Buio

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No, non sono ancora morto. Tranquilli, sto solo posticipando la mia fine, per il semplice motivo che il patto non includeva la tortura di Ana. Ed i patti si devono rispettare, soprattutto quelli stipulati con Zack Stefans. So che non avrei dovuto reagire, ma ormai credo sia la decima volta che mi getto addosso alla mia ombra e, non essendo per niente concentrato, mi sfugge sempre. Decido di puntare alle ombre che accerchiano Ana, stanco di sentirla gridare.
«Basta!» tiro fuori la mia magia violando quella che è la volontà di chi vuole farmi fuori, sbaraglio una parte del cerchio di sofferenza in cui lei è imprigionata colpendo violentemente tre ombre e corro a stringerla, la sollevo, cerco di uscire, ma Isaac e Cole chiudono nuovamente il gruppo. Perfetto, adesso ci sono dentro anch'io.
«Eh no, Zack. Avevi detto che avresti fatto il bravo.»  quanto sento la magia di ben una dozzina di ombre addosso, i dolori per i colpi fisici ricevuti si moltiplicano, la debolezza mi fa sentire pesante e percepisco così chiaramente il terrore di Ana che mi sento inutile, insicuro. Ho paura. Però non mollo:la stringo a me, dico ripetutamente ad alta voce che la tirerò fuori da questo guaio, di reggersi a me, che non la lascerò soffrire così, forse per tranquillizzare entrambi.
«Ti prego, Ana, resisti!» poi di colpo afferra le mie mani, le stringe così forte da farmi  male  e, nonostante  continui a gridare, ad agitarsi come se un demone la stesse divorando da dentro, sento che crede in me. Crede ancora che io la possa salvare. Non vede la mia paura? Come fa a non percepirla? O forse la sente, ma si fida comunque di me? Non lo so, fatto sta che qualcosa dentro di me si trasforma in energia, abbastanza da essere sprigionata e spingere tutte le ombre via. Trascino Ana con me e le intimo di fuggire.

«Scappa anche tu allora!» mi supplica lei. A questo punto potrei anche violarlo il patto, lui ha fatto così tanti strappi alla regola... Ma fuggire non avrebbe senso. Ci inseguirebbero e, considerando il numero, noi perderemo sicuramente. «Ascoltami e vattene v...!» troppo lento. Il colpo che ricevo mi fa nascere dubbi sul fatto di essere ancora vivo o no, sul serio. Non capisco un fico secco. Non so quante vetrine ho già distrutto, ma qui ho sfondato anche l'armadio in esposizione, non so se mi spiego. Il tempo necessario per ricordarmi come mi chiamo e ricevo un calcio allo stomaco che mi spezza in due. Cerco di rialzarmi, sento Ana gridare il mio nome e correrei da lei se potessi. Vengo fatto sdraiare di schiena e di colpo sollevato per la gola. Credo si tratti del mio carissimo amico Cole, la mano esageratamente grande deve essere necessariamente la sua.
«Stavolta non ti farò uscire vivo, Stefans. Lo giuro sul buio e su tutta la tristezza che mi hanno portato fino a questo punto. Tu crepi oggi.»  Non potendo nemmeno parlare, sollevo la mano e pongo le dita a mo' di becco, agitandola come per dire "bla , bla, bla...". Con che coraggio? Non lo so. La sfacciataggine mi ha sempre salvato contro di lui, forse però stavolta ha peggiorato soltanto la situazione. Stringe la presa sollevando il pugno  ed anche me, inchiodandomi poi a muro... Beh, quel che ne rimane, almeno. Stringo le sue mani, cerco di tirare fuori la mia magia, ma lui se la ride, non ha tutte le mie ferite. La magia oscura quasi mi soffoca, spinge giù le mie mani e più mi sforzo più perdo fiato.«Ammetto che mi fai un minimo di pena.» non si direbbe... «Adesso ti schiaccio davvero, stupido insetto. Poi, il colpo di grazie, lo lascio ad Isaac. » mi preparo a perdere tutti i denti oltre che i sensi, quand'ecco che la sua sua stretta si fa morta, io cado a terra e tossisco malamente per l'impatto violento dell'aria nei miei polmoni. Riconosco soltanto dopo alcuni secondi il rumore di una sparo, quando anche lui, dopo aver cercato di dire qualcosa, probabilmente un insulto, cade sulle ginocchia portandosi la mano al petto. Mi guarda, è vicinissimo, tanto che mi afferra di nuovo la maglietta. Poi però crolla dolorante, cercando di respirare, mostrando Ana con una pistola ben tesa davanti a sé, ancora fumante. Tutte le ombre rimangono sconvolte nel vedere la pozza di sangue nero di Cole allargarsi ed io con loro. Ana nasconde la sua debolezza, è furiosa, mostra la sua forza d'animo umana che nonostante tutto non cessa ed anzi mette paura ai signori della notte.
«Cole! No!» Sara compare dal nulla, ancora con il suo labbro spaccato e, stavolta, distrutta per il suo compagno e non per le punizioni del primario. «Cole!» corre a stringerlo ed io vorrei non trovarmi ad un passo da loro, vorrei non vedere Sara piangere lacrime nere per il trucco eccessivo che vorrebbe nascondere le ferite, né Cole che si aggrappa alla vita con tutte le sue forze. Non volevo provare così tanta compassione per delle ombre.Ana mi raggiunge, mi aiuta ad alzarmi e so che è terrorizzata da quel che ha fatto. Non voleva ucciderlo, non pensava che un'ombra potesse piangere.
«Isaac dobbiamo portarlo via! Può salvarsi se...!»
«No. Non si ritira nessuno e se tu osi muoverti giuro che stavolta ti do una lezione che non ti scordi.» sia io che Ana siamo sconvolti per le lacrime di Sara che stringe il compagno mentendogli che tutti andrà per il meglio.
«Isaac sta morendo!»
«Piantala, non ce la farebbe comunque! Vuoi portalo dalla madre morto?! Fa pure! Non ce la farà, non abbiamo strumenti per salvarlo!» Sara sa che Isaac ha ragione, anche quando Cole le sorride un'ultima volta e scompare tra le sue braccia in una nuvole nera. Troppo tardi. Rimane in ginocchio con le braccia ancora proteste, come se effettivamente ci fosse qualcosa da sorreggere. Poi mi guarda, è come se mi chiedesse perché io l'abbia tradita dopo quello che ha fatto per noi. Non mi dispiace per Cole, l'avrei ammazzato con le mie mani ma... Sara è  diversa e l'ho sempre saputo. Adesso più che mai.
«Maledetta.» ringhia Sara, stavolta guardando Ana. Lei si regge in piedi a stento con me addosso e si sente colpevole, con solo una pistola per difendersi.
Le ombre però sono troppe, magari spaventate da quella strana arma di cui anche io ho paura, ma comunque in vantaggio. L'unica a cui non sembra importare è Isaac. Ride, supera Sara ancora in ginocchio ad osservare la macchia nera sull'asfalto senza provare un minimo di tristezza. Ana solleva l'arma verso di lui.
«Se fai solo un altro passo, ti sparo per la seconda volta.» il tremolio della voce la tradisce. Isaac avanza, sicuro che Sara stia buona e ferma.
«Ti ammiro, Ana. Hai coraggio da vendere, d'altronde non potevo aspettarmi di meglio da un'umana con un incubo simile. Ma anche io ho i miei pregi e, se la prima volta non sapevo cosa fosse una pistola, adesso lo so.» tappa con la mano ferita la bocca della pistola senza staccare gli occhi da Ana  «E non ne ho più paura. Anzi, la faccio venire a chi ce l'ha in mano. »  Ana grida sparando una seconda volta, ma Isaac si smaterializza preparato ed il proiettile si conficca a muro. Lui ricompare accanto a lei, fa cadere la pistola e sta per colpirla.
«No!» intervengo. Siamo solo io e lui adesso, solo che io sono stato sbattuto di qua e di là, preso a calci, e via dicendo a differenza di Mr paura qui. Mi impegno esclusivamente sulla difesa, anche perché non riesco ad attaccare con la velocità che hanno i suoi movimenti. E la furia. Finalmente me la può far pagare e me lo dimostra in tutti i modi, spingendomi, colpendomi in faccia, confondendomi come fossi un povero topo inseguito da un gatto. Resisto finché posso, fin quando scompare davanti a me, ricompare  e mi arriva un calcio allo stinco che mi fa finire a terra. Prendo fiato, lui mi gira intorno.
«Sei ridicolo. Un incubo ingenuo. Potevi farla finita subito, ma no...»
«Sei tu che hai violato il patto. Io ero disposto a finirla» dico senza fiato e rialzandomi barcollando.
«Io sono un'ombra, dovevi aspettartelo. Sei spacciato e la cosa che mi fa più ridere è che in realtà non hai salvato proprio nessuno. Io tuo fratello lo ammazzerò comunque, Hunter scomparirà nello specchio, tua madre è destinata al dolore insieme a Claire, e Drew... Che ne so? Quello è condannato da quando è nato. Senza di te è perso, inutile.» stavolta sento la furia ribollire il sangue nelle vene, stringo i pugni.
«Drew vale cento volte più di te!»
«Anche per lui finirà finirà presto, Zack, per quanto possa valere più di me.» I suoi occhi cercano di dirmi qualcosa, qualcosa di inquietante, terribile che mi rifiuto di accettare. Attacco, non so come. Lo spingo, la magia viene fuori, sì, ma la verità è che sono debole, fin troppo. Lui gioca con me, mi fa rialzare e ricadere più volte, sa che qualcosa si sta spezzando. Perché Ana non mi da più energia? Perché non riesco a reagire?

Nightmare dream-il Regno Dei Sogni-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora