Fino a poco tempo fa, non vedevo l'ora di trovare l'occasione in cui Luke potesse sembrare fragile e distrutto, c'avrei goduto, forse con cattiveria e, ovviamente, glielo avrei rinfacciato con un "Come ci si sente?". Adesso, ridotto com'è, stretto a mia sorella, gli occhi in fiamme più per lacrime di furia che di tristezza che non osano uscire, adesso che chiunque potrebbe stenderlo, che quel sopracciglio inarcato color miele non esiste più, che Drew non c'è più, gli voglio così bene da soffrire con lui. Adesso, gli direi "Tranquillo, so come ci si sente", ma, in realtà, non è del tutto vero: nessuno a me vicino mi ha mai tradito con così tanta spudoratezza. Nora? Era il primario, mica mia madre. Me ne frego altamente e, se non l'ammazzo, è solo per il mio nuovo ami... Ami... Non ci credo. Lo sto dicendo proprio di Luke. Amico. Oh galassie, il bacio con mia sorella, la sua nuova ed inaspettata amicizia. Odio la mia vita.
«Luke, tesoro, se non l'avessi fatto, tu...»
«Cosa, Mamma? Mi fa schifo pure chiamarti così. Hai condannato un regno, un ragazzo innocente un mio amico, è morto! Morto, capisci?! Aveva sedici anni, mamma!» mi commuovo per le sue parole e per il fatto che anche lui lo fa. Per Drew. Panettone.
«Non osare,Luke Lennon, o...!». Nora si ricorda di noi e si calma, ma lo sguardo di suo figlio adesso è strano. Lo conosco perché era quello che aveva sempre Drew: è terrorizzato ma non vorrebbe che si noti. Perché sua madre gli fa questo effetto? «Saresti morto tu.»
« Quante morti hai sulla coscienza, eh? E papà?»
«No, lui... Luke, devi farmi spiegare. Non sai tante cose.»
«Ho già la nausea così. E poi, logico: papà non sa mai niente di noi due, giusto? I nostri segreti, le nostre rivelazioni, le regole... Volevi rendermi proprio come te, un mostro? » Tutti mi guardano confusi, come se questi segreti dovessi conoscerli proprio io. Luke distoglie lo sguardo da lei, non. Bada nemmeno alle cure di mia sorella. Io sorreggo Ana, che osserva l'incubo primario come sua madre osservava me la prima volta.
«Da quanto va avanti questa falsa, Nora?» Sbotta Hunter che le stringe le braccia dietro la schiena.
«Parli proprio tu che dovresti essere morto.»
«Già, nemmeno lo specchio mi ferma. Aspetta, ricordo che sei stata proprio tu a spingermi là dentro.»
«Amici non lo siamo stati mai, io e te.»
«Infatti se ti ammazzo non avrò morti sulla coscienza, io.»
«Hunter, aspetta.» intervengo io. Nora non morirà, non è giusto per Luke. Lei mi guarda furiosa, poi guarda la profezia e se non fosse per Hunter so che mi avrebbe messo le mani al collo. Bella, calmina: ci siamo salvati le chiappe a vicenda io e tuo figlio, eh!
«Quella maledetta profezia. È lei la causa di tutto! I puri non sono altro che stupide pedine di essa.»
«Il puro.» la corregge Ana con mio fratello. Lei, debole com'è, non riesce a frenare la sua spiccata ed intelligente curiosità, vuole scoprire qualcosa su Nora. «Perché mettersi contro l'unico che può realmente sconfiggere le ombre? » continua lei.
«Perché appoggiare le ombre, poi?Avrebbero ucciso Luke, tuo figlio. » completa Caleb. Nora si dimena tra le braccia di Hunter, senza smettere di fissare me e suo figlio.
«No, non l'avrebbero fatto, non se io avessi continuato ad aiutarli. Luke doveva tornare intatto, ma Stefans lo ha ridotto così. Un debole. » Luke non guarda la madre, stavolta non per rifiuto: la teme e si odia per questo.
«Non avrei mai permesso che i miei amici se ne andassero senza che io facessi nulla.»
«Amici?! Sarebbero loro i tuoi amici?! Guardami, Luke! Guardami, ho detto!»
«Saresti tu, allora?! Condannare un intero regno e per cosa?!» Claire prende le difese del figlio.
«Per un patto che mi ha permesso di essere madre!» a questo punto, penso che non sia solo Ana ad essere curiosa. Affianchiamo tutti Luke, che attende la spiegazione della madre con terrore. Hunter si frena dal darle un colpo in testa solo per gli sguardi che gli lancio. Nora punta gli occhi sul figlio, sembra dimenticare la presenza di tutti noi. «Nell'ultima battaglia che abbiamo dovuto affrontare contro le ombre, ce la siamo cavati davvero per poco. Ma le ombre sapevano che avrebbero perso. Ero dentro una bolla per raggiungere tuo padre ed Hunter, ma un'ombra la distrusse ed io caddi giù. Mi ruppi entrambe le gambe,fortunatamente non ero nel pieno dello scontro e riuscì a rimanere sveglia il tempo necessario affinché mi trovassero. L'ombra mi raggiunse mentre lottavo per rimanere sveglia, credevo fosse un'allucinazione, mi disse "preparati al dolore". Quando tornai in sensi, la guerra era finita. Avevamo vinto ed io non pensai più a quell'episodio, fin quando non nasceste tu e tuo fratello, Christopher.» piange senza volerlo, si insulta da sola in un sussurro, come se il pianto fosse una colpa. Luke non vuole sapere il resto della storia, lo so.
«Non mi avete mai voluto dire il suo nome.» ammette quasi in colpa.
«Nessuno sa che il Quartier Generale ha subito un secondo attacco, se non poche delle guardie scelte.» Hunter la guarda curioso di sapere che cosa quella bocca sputerà fuori ancora.
«Tu lo sapevi?» gli chiede Caleb.
«Senza di me, avremmo perso. Ci ho rimesso tre rasta e qualche dente, quel giorno.» Nora ringhia roteando le pupille
«Abbiamo perso comunque! Io ho perso, Hunter! Il mio Christopher!» adesso piange, si rimprovera ancora e Luke sembra cento volte più debole di prima. «Non era un'allucinazione quella che ho avuto. Il primario delle ombre sapeva che io avrei dovuto patire una perdita così. L'ha dimezzata, tuttavia.»
«Che stai dicendo?Sapeva della malattia?» osa Luke.
«Nessuna malattia, Luke.» stavolta anche Hunter si stupisce. «Soltanto una profezia. Ed il fatto che mio figlio fosse un puro.» ai. Questa è pesante, molto pesante. «Il primario lo sapeva e l'attacco al Quartier generale era stato solo un modo per distrarmi. La sua magia infestó i miei bambini, anche te Luke. Quando tornammo a casa, solo io capii da cosa derivasse il vostro malore. Stavate morendo a poco a poco, dissi a tuo padre di una malattia, a tutti... Eccetto a Ben. Lui capí immediatamente che il malore non potesse essere qualcosa di così improvviso, probabilmente non sapeva che Christopher fosse puro, ma che ci fosse qualcosa di strano sì. Era un ficcanaso di quelli buoni, sinceri, sapeva quando c'era da sbirciare per migliorare la situazione. Ma nemmeno lui doveva sapere quello che io avrei potuto prevedere. Non volevo la sapesse, per diamine. Passarono giorni, tu e tuo fratello vi stavate spegnendo, non mangiavate più. Quel giorno dovemmo andare sulla Terra, avevamo pur sempre un umano da assistere, un ruolo da primari da sostenere... E genitori, allora? Non lo sarei stata più? Voi eravate lì, tenuti da Ben che ci aspettava all'uscita con Hunter.» lui annuisce addolorato.
«Io tenni Luke.» ricorda.
«Un'ombra ci attaccò, non era la nostra. Io ero l'incubo, io dovevo proteggere mio marito. Finimmo fuori dalla finestra, lo guardai: era il primario e mi diede l'opportunità di non perdere del tutto. Dimmezzò la pena. Ne avrebbe salvato uno, mantenuto in vita soltanto ad una condizione.»
«Aiutarli ad uccidere l'ultimo puro.» deduce Ana stringendo la sua presa sulla mia mano. Dovrei essere furioso, lo so, ma... Andiamo, come faccio davanti alla morte di un bambino?
«E così sono in vita a causa delle ombre.» Luke è disgustato da se stesso.
«Non essere sciocco, Luke.»si contiene, cerca di sembrare una madre docile. «Non avevi ancora un sogno che si opponesse alla magia oscura presente in te, neanche adesso lei è sufficiente per te.» Claire guarda il suo incubo preoccupata. «Le ombre ti vogliono in vita, capisci? Altrimenti saresti morto. Senza me, saresti morto! Guardalo, Luke.» indica me e non riesco a vedere questa donna come un mostro. Vedo un'immensa ferita che potrà essere risanato, un diritto mancato, quello di essere mamma. Una vita mancata. Strattona Hunter, vorrebbe mettermi le mani addosso.
«Perché lui deve vivere mentre il mio Christopher non c'è più? Che diritto hai?!» deglutisco affranto. Perché io sì e mio padre e Drew no? Perché Christopher? Luke non guarda più nessuno, non ho idea se sia tornato ad odiarmi, né se odi sua madre. Forse odia se stesso, il che sembra assurdo se si parla di Luke o quantomeno lo sembrava. Credo di non aver mai conosciuto il vero Lennon e me ne dispiaccio.
«Nessuno.» ammetto con la voce incrinata. Lei mi odia ancora di più.
«Lo sai, tuo padre è stato bravo anche quella volta, ficcanaso come sempre. Suo figlio era un puro ed il mio odio nei tuoi confronti lui l'ha sempre fiutato, anche quando ti prendeva in braccio da piccolo e ti presentava a me. Io ero l'unica a conoscerti davvero per quello che eri. L'unico incubo in una famiglia di sogni: dovevi essere tu. Hunter, tu poi lo hai ufficialmente sbuttanato.»
«Ben doveva conoscere la profezia.»
«No, non doveva. Non sarebbe morto se solo avesse compreso cosa si prova a perdere un figlio. Speravo tu facessi la sua stessa fine, Zack. Sarebbe stato più facile per tutti. »
«Mio padre non sapeva cosa avevi fatto.» Lo difende Caleb.
«Ma il suo incubo sì.» concludiamo io e Claire. Le lacrime di furia mi fanno bruciare gli occhi.«Per anni abbiamo dato tutta la colpa ad un incubo che si é condannato allo Specchio per i sensi di colpa. Invece...» sbotta Claire
«Tu hai chiuso il Keyros, proprio come hai fatto con me. Ma sulla Terra io sono sopravvissuto » capisco io. Mio padre poteva salvarsi, se non fosse stato per lei. Nemmeno adesso riesco a metterle le mani addosso. Lascio Ana e mi rivolgo a muro, poggiando la fronte sulla profezia.
«Tuo padre aveva il maledetto difetto di non disertare mai le regole. Forse, se avesse avuto contatti con il suo umano come te...»
«Se la sarebbe cavata comunque.» mi difende Ana che cerca di stare totalmente in piedi da sola. «Vale cento volte più di te, incubo primario. Il tuo stesso figlio ha più fegato di te.» vorrei stupirmi quanto basta per il coraggio di Ana,ma non riesco a staccarmi da questo muro. Infondo ci sono legato dalla nascita. Mi scappa un pugno contro di esso.
«Taci umana! Sarai viva ancora per poco! E sarà così anche per te, Luke, se non mi segui. »
«Quante persone vuoi uccidere ancora?» Luke non riesce a minacciarla. «Dopo Drew, Ben Stefans...»
«Ti ho dato la vita! Guardami in faccia, Luke! Non ti ho insegnato a temere!»
«Gli hai insegnato a farsi odiare!» Ana continua in perterrite, anche se il grido le provoca una fitta. Si appoggia a muro. «Tuo figlio ha paura di te, si vede lontano a mille.»
«Mi piace questa umana.» Borbotta Hunter.
«Sempre Ana...» diciamo io e lei insieme.
«Lo sai, anche i tuoi veri genitori avevano paura di te e, se sono morti, è per le ombre che hanno cercato di ammazzarti.» stavolta mi giro e sono sulla difensiva, perché Ana è stata ferita nell'orgoglio. Rimane appoggiata lì, stanca, ma i suoi occhi sono fermi e forti. «Anche tu legata a quella stupida profezia, responsabile in parte di tutto questo, osi prendere le difese si mio figlio che avete condannato voi stessi?»
«Lo sai che c'è? Primaria o no, non m'importa. Forse non è la mia vera madre quella che ho e la prima mi odiava, bene, ma quella di adesso mi ha saputa amare nonostante questa consapevolezza. Tu, invece? Hai un regno contro ed un figlio che ti teme, l'unico che ti è rimasto. Un figlio che sa da che parte stare.» sorride a Luke, lo facciamo tutti, perfino Pepe che adesso ha una minuscola faccia da cane, ma lui nemmeno ci guarda. Continua a tenere il volto basso, vergognato di quello che è anche se innocente.
«Hai detto bene. Sa da che parte stare. Figlio mio, l'ho fatto per te.» Luke si alza con l'aiuto di mia sorella, guarda sua madre ancora con timore «Tu puoi fare qualcosa per me, devi. Tu dipendi da me ed io da te, non... Non potrei vivere senza te. Mai.» Hunter allena la presa su di lei, che crolla in ginocchio e piange per quello che ha passato. Chi è il vero cattivo qui tra noi? Cosa avrei fatto al posto suo?
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Nightmare dream-il Regno Dei Sogni-
Fantasy.Tra voi umani c'è un detto , secondo il quale ogni notte un sogno vi tiene piacevolmente compagnia, solo che non lo ricordate molto spesso. Beh...in realtà non è proprio così. Diciamo che il sogno c'è, ma non è come lo pensate voi, ovvero solo qual...