Vecchi amici?

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Cap.29


- Derek? –

- Derek...Cosa ci fai qui? – A quel punto era chiaro che Cora Hale fosse sua sorella.

- Hai già cenato? – Derek si strinse nel cappotto dopo una folata di vento freddo.

- Ho già...Cosa? No, non ho cenato ancora. – Stiles tremava, però non era sicuro fosse per il freddo.

- Ti andrebbe di cenare con me? –

L'istinto stava per rispondere di no perché domani sarebbe dovuto andare a lezione presto e in più doveva incontrarsi con il professor Jenkins, però qualcosa andò storto perché si ritrovò a camminare insieme a Derek verso una tavola calda lì vicino.

Qualcosa era andato storto dal momento della domanda e il momento in cui aveva aperto bocca per rispondere, era sicuro che con la sua testa avesse concordato per il no come risposta.
Senza nemmeno rendersene conto era seduto a tavola e controllava il cartoncino del menù, rilesse più volte alcuni piatti, non riusciva a mettere a fuoco quello che stava accadendo. Derek non aveva parlato molto lungo il tragitto, è anche vero che solitamente era lui quello che parlava senza freni, però non era sicuro di poterlo fare in quel momento, era come se fosse in equilibrio su un filo e una parola sbagliata lo avrebbe fatto cadere.
Ordinarono, e Stiles alla fine cedette e prese in mano la situazione, quel silenzio stava diventando cemento nei suoi polmoni, non riusciva più a respirare per la tensione.

- Sei qui per comprarmi? – Non era uno dei suoi migliori modi per rompere il ghiaccio.

- Come? – Il moro era leggermente confuso.

- Non sei qui per il processo? Cora è tua sorella, giusto? – Bevve un sorso di acqua, si pentì per non aver scelto la birra, ci voleva dell'alcool per quella cena.

- Cora è mia sorella, ma non sono qui per il processo. Credevi fossi qui per corromperti? – Era un po' divertito, ma rimase serio.

- Come mai sei qui? – Chiese, osservando il cameriere che portava le loro ordinazioni.

- Sono qui per vedere come stai. –

- Come sto? – Era confuso. – Sto bene. – Quell'incontro stava diventando sempre più strano.

- Davvero? Allora dove sono le tue unghie e le tue pellicine? –

Stiles si guardò le dita, erano davvero un disastro, in alcuni punti si vedevano le crosticine, le aveva letteralmente divorate fino a farle sanguinare. – Io... Non capisco. –

- Che ne dici se ci godessimo la cena come due vecchi amici? – Aveva improvvisato. Nemmeno lui sapeva perché si trovasse lì, non sapeva che lavorasse nella caffetteria, si era ritrovato a camminare nella direzione del campus senza un motivo preciso. Aveva visto l'insegna e voleva entrare per prendere qualcosa di caldo, fu in quel momento che lo vide sorridere ad un signore alto dietro il bancone. Stava per andarsene via, voleva ritornarsene nel suo albergo, ma qualcosa lo aveva bloccato e alla fine aveva deciso di aspettare che lui finisse il turno.


Dopo un paio di ore Stiles stava finalmente girando la chiave nella porta della sua stanza, alla fine aveva fatto come aveva suggerito Derek, si era goduta la serata in compagnia di un vecchio amico. Ovviamente se il vecchio amico fosse stato Scott non avrebbe passato due ore a fissargli il dito dove solitamente si tiene una fede e a chiedersi perché quell'anulare fosse libero. No, con Scott non l'avrebbe fatto.

La sua prima volta in aula era stata meno stressante.

Mentre si sciacquava la faccia guardò il suo riflesso per qualche secondo, le parole di Derek ritornarono prepotenti nella sua testa "Sono qui per vedere come stai".

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