Progetto

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Stiles era felice di quella tregua, ormai stare al fianco di Jackson non era più una tortura, in alcuni rari momenti erano riusciti perfino a sostenere un discorso senza litigare per ore o giorni che divennero una settimana serena, fino a quando Harris non aveva oltrepassato il limite imponendo ai ragazzi di fare un progetto per la settimana successiva, progetto che avrebbe costretto i due ragazzi a passare molto tempo insieme. 

Le sue labbra diventarono secche, per quanto provasse ad inumidirle con la lingua, sembrava esserci della sabbia sopra, le parole del professore rimbombavano nell'aula diventata improvvisamente silenziosa, ogni ragazzo aveva smesso di pensare nel momento in cui il professore aveva annunciato il progetto per la prossima settimana.

Ogni banco doveva presentare un progetto riguardo uno fra gli argomenti che avevano studiato fino a quel giorno, nonostante un ragazzo coraggioso aveva fatto presente che la scuola fosse iniziata da solo due mesi, Harris rispose che non importava se qualche argomento sarebbe stato preso da più coppie, l'importante era come lo avrebbero rappresentato.

Usciti dall'aula come se fossero zombie, Stiles si diresse al suo armadietto, dove infilò subito la testa come se fosse un struzzo: una settimana in compagnia di Whittermore per studiare un dannato progetto di chimica, questo avrebbe voluto dire incontrarlo anche dopo la scuola, magari anche dopo cena o addirittura mangiarci insieme anche la sera per completarlo in tempo.

- Vedi che non è l'armadio di Narnia. – Jackson era dietro di lui. – Anche se non mi dispiacerebbe se sparissi per sempre. – Si era avvicinato per appoggiarsi all'armadietto accanto a quello del castano. – Dobbiamo parlare. – Disse serio dopo.

- Non me lo dire, hai un ritardo e credi che il bambino sia il mio? - Dallo sguardo che ricevette in cambio lo fece tornare sui suoi passi. – Scusa, è stato più forte di me, dimmi tutto. –

- Pnesavo di portare la cellula: Fattori che influenzano la crescita batterica. Fasi della crescita. Terreni di coltura ed elementi essenziali per la crescita dei microrganismi. – Disse Jackson.

- È l'ultimo argomento e unico argomento che abbiamo fatto in questi primi due mesi di scuola, non credo che ci sia molta scelta. – Commentò il ragazzo dopo aver ascoltato il compagno.

- Ma noi faremo il miglior progetto, fammi prendere un voto basso e te la farò pagare per tutto l'anno scolastico, tanto da non farti presentare il giorno della consegna dei diplomi. –

- Sicuro di non aver un ritardo? Vuoi che ti vada a prendere un test di gravidanza? I tuoi livelli di stronzaggine sono davvero alti! Prova a fare qualcosa contro di me e la tregua finisce Whittermore. – Diede le spalle al compagno e cominciò a dirigersi verso la prossima lezione.

- Dove stai andando? – Chiese arrabbiato il biondo.

- All'unica lezione dove non ti ho fra i piedi. – Rispose Stiles.

Dopo essere entrato nell'aula di storia, Stiles tirò un sospiro di sollievo, quella era davvero diventata l'ora di fuga da Jackson Whittermore. Poggiò il telefonino sul banco insieme al libro e ad un quaderno completamente bianco, doveva scrivere gli appunti ma ogni volta non ne aveva avuto bisogno, la lezione era sempre stata molto semplice e non aveva mai richiesto di trascrivere qualcosa che avrebbe potuto dimenticare. Il professore cominciò con il ripetere l'ultima lezione che avevano trattato, un ragazzo della classe era rimasto dietro e aveva chiesto se poteva rifare la lezione e il professore aveva acconsentito volentieri, era rimasto anche sorpreso della richiesta, gli insegnati si commuovevano sempre ogni volta che un alunno dimostrava interesse. "Alla fine sono umani anche loro", pensò Stiles che annoiato cominciò a sfogliare le app sul telefonino, fra gli ultimi messaggi ricevuto c'era ancora quello di Derek, ogni volta che lo vedeva quella strana sensazione di paura e disagio lo invadeva facendolo sentire quasi male.

Si erano detti addio e poi lui gli aveva inviato un messaggio audio, cos'avrebbe dovuto pensare? Che forse quello era un addio ufficiale o che forse era diventato un semplice arrivederci? Potevano scriversi e chiamarsi? Erano giorni che ormai ci pensava su, puntualmente i pensieri erano finiti in un vicolo cieco perché non sapeva se poteva scrivergli o se lo voleva davvero, e se anche fosse riuscito a scrivere un messaggio, avrebbe ottenuto una risposta? Ed ecco che la strada si trasformava in un bivio all'improvviso, se lui avesse mandato un messaggio a Derek ci sarebbero state solo due possibilità: la prima era che l'altro avrebbe risposto, cominciando così a mandarsi messaggi, e magari anche a chiamarsi. La seconda possibilità sarebbe stata quella di non ricevere nessuna risposta e di fare così la figura dell'adolescente infantile e innamorato che perseguita il suo oggetto dei desideri, infastidendolo con stupidi messaggi.

Si rigirava il telefono fra le mani, la mente lavorava per conto suo cercando di trovare una soluzione a quel groviglio di pensieri. Pensava di essere andato avanti e di aver voltato del tutto pagina, però era bastata quella nota audio per farlo crollare nuovamente, facendolo tornare al punto di partenza.


Derek Hale era steso sul suo letto e nella mano destra teneva il suo telefonino, sul display c'era la foto di un lago colorato dai colori del tramonto, era come se delle piccole fate lo avessero colorato con dei pastelli magici perché quei colori sembravano troppi belli, persino per la maestosa Madre Natura. Ogni volta che apriva quella foto, la voglia di tornare a sedersi al piano aumentava e tutte le volte suonava una sola melodia, ed sempre quella di Bach, però quel giorno era particolarmente allegro, perciò riprese ad aprirsi con il suo piano, si alzò dal letto e andò subito a suonare qualcosa di diverso: era ora di ritornare ad essere sé stesso e lo era solo quando era da solo con la sua musica.

Il telefonino era rimasto sul letto, l'immagine sul display era cambiata, c'era un messaggio al posto della foto.

"Nonna mi aveva detto che avevi smesso di suonare, sono felice che non sia così."


Stiles continuava a guardare la foto che aveva ricevuto come risposta da parte di Derek, quell'uomo era capace di essere enigmatico persino tramite messaggi, pensò il ragazzo. Aveva riconosciuto la foto, era quella che aveva scattato dal telefono dell'altro perché la grafica era migliore del suo, era accaduto il giorno della fuga, quando erano andati al lago, si era divertito molto quel giorno, però provava ancora dolore nel ricordare quei momenti.

La campana lo fece saltare dalla sedia, aveva completamente dimenticato di essere alla lezione di storia, era come essersi svegliato dal coma, prese le sue cose ed uscì dall'aula, ma quando vide chi c'era ad aspettarlo corresse i suoi pensieri. Si era svegliato da un coma per essere gettato nella gola dell'inferno. Fece un profondo respiro per non lasciarsi andare a qualche battuta sarcastica, sapeva che avrebbe soltanto prolungato quell'incontro, perciò non aprì bocca, aspettò che l'altro iniziasse a parlare, sperò solo che fosse veloce, come quando si tira un cerotto.

- Domani dopo la scuola vieni a casa mia e porta i tuoi appunti di chimica, prima iniziamo e prima finiamo questo stupido progetto. - Jackson andò subito via, lasciandosi alle spalle uno Stiles sconfortato dalla notizia.

Da quando era iniziata la scuola Stiles si era accorto di essere spesso solo, Scott giustamente passava il suo tempo libero con la sua ragazza e lui era stato gentilmente messo da parte, non poteva dargli torto, lui probabilmente avrebbe fatto la stessa cosa se avesse avuto un ragazzo, in più il suo migliore amico lavorava anche alla clinica veterinaria, il suo tempo libero era davvero poco ed era ovvio che lo trascorresse con Allison. Non era triste ed era felice per Scott, però ultimamente quella solitudine un po' iniziava a pesargli, aveva fatto amicizia con altri ragazzi, però non abbastanza da uscire insieme a loro dopo la scuola o da invitarli a casa sua per una partita alla console.

Casa sua era tornata ad essere incredibilmente grande e silenziosa, le sue giornate sembravano non finire mai e c'era sempre un'incredibile silenzio anche intorno a lui, nonostante si trovasse circondato da ragazzi che non facevano altro che urlare e cantare nei corridoi della scuola. Per una qualche macabra ironia, negli ultimi giorni quel silenzio era stato messo in pausa dalla voce di Jackson che continuava a tormentarlo per il progetto di chimica, non credeva ci tenesse così tanto ad avere un voto alto.


Angolo Autrice.
Buonasera ragazzi/e o forse dovrei dire buonanotte? Buonsalve nel dubbio (?)
La 3 ha gentilmente pensato di alzare l'offerta da 15 a 19, perciò sarò senza internet fin quando non farò la ricarica -.- i tuoni che sentite non sono temporali, ma io che inveisco contro la 3.
Omicidi a parte...eccoci con il nuovo capitolo? Cosa ne pensate?? ^-^" più andiamo avanti e più ho paura di postare...
Baci Topo

Melodia di un pianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora