Fuga

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CAP.7


Finalmente era uscito il sole e come prima cosa la nonna lo aveva messo a ripulire il guardino: la pioggia aveva rovinato il tavolo e le sedie. Si mise subito a sistemare, aveva bisogno di qualche distrazione e il sole non era neanche molto forte per fare le pulizie di mattina. Mentre asciugava, i suoi occhi andavano spesso alla finestra di Derek, chiedendosi se stesse dormendo o fosse sveglio. Magari dopo gli avrebbe mandato un messaggio per chiedere se aveva impegni, però c'era il problema su cosa avrebbe detto se lui avesse risposto che era libero, non potevano ritornare al parco, anche perché sarebbe stato inutile visto che ci aveva piovuto sopra per due giorni interi.
Poggiò la testa sul tavolo, dimenticandosi che era bagnato, mormorò qualche imprecazione e riprese a pulire cercando di alleggerire la mente dalla folla di pensieri che si era creata negli ultimi giorni.

- Nipote sveglio, credo di doverti chiamare Cenerentolo da oggi. –
Stiles scattò per vedere dove fosse Derek, ma le piante non lasciavano intravedere nulla e alla fine riprese a pulire il giardino.

- Chiamarmi con il mio nome è troppo difficile per sua signoria? – Sentirlo e non vederlo lo riportò un po' ai primi giorni.

- Se quello fosse davvero un nome... - Aspettò una reazione del ragazzo, ma ricevette solo uno sbuffo. – Cosa fai dopo? –

Per un momento il cuore di Stiles perse qualche battito, per poi tornare ad essere regolare. – Sono libero. –

- Ci vediamo davanti al mio cancello fra due ore. – Non attese la risposta, andò subito via, aveva ancora alcune cose da sbrigare.

Non aveva bisogno di parlare, sapeva che lui era già sparito, era fatto così, forse poteva dire che era l'unica cosa che aveva capito di quello strano ragazza che lo perseguitava da quando era lì e che aveva capovolto un po' la sua mente.

Arrivata l'ora dell'appuntamento, si fece trovare pronto ad aspettarlo davanti al cancello della villa Hale, aveva lavorato velocemente per finire subito, in modo da poter prepararsi con calma. Quando sentì lo scricchiolio del cancello che si apriva, si aspettava di vedere Derek, però vide una Camaro nera che avanzava verso di lui, preso alla sprovvista non si accorse che era centro della strada, solo dopo qualche secondo si spostò per far passare l'auto.

- Sali. – L'auto si fermò davanti a lui e lo sportello dal lato del passeggero si era aperto, e al posto di guida c'era Derek.

- Ok. – erano davvero poche le volte in cui lui rimaneva senza parole e da quel giorno poteva dire che il più delle volte la causa era stata lui. – Dove stiamo andando? – Chiese mentre allacciava la cintura.

- In un posto. – Rispose secco.

- Ma va... -

Il viaggio fu abbastanza silenzioso, Stiles per tutto il tempo aveva tenuto la testa girata verso il finestrino per cercare di riconoscere la strada che stavano percorrendo, anche se molte volte si era distratto nel guardare il riflesso di Derek. Era stato chiaro da quando era entrato in macchina che avesse qualche pensiero per la testa, diede per scontato che fosse legato alla sua famiglia, per questo aveva deciso che non gli avrebbe dato fastidio.
Erano trascorsi quaranta minuti da quando erano partiti e trenta minuti da quando erano usciti dal paese, iniziava davvero a voler sapere dove diavolo stessero andando, più trascorrevano i minuti e più si allontanavano, erano in una zona dove non c'era nulla, solo alberi.

- Ora ti va di dirmi dove stiamo andando? Inizio davvero ad avere un po' paura. –

- Paura? Mi hai scambiato per la matrigna cattiva, Cenerentolo? – Non rideva, però aveva fatto una piccola smorfia con il labbro che aveva fatto capire al ragazzo che era divertito. – siamo arrivati. – Disse dopo aver fermato la macchina.

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