Rientro a scuola

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  Il resto delle vacanze lo passò chiuso in camera sua, aveva cercato tutti i brani che aveva suonato Derek in quei giorni e li aveva messi in un loop infinito, però la sua preferita era diventata quella che aveva suonato il giorno della sua partenza, forse per quello che gli aveva detto la nonna, o forse aveva semplicemente bisogno di credere di non essere l'unico a soffrire per quella situazione.

Sofferenza o no, Derek aveva ragione, era un ragazzino e aveva il liceo da finire. Per questo s'impose di dimenticare presto tutto l'accaduto, di metterlo dietro una porta con la targa "avventure estive andate a male" non sarebbe stato il solo in quella stanza oscura della sua testa, non era la prima disavventura estiva che doveva dimenticare, era pur sempre un ragazzo adolescente in preda agli ormoni.

Scott era passato già un paio di volte e in quelle occasioni si era fatto trovare con il sorriso, era inutile farlo preoccupare per una sciocchezza del genere. In più Scott si sarebbe concentrato al 100% per far star meglio il suo amico, ed avendo da poco conquistato Allison Argent, avrebbe tolto attenzioni alla ragazza, e Stiles non voleva essere la causa di ligiti tra i due. Inoltre, Scott non poteva essere sempre il cavaliere su cavallo bianco pronto a salvare Stiles da ogni cuore spezzato, era tempo di cavarsela da solo.

Fra qualche melodia di piano e qualche frase di auto-incoraggiamento, era arrivato il primo giorno di scuola e Stiles poteva dire di stare bene. Derek e Jennifer erano diventati un ricordo lontano ed era certo che da quel giorno, la sua vita scolastica li avrebbe cancellati del tutto, nonostante negli ultimi giorni vi fosse stata una mezza ricaduta, per colpa di sua nonna: lo aveva gentilmente informato che il ragazzo della villa accanto aveva smesso di suonare il piano da quando lui era partito. Quell'informazione lo aveva colto un po' alla sprovvista perché era certo di non provare più nulla, ma la sensazione che il cuore gli venisse strappato aveva confermato il contrario. "Niente che non possa essere curato" si disse dopo aver riagganciato il telefono, e qualche piccola lacrima trattenuta aveva reso gli occhi lucidi.

Una cosa bella del suo ritorno era stata riabbracciare la sua amata jeep azzurra, compagna di mille avventure, che più volte lo aveva lasciato a piedi, però lui era capace di perdonarle tutto, era impossibile odiare la sua dolce bambina.

Ed eccolo lì che scendeva dalla sua auto parcheggiata davanti al Liceo di Beacon Hills. Per quanto si potesse odiare la scuola, il primo giorno portava con sé sempre un'emozione di eccitazione e gioia. Stiles non vedeva l'ora di incontrare i suoi compagni, qualche professore e di immergersi nella routine scolastica.

Scott lo aveva affiancato e gli aveva poggiato una mano sulla spalla. – Pronto per l'ultimo anno, amico? –

- Pronto da quando abbiamo messo piede qui 5 anni fa. – Rispose Stiles ridendo e ricambiando la pacca sulla spalla. – andiamo a far vedere a tutti come si conclude il liceo. –

- La Jeep è partita questa mattina? Non credevo fosse possibile. – Commentò Scott mentre raggiungevano l'entrata. – l'altro giorno ti ho trovato che la sistemavi con del nastro isolante. –

- E' forte come il suo proprietario, riempiteci di nastro isolante e noi ripartiamo alla grande. – Rise Stiles.

- La tua mini frattura non può essere paragonata a quello che ha quella macchina. –

Le chiacchiere furono interrotte dall'arrivo di Allison e della sua amica Lydia Martin. Ogni volta che Stiles la vedeva gli veniva da sorridere, la cotta che aveva avuto per lei alle elementari era stata molto epica, per fortuna, però, poi aveva capito che non era il suo tipo, anche se ancora adesso la paragonava ad una dea dai capelli rosso fragola, carnagione diafana e labbra capaci di far sognare chiunque in quella scuola. Per sfortuna il cliché era parte del suo liceo, quindi la ragazza più bella stava con il ragazzo più idiota. Jackson Whittemore, il classico belloccio, alto, biondo, occhi azzurri e fisico perfetto, che ovviamente non ci mise molto ad apparire al fianco della sua ragazza, peccato che dovesse pure parlare.

- Testicolo destro e testicolo sinistro. – Disse indicando Stiles e Scott.

- E tu sarai quello con la faccia da caz.... – La sua bocca fu tappata da una mano di Scott. -Vi raggiugiamo dopo, dobbiamo passare dalla segreteria. – Con molto naturalezza spinse Stiles verso il corridoio accanto. – Vuoi farti ammazzare il primo giorno di scuola? Davvero stavi per insultare il capitano di Lacrosse? Il capitano della nostra squadra? Vuoi che ci torturino dopo quattro anni che siamo stati quasi invisibili? – Si erano fermati vicino la porta della segreteria.

- Hai finto di dover andare in segreteria per potermi sgridare? Scott... da quando ti preoccupi dei sentimenti di Jackson? Non è vero che siamo stati invisibili, ci ha sempre messi in croce, persino quando sei stato tu il capitano della squadra al terzo anno. –

- Se voglio stare con Allison, devo diventare amico dei suoi amici. – Alzò in mani in segno di arresa.

- Romeo e Giulietta sono diventati improvvisamente la coppia più felice del mondo. – Sospirò il ragazzo. – E va bene, farò il bravo e non insulterò il nostro amato capitano, invidierai la nostra amicizia! – Il suo sarcasmo era tornato.

- Sapevo di poter contare su di te. – Il moro l'abbracciò contento. – Vado al mio armadietto, ci vediamo in classe. –

Raggiunse anche lui il suo armadietto: era ancora vuoto, ma aveva portato già qualche cosa da posare lì per quando sarebbe rimasto di pomeriggio. Dopo aver fatto tutto lo aveva chiuso e stava per dirigersi in classe, ma una figura bionda si era messa al suo fianco ed aveva aperto il suo armadietto.

- Testicolo sinistro, sembra che quest'anno non dovrò solo sopportarti nella squadra, in classe e nelle uscite fuori la scuola, grazie al tuo migliore amico, ma dovrò sopportarti anche come vicino di armadietto!? – Dopo aver finito di parlare Jackson aveva sbattuto lo sportello seccato.

- Per nulla, guarda come me ne vado ignorandoti. – Stiles riprese a camminare e non guardò nemmeno in faccia il suo nuovo vicino.

Dopo essere entrato in classe stava per raggiungere il suo migliore amico, ma il suo posto era stato preso da Allison. Avrebbe dovuto immaginarlo, tutte le lezioni che avrebbero avuto in comune con lei, si sarebbero seduti vicini. Non disse nulla, sosteneva a pieno il suo amico e dopo tutti quegli anni era giunto il momento di cambiare compagno di banco, magari con qualcuno che capisse le lezioni.

Prima ora chimica, che modo orribile di iniziare il primo giorno di scuola, soprattutto dopo il trauma Whittermore. Prese posto accanto ai due ragazzi che scherzavano, magari quest'anno avrebbero passato chimica senza nessun bisogno di punizioni e ore supplementari.

Il posto al suo fianco era libero, ma non importava chi avesse preso il posto, sarebbe stato comunque migliore di Scott, almeno non doveva sentire più poemi sulle spalle di Allison e sul perché non si girasse a guardarlo. Stava sfogliando pigramente le varie applicazioni sul cellulare per far passare il tempo, che per poco non lanciò in aria quando il suo nuovo compagno di banco si presentò.

- Speri che qualcuno ti calcoli, Stilinski? – Jackson Whittermore aveva posato lo zaino sul banco.

- Tu non dovresti sederti con Lydia? – Non poteva davvero sopportarlo un anno seduto con lui, anche se era solo per chimica.

- Lei è iscritta al corso avanzato e prima che tu lo nomini, Danny non frequenta questo corso e siccome voglio stare dietro, sarai tu ad alzarti e ad andare a sederti avanti. –

Il ragazzo si era alzato per cambiare posto, non importava se stava seduto avanti, dietro o nella fila centrale, bastava che non avesse vicino quella determinata persona. Non riuscì ad andarsene, però, perché il professore era entrato e con lui gli ultimi ragazzi che avevano preso i posti liberi.

- Bene ragazzi, quello al vostro fianco sarà il compagno che avrete per tutto l'anno. – Harris era il professore più odiato della scuola, era bravo nell'insegnamento e forse anche il migliore, ma era quello più severo.

- Che anno di merda! – Sospirò Stiles.

- Qualcosa non va Stilinski? Non mi dica che già non ha capito quello che ho detto. – Il professore posò la borsa sulla cattedra e tirò fuori il registro e i libri.

- Ho detto che sarà un anno fantastico. – Sconfortato cominciò a seguire la lezione.

Ovviamente l'ora di pranzo sarebbe stato con il gruppo di Allison, perciò c'era ancora Jackson davanti ai suoi occhi, e nel pomeriggio ci sarebbe stata la riunione della squadra per assegnare i ruoli sul campo. Non sapeva se avrebbe retto ancora la visione del biondino viziato per quel giorno, troppo lui in una sola giornata scolastica.

Durante il pranzo le cose non andarono poi così male. Stiles aveva conversato tranquillamente con Danny, forse lo aveva giudicato male perché era il migliore amico di Whittermore, invece era una ragazzo simpatico. Lydia aveva monopolizzato Jackson, perciò non ebbe tempo di prenderlo in giro e questo era un secondo punto a favore di quel pranzo e male assortimento di persone popolari e sfigate, forse non sarebbe stato tragico come aveva creduto.

Per sua fortuna il resto della giornata era proseguita bene, come previsto però, la riunione con la squadra non era stata una passeggiata. Come ogni anno il coach Finstock aveva iniziato urlando qualcosa sulla stagione precedente che non era andata bene, nonostante avessero vinto il campionato, che quell'anno avrebbero dovuto battere avversari molto forti e che non li voleva pappamolla come l'anno precedente.

Finalmente anche lui partecipava alle partite giocando in difesa, l'allenamento dell'anno prima aveva dato i suoi frutti. Non sarebbe rimasto in panchina per l'ultimo anno, il che era una cosa buona, commenti acidi a parte da parte del capitano che si confermava Jackson, non c'erano mai stati dubbi su a chi sarebbe andato quel ruolo.

Il primo giorno di scuola era finito, all'uscita Stiles si diresse subito verso la sua auto, come primo giorno gli aveva prosciugato tutte le sue energie, doveva essere più leggero e invece a causa di Whittermore era stato come scalare l'Everest senza preparazione. Si prese un secondo per assaporare il silenzio nella sua auto e, dopo essersi ripreso, mise in moto e rientrò in casa.

Doveva riabituarsi a trovare la casa vuota, lì non aveva la nonna che lo accoglieva con un sorriso e non aveva avuto la fortuna di avere un fratello o una sorella. Andrò diritto in camera sua al piano di sopra, dove ad aspettarlo ci sarebbe stato il suo computer.

Dopo aver trascorso un paio di ore al computer, decise che era arrivato il momento di mangiare qualcosa, la pancia aveva iniziato a reclamare del cibo. Scese in cucina e cominciò a frugare nel frigo in cerca di qualcosa di veloce da preparare. Trovò della carne e dell'insalata e un po' annoiato cominciò a cucinare, avrebbe preferito qualche cibo precotto, veloce e per il quale non si dovessero sporcare delle pentole.
Andò subito a letto dopo aver pulito la cucina, si sentiva più stanco di quando era sceso per cenare.


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