio. Scusa,non volevo addormentarmi... cavolo ,sono una stupida.»
«Claire è tutto ok, davvero. » mi aiuta a mettermi seduto ,poi mi accarezza il viso, sorridendo fiera. «Che c'è?» chiedo confuso.
«Che c'è? Hai la faccia di chiedermelo? Sei stato fantastico! Un puro! Zack eri incredibile,con quella luce tu... wow!» sorrido lievemente. Claire capisce che qualcosa mi turba.«Non sei contento? Sei riuscito ad intrattenere Isaac fino all'alba. Li hai terrorizzati e...»
«E Ana mi ha scoperto. Posso considerare il mio lavoro da incubo perso. Posso considerare lei persa. E per colpa mia anche Drew avrà perso il lavoro.»
«Nah, io non credo.» Drew entra nella stanza con in mano un enorme pezzo di ghiaccio,accompagnato da Luke, che si ferma davanti ad una finestra con fare distratto. Drew si siede a terra accanto a me. «Zack ,sul serio? Riesci a pensare solo a questo?»
«Ho deluso tutti.»
«Cosa?! Hai battuto la testa per caso?! Numero uno: grazie a te sembrava che io fossi più coraggioso del solito. Due: hai letteralmente distrutto un'ombra dalle dimensioni di un gigante e terrorizzato le due compagne. Tre: hai fatto morire d'invidia il signorino alla finestra.» l'ultimo punto lo ha sussurrato, ma Luke ha comunque sentito.
«Brutto idiota, ti sento.»
«Ma non stai negando, quindi...»
«Vuoi sapere a che penso, Panettone? È una fortuna che non ho il suo dono, almeno non rischio la vita così tante volte. E poi, che razza di puri siete se vi fate beccare dalla vostra umana? Andiamo, Zack! Un suo sguardo e ti sei indebolito, riducendoti in uno straccio.»
«Luke piantala!» sbotta mia sorella. Per la.prima volta non riesco a ribattere contro Luke Lennon. Per la prima volta gli do ragione.
«Claire , ha ragione.» ammetto cercando di alzarmi,ma mi ritrovo a terra, stringendomi il fianco che non la smette di bruciare.
«La pianti di muoverti! Dannazione mi fa senso vederti ridotto così!» Drew mi aiuta a ricompormi e mi solleva la maglia. Lo guardo confuso.
«Che stai facendo?»
«Guarda il bel souvenir che ti ha lasciato il tuo primo scontro da puro» avrei preferito non vederlo: il fianco è tutto nero e gonfio, dalle costole fino all'inizio della coscia. «Non per niente ho portato il ghiaccio.» dopo averlo avvolto nella lieve coperta che avevo addosso, me lo poggia sul fianco. E no,non delicatamente.
«Ahi! Piano!»
«Scusa!»
«Da qua!» Claire prende il suo posto e diamine se cambia. È delicatissima. Il ghiaccio è più freddo di quanto mi aspettassi e mi ci vuole un po' per abituarmi. Mi accorgo solo adesso del fatto che il materasso e l'affare metallico che contiene la fiamma sono le uniche cose a riempire questa stanza, senza considerare le ragnatele o la muffa.
«Ma dove siamo? E dov'è Ana?»
Drew mi spiega.
«Siamo in una casa abbandonata che ci ha indicato Ana stessa. Dice che non ci viene nessuno,la sfrutta lei ogni tanto e nemmeno sua madre lo sa. Lei... beh, doveva mostrarsi a sua madre prima che quella donna mettesse a ferro e fuoco questo posto pur di trovarla. Ci ha detto che sarebbe tornata nel.giro di un'oretta.»
«E questo quando lo ha detto?»
«Ecco... circa un'ora fa.» mi alzo, stavolta deciso a rimanere in piedi.
«Bene, allora abbiamo pochi minuti per allontanarci. Non deve trovarci qui al suo ritorno.» Sento addosso gli sguardi pesanti di tutti. «Allora? Muovetevi.» mi blocco appoggiandomi a muro per l'ennesima fitta,ma non mi arrendo. Proseguo verso la porta,ma Claire mi blocca.
«Zack,non... sarebbe inutile.»
«Claire meno sa di me Ana ,meglio è per lei. Troveremo un altro posto dove nasconderci fin quando Caleb troverà il modo di farci tornare.»
«Oh,ma smettila.» Luke ride amaramente. «Vuoi rimediare adesso che ha scoperto tutto?»
«Voglio proteggerla.»
«Per farlo devi starle vicino e lo sai. Sei tu il suo incubo e Isaac senza te può toccarla quanto vuole»
«Forse se mi allontanassi.... magari la lascerà stare.»
«Ma vuoi aprire gli occhi?! Vogliono la tua stupida umana! Vogliono te e Drew! Non puoi fuggire,non ora che hai tirato fuori le tue doti.»
«Non sto fuggendo.»
«Beh, qualsiasi cosa tu voglia fare ,sappi che puoi proteggere Ana e quindi tutto il nostro regno solo standole accanto. E poi ragiona un attimo: come facciamo a nasconderci in un posto a noi sconosciuto, considerando anche che le autorità di qui ci cercano e ci considerano criminali? Non solo Ana deve essere protetta,ma ci serve anche.» stringo i pugni perché non trovo parole per ribattere. Ed è già la seconda volta.
«Zack,Luke ha ragione.» lo appoggia Claire mentre io mi dirigo alla finestra. «Abbiamo bisogno del suo aiuto. Senza di lei saresti rimasto per strada al gelo. E nel frattempo la proteggiamo anche. Ormai ha visto.» Osservo la strada ricoperta di neve e gli alberi spogli che ospitano alcuni uccelli. Chiudo gli occhi,cerco di riflettere, cerco di trovare una via di uscita a tutto questo.
«Mi chiederà spiegazioni.»
«Non puoi fare altro che dargliele.» dice Luke rassegnato , con un tono tranquillo, come per dirmi "è un problema tuo". Mi volto verso di lui furioso.
«Che dovrei fare? Dirle tutto quello che per secoli è stato il segreto che ha mantenuto l'equilibrio tra il nostro mondo ed il suo? »
«Lo faremo assieme,amico.» mi appoggia Drew « Almeno se proprio devi fare una figuraccia di quelle colossali,la fai con me che sono maestro in questo»
«Drew dannazione non potrai più essere un sogno eletto per colpa mia! Io non posso sopportarlo! Non posso sopportare la colpa di aver rovinato quello che da generazioni sogni ed incubi hanno protetto... quello per cui è morto mio padre. Non ci riesco!» a questo punto tutti tacciono ed io ringhio frustrato. Non posso fare a meno di pensare a lui,alla sua probabile delusione per tutto quello che ho combinato. Sbatto un pugno a muro,maledico me stesso per non essere rimasto dietro quei cespugli e per non aver lasciato Hunter ad affrontare da solo i guai che non sapevo nemmeno mi riguardassero. La rabbia scivola via lasciando posto al rimpianto,alla nostalgia di mia madre, di mio fratello, della mia famiglia unita assieme a mio padre.
«Ho rovinato così tanto da quando ho scoperto di essere un incubo eletto. Mio padre è morto, ho tentato di sostituirlo senza rendermi conto del fatto che stessi perdendo mio fratello per la sua gelosia, non sono stato in grado di proteggere Claire ed ho coinvolto perfino Drew e te,Luke. Non voglio rovinare anche la vita di Ana. Non lo merita. Non merita un incubo come me.» le parole escono dalla mia bocca quasi spontaneamente, senza emozioni, stanche.
«Credo che neanche tu meriti di soffrire così.» sollevo lo sguardo di colpo,ma non ho il coraggio di voltarmi. Chiudo gli occhi, Deglutisco nel riconoscere la sua voce. Sento dei passi avanzare e percepisco una profonda tensione. Ana emette un profondo respiro prima di ricominciare a parlare. «Io... non so che sta succedendo,né chi tu o tutti voi siate. Ma sento... ecco,so che non volete far del male a nessuno. Voglio... voglio solo capire perché la notte i vostri volti mi appaiono in sogno,o almeno perché lo facevano prima di incontrarvi.» apro gli occhi ,aspetto la fatidica domanda. Decido di voltarmi verso di lei,di permettere ai suoi occhi di osservarmi e smascherarmi ancora una volta. «Chi sei?» mi chiede con un lieve tremolio della voce. Mi sognava sin da bambina,il nostro legame è sempre esistito. «E chi sono quelli che hanno tentato di ucciderti? Perché eravate in casa mia?» Drew mi affianca, pallido in viso. Io non ho più neanche paura. Non provo nulla... forse amarezza, talmente tanta da non sentirla.
«Ana...» comincia Drew.
«E come fate a sapere il mio nome?»
«Già che siamo nel panico,poi tu ci fai un'infinità di domande in dieci secondi... non ci aiuti così!» si lamenta Drew grattandosi la testa. Io non le stacco gli occhi di dosso. Inutile nasconderli, ormai.
«Rispondete. Rispondete o chiamo.mia.madre e la polizia.»
«No,ti prego. C'è già bastato incontrarla una volta.» sbotta Luke e Claire lo ammonisce con lo sguardo.
«Allora parlate.»
«È che non sappiamo da dove cominciare.» ammetto io, finalmente mostrandomi capace di parlare.
«Che ne dici se cominci dall'inizio?»
«Sapete che c'è?» Luke si dirige alla porta prendendo mia sorella per le braccia. Le potessi, gli brucerei quelle manacce. «È un problema vostro. È la vostra umana , quindi... buona fortuna!»
«Cosa?! Ma aspetta non possiamo...!» Claire viene trascinata nell' altra stanza ed io trattengo a stento la voglia di uccidere di Luke. E poi ridotto come sono non raggiungerei nemmeno il mio obbiettivo.
«Em... la vostra umana? Che vuol dire?» chiede Ana abbastanza spaventata. Drew cerca di dire qualcosa,ma gli escono dalla bocca solo parole price di senso.
«Io... beh,noi... tu... ecco, abbiamo provenienze diverse... poi siano finiti qui ,tu ti stavi togliendo i vestiti per metterti il pigiama..»
«Cosa?! Ei un momento, mi avete vista mezza nuda?!»
«No.. quasi...»
«Drew ti prego sta zitto!» lo fermo prima che possa combinare un macello. Lui alza le mani arreso
«Io ci ho provato, amico,ma l'ho detto che le figuracce erano all'ordine del giorno. Parlale tu,io mi riscaldo con la gabbia metallica.»
«Gabbia? Intendi la stufa a gas?» gli chiede Ana ridendo divertita.
«Voi umani... ma che vi costa dare dei nomi normali alle cose?!»
«Che c'è di strano in una stufa a gas?»
«Ma che nome è?!»
«Finitela!» mi intrometto io. Drew chiude finalmente la bocca ed io mi siedo sul materasso già stanco. Ana rimane in piedi a fissarmi ,in cerca di spiegazioni. Faccio un respiro profondo e parlo a sguardo basso.
«Mi chiamo Zack. Zack Stefans. E lui è Drew.»
«Tomilson. È il mio cognome.» aggiunge Drew continuando a scaldarsi le mani.
«Bene. Mi avete detto chi siete, adesso ditemi cosa siete. Perché se definite me umana non so come diamine definire voi.» quando penso di aver trovato le parole mi blocco, mi soffoco con la mia stessa saliva. Deglutisco, sento l'amaro in bocca, il nervosismo mi fa tremare il petto. Come diamine faccio a dirglielo?
Lei sembra capire il mio disagio, così si siede al mio fianco. E sono ancora più nel panico di prima. «D'accordo, ho un'idea: ti racconto prima io la mia storia, a patto che poi voi raccontiate la vostra.»
«Ci sto.» risponde subito Drew pur di non aprire più bocca. Io annuisco frettolosamente.
«Bene. Mi chiamo Ana White, cognome preso da mia madre, Margaret White. Non so, da voi si usa che i figli prendano il cognome del padre?» annuiamo sia io che Drew. «Beh,non nel mio caso. Come avete potuto notare non ci somigliamo per niente, e questo perché sono stata adottata.» si blocca un attimo e serra le labbra, come rassegnata. Sento qualcosa dentro di lei perdere colore, il nostro legame mi permette di sentire la sua tristezza. Si accorge che la stiamo guardando in modo strano e ritorna se stessa.«Io... non so perché ve lo sto raccontando, e non so nemmeno se sto facendo una stupidaggine considerando che l'ultima volta che mi sono posta questo quesito alla fine ho praticamente distrutto la casa dell'unica signora che forse mi considerava normale.»
«Che vuoi dire? Perché non dovresti essere normale?» chiedo io mentre pian piano l'imbarazzo scivola via.
«Apparte per il fatto che è una pu...» tiro una scarpa dritta allo stomaco di Drew , lasciandolo senza fiato. Devo insegnargli a chiudere quella boccaccia. Ana mi guarda un po' confusa.
«Non farci caso.» le suggerisco io. «Continua e perdonalo se non riesce a stare zitto.»
«Questa me la paghi.» sussurra Drew senza fiato. Ana scuote il capo e ritorna a raccontare la sua storia.
«Sono stata adottata a quattro anni e mia madre ha voluto subito dirmi che io non ero sua figlia. Ma mi vuole bene come tale, per questo vi ho lasciati e sono andata da lei. Ho detto che voi siete usciti dalla città e che io avevo fatto una delle mie solite scappatine perché ero arrabbiata con lei. In realtà vi ho portati in questa casa disabitata in cui vengo spesso per stare sola. Comunque, per rispondere alla tua domanda, non vengo considerata normale per... voi due e quell'altro dai capelli neri.»
«Noi?»
«Sì. Apparite nei miei sogni praticamente ogni notte... o almeno credo siate voi. Vedevo solo i vostri occhi chiaramente. Ecco, guardate.» tira fuori da un borsone che prima non avevo nemmeno notato il quaderno che io conosco già molto bene e ci mostra i disegni dei nostri sguardi. «Vedete? Li ho fatto una settimana fa. C'è anche la data.» ce la indica col dito. Si sente a disagio nel parlarne, tanto che abbassa lo sguardo e sospira, riposando il quaderno. «So che sembra assurdo e che probabilmente mi considerate fuori di testa..»
«Non è vero.» la rassicuro io e lei ricambia con un sorriso.
«Continuando, mia madre ha sentito che mentre dormivo continuavo a chiedere chi foste, ma non con un semplice mormorio. Gidavo proprio e non so per voi, ma per noi non è normale. Era come se qualcosa mi soffocasse , come se volesse uccidermi. Così mi sono fatta visitare da molti psicologi.»
«Che sono?» chiede Drew. Lei sembra un po' confusa,ma non ci fa molto caso e ci fornisce una spiegazione.
«Sono persone che cercano di scavare nei pensieri e nei comportamenti di qualcuno per aiutarlo a star meglio, diciamo così.»
«Come i veggenti?»
«Cosa? No,no... gli psicologi riescono a guarire le persone grazie allo studio affrontato, non hanno alcuna capacità sovrannaturale, ecco. Ma non entrano letteralmente nella loro mente. Diciamo che la comprendono.»
«Quindi ti hanno compresa?» chiedo io.
«Ecco... no. Non sempre arrivano al loro intento, a volte perché non sono molto capaci, altre perché il problema del paziente è molto più complicato del previsto. Per me valeva e continua a valere la seconda ipotesi. Nessuno è riuscito a capire chi diamine fossero i ragazzi che vedevo nel mio sogno,uno dei quali voleva uccidermi.»
«Isaac.» deduco io.
«Chi è? Capelli neri?»
«Sì. Il tizio che mi ha praticamente messo a tappeto.» confesso massaggiandomi il fianco al ricordo.
«Oh... comunque, la notizia si è sparsa un po' ovunque e per questo non ho molti amici. Non faccio altro che chiedermi da una vita se i ragazzi che sogno esistano davvero e forse oggi avrò la risposta. Ecco, questa è la mia storia. Ora ditemi la vostra e in cosa ha a che fare con la mia.» io e Drew ci lanciamo uno sguardo e lui scrolla il capo. Si rifiuta di fare l'ennesima figuraccia. Bene, tocca a me spiegare il tutto. Più facile a dirsi che a farsi.
«D'accordo. Allora, sai già i nostri nomi e hai visto che abbiamo delle capacità fuori dal comune per voi esseri umani,no?» lei annuisce. I suoi occhi curiosi non vedono l'ora di capire cosa effettivamente si ritrovano davanti. Forza Zack, un bel respiro. «E... accidenti, è complicato.»
«Prenditi tutto il tempo che vuoi. Tanto non vi lascerò in pace fin quando non saprò la verità.» bene. Molto bene direi.
«Mi sembra giusto. Zack, a te la parola.» commenta Drew. Tanto dopo facciamo i conti.
«Dunque, Ana, ti abbiamo definito umana, la nostra umana perché... beh, noi non lo siamo.»
«Si era capito.»
«Drew ,non mi aiuti così» mi amento a denti stretti.
«D'accordo, ho la bocca cucita.» sbuffo. È fin troppo complicato dire una verità del genere.
«Quindi non siete umani.» dice Ana per aiutarmi.
«No. Noi proteggiamo gli umani da quelli come Isaac. Lui è.. un'ombra.» mi guarda lievemente confusa, ma non sembra non volermi credere.
«Un.. un'ombra? Cioè quelle che vediamo attaccate a noi di giorno?»
« Esattamente. Lui è la tua ombra. »
«Ma è un maschio.»
«Non credo c'entri molto. Anche io sono un maschio.»
«Perché tu saresti il mio cosa?» aiutatemi vi prego.
«Ci sto arrivando,ok? Piano piano.Ogni umano ha la sua ombra. Queste di giorno intossicano , diciamo così, gli esseri umani con la loro magia oscura, e possono materializzarsi solo la notte. E qui entriamo in gioco io e Drew e tutti gli altri esseri come noi. Lui ti purifica durante la notte provocando in te un sogno, io invece vi difendo nel caso in cui le ombre attacchino, causandoti un incubo. Ebbene...» ho un groppo in gola. Ci siamo
«Ebbene?» mi incoraggia lei al limite della curiosità. Dai Zack, dì soltanto quelle due paroline. Fatti coraggio.
«Io sono il tuo incubo. Drew è il tuo sogno.» Drew si sbatte una mano in faccia e Ana rimane abbastanza sconvolta, tanto che spalanca la bocca. Che c'è? Ok, ammetto di non essere la delicatezza fatta persona, ma che altro avrei dovuto fare? Questa è la verità. Nuda e cruda ,ma pur sempre la verità. Ana si alza e comincia a camminare avanti e indietro, confusa più che mai e con le mani tra i capelli. Blatera qualcosa, del tipo "È così assurdo", "Sogni,incubi", "forse sto impazzendo sul serio", "Aiuto,aiuto." E figuratevi che effetto le avrebbe fatto una frase più articolata invece della verità nuda e cruda!
Fa un bel respiro davanti alla finestra e si calma un attimo.
«Quindi... quindi voi siete un incubo ed un sogno.»
«Esatto.» risponde Drew.
«Tu mi purifichi e Zack ci protegge. Mi guardate dormire?»
«Sì» rispondiamo insieme.
«Anche quando ho la bocca aperta,il che vuol dire molto spesso. E mi vedete in pigiama ,quindi è ancora più imbarazzante.»
«Teoricamente ti vediamo sotto le coperte. E comunque diciamo che ti conosciamo da più o meno tre o quattro giorni. Il nostro lavoro inizia quando il nostro umano compie sedici anni.»
«Ed io li ho fatti tre o quattro giorni fa. Tutto torna. Wow... è incredibile! Un sogno e un incubo. I miei. Ed anche la mia ombra. È assurdo, impossibile... fantastico!Tutto quello che sappiamo sui sogni è sbagliato. Ed io che consideravo gli incubi odiosi e terrificanti, senza offesa Zack.»
«Sì, è uno stereotipo molto comune tra voi umani.» sbuffo seccato. Questo incubo odioso e terrificante ha un fianco distrutto per mantenere la propria reputazione intatta e per salvare la vita dei suoi amici. Devo ricordarlo? «Aspetta aspetta, come vi intrufolate nelle nostre case? E poi a casa mia... ora ricordo! Mi era sembrato di vederti, Zack! E questo spiega anche perché Pepe abbaiava in quel modo. Eravate invisibili? Come diamine avete fatto?»
«Trucchetti da sogno.» dice Drew fiero. Per la cronaca, vi ricordo che senza Luke non lo avrebbe scoperto.
«Wow... è incredibile. E invece gli altri due che sono?» chiede indicando la porta dalla quale sono usciti Claire e Luke.
«Luke incubo. Claire sogno. Di una altro umano però.» spiega Drew.
«Capisco. Ancora non ci credo.»
«Nemmeno io.» commento a bassa foce cercando di soffocare l'amarezza. Ti prego non farmi altre domande. Basta curiosità.
«E dove vivete? Poi non avete risposto alla mia domanda, cioè come fate ad intrufolarvi nelle case, e ancora l'invisibilità e la luce degli incubi...»
«Non ti sembra un po' troppo?» chiede Drew notando che mi sto massaggiando le tempie. Non posso sopportare tutta questa tensione. «Cerca di capire, ti stiamo rivelando cose che nessun umano dovrebbe sapere e questo per il nostro regno è un reato bello e buono.»
«Aspetta, Regno. Tipo,un mondo diverso dal nostro?»
«Drew, oggi vuoi morire non è così?» gli chiedo con i pugno stretti.
«Mi è scappato!»
«D'accordo. Non chiederò più nulla se questo vi mette in difficoltà. Almeno farò così per oggi.» la guardo confuso. Non mi sarei mai aspettato che la sua curiosità si placasse. In realtà so che non lo ha fatto, perché la sento premere dentro me anch'io. Ana ha solo capito che se parliamo ancora accadrà qualcosa di spiacevole sia a me che a Drew e le sono grato per questo. «Adesso dovete rimettervi in forze,per questo ho portato qualcosa da mettere sotto i denti.»
La porta si apre di colpo.
«Sbaglio, o ho capito cibo?» Luke entra non curante, fregandosene del fatto che ,magari, un certo incubo si senta distrutto per aver rivelato il segreto più grande della sua specie. Sul serio, posso perdere i sensi di nuovo senza più svegliarmi?
«Vi ho portato anche dei vestiti pi pesanti,sempre se ho azzeccato le misure. Per Claire ci sono i miei vestiti,ma per voi... beh ,non ho maschi a casa quindi ho dovuto comprare qualcosa.»
«Comprare? Hai speso soldi per noi? Oh... grazie davvero,Ana.» Claire l'abbraccia di colpo e non vi nego che mi sento mancare si nuovo. La mia umana sta abbracciando un sogno. Un umano sta abbracciando un sogno.
Mi sdraio sfinito, come se ogni parola mi abbia tolto sempre più fiato e forza m. Voglio tornare indietro nel tempo, posso? Ovviamente no.
Drew si siede accanto a me,mangiando non so cosa.
«Accidenti! Questa roba è sensazionale! Cos'è?!»
«Si chiama Focaccia.» gli spiega Ana
«Oh, finalmente un nome carino! Focaccia! Zack, devi assolutamente... Zack?» capisce che non lo sto ascoltando. Sospiro stanco. « Zack devi mangiare.»
«Non ho fame.» il mio stomaco mi tradisce brtolando, provocandomi anche una fitta al fianco.
«Non sia mentire.»
«Drew per favore.»
«Zack,hai fatto la cosa giusta,anche se...»
«Cosa?»
«Non le hai detto che...» gli tappo la bocca.
«Non deve sapere di essere una pura, chiaro? Non ancora»
«Ma perché?»
«Perché sì, Drew. Basta. Sa abbastanza.» detto questo, gli rubo la focaccia e mangio senza sapere nemmeno se mi.piace. Mangio tanto.per mantenermi in vita.
Aspetto solo il momento in cui potrò richiamare Caleb e con lui trovare un modo per tornare a casa.
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Nightmare dream-il Regno Dei Sogni-
Fantasy.Tra voi umani c'è un detto , secondo il quale ogni notte un sogno vi tiene piacevolmente compagnia, solo che non lo ricordate molto spesso. Beh...in realtà non è proprio così. Diciamo che il sogno c'è, ma non è come lo pensate voi, ovvero solo qual...