Cap.35
Stiles era seduto nella sala d'attesa dell'ospedale di Beacon Hills da così tanto tempo che le ore per lui ormai gli sembravano anni, vedeva persone sedersi e andarsene subito dopo, chi felice e chi triste, chiedendosi quale delle due categorie lui sarebbe stato. Il suo migliore amico non lo aveva mai lasciato solo, ogni tanto si alzava a prendere una tazza di caffè per entrambi e altre volte cercava sua madre per ricevere informazioni sull'operazione.
Spesso si era ritrovato a ripercorrere il sogno che aveva fatto il giorno precedente, mai lo avrebbe collegato ad una sparatoria e mai si sarebbe immaginato suo padre sotto i ferri per ferite di armi da fuoco, quella città era sempre stata così tranquilla che non aveva mai temuto per la vita di suo padre.
Quando era sul treno e aveva visto il nome del vicesceriffo lampeggiare sul suo display, il suo cuore aveva smesso di battere per un apio di minuti, da lì in poi ha ricordi solo vaghi. Il tempo sembrava non scorrere abbastanza velocemente, il suo respiro era diventato pesante, l'aria sembrava essere fatta di spine.
I medici dovevano estrarre due proiettili, uno era molto semplice, il secondo era quello che aveva fatto più danni, rischiava di perdere la gamba destra. Per quanto fossero stati ottimisti, nessuno conosceva i reali danni che il proiettile aveva fatto all'interno della coscia.
Più passavano le ore, più il danno aumentava nella mente di Stiles, più il danno aumentava, più lui si ritrovava ad immaginarsi senza un padre.
Le mani avevano smesso di tremare, ormai non avevano più l'energia necessaria per farlo, non dopo che erano trascorse cinque ore, la paura più pura aveva preso il sopravvento sul ragazzo.
Per quanto il suo migliore amico cercasse di mantenerlo calmo, anche lui aveva iniziato a immaginare un mondo senza lo sceriffo, quell'uomo era stato come un patrigno per lui, come sua madre era stata una madre per Stiles. In qualche modo, quelle due mezze famiglie, negli anni si erano sostenute come una vera famiglia al completo.
Un'altra cosa che il medico gli aveva detto era che l'operazione poteva essere rallentata dai problemi cardiaci che suo padre aveva, ma quel problema non ne avrebbe dovuti creare altri.
L'ennesima famiglia si sedette davanti a lui e anche loro se ne andarono dopo quindici minuti in lacrime, era la quarta di fila, non vedeva più sorrisi da un paio di ore, quello scenario non faceva altro che aumentare le sue paure.
Provò ad uscire dall'ospedale per cercare di respirare dell'aria che non fosse composta da disinfettanti ospedalieri. In mano teneva stretto il telefono, spesso in quelle ore si era ritrovato a fissare il suo riflesso sul display, immaginando di ricevere una chiamata da suo padre, ma non era mai successo, aveva sperato fino all'ultimo che l'uomo lì dentro non fosse suo padre e che tutti si fossero sbagliati.
Aveva pensato di mandare un messaggio a Derek, ma non voleva farlo preoccupare, sicuramente avrebbe preso il primo aereo per andare lì e non voleva averlo vicino.
Era stato strano per lui realizzare che non voleva averlo al suo fianco, forse non voleva farsi vedere così a terra o forse non voleva aggiungergli una nuova preoccupazione. Sapeva che era impegnato con un caso difficile, un padre che abusa dei suoi figli è sempre orribile, ma quando l'uomo è un personaggio pubblico e politico, le cose si complicano sempre più del dovuto.
Sì. Non voleva dargli altri preoccupazioni.
Era stanco, non faceva altro che pensare a come sarebbero potute andare le cose dopo che la porta della sala operatoria sarebbe stata aperta.
C'erano solo due possibilità, una nera e l'altra bianca, nessuno sfumatura di colori per lui, perciò era un rimbalzare fra vita e morte. La sua mente iniziava a cedere per lo stress, mosse un passo per rientrare, ma sentì la terra mancare sotto i suoi piedi e stava per cadere, ma due braccia lo presero al volo, Scott era sempre stato al suo fianco e non lo aveva visto.
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Melodia di un piano
Fanfiction(Completa) - Chi suona il piano? - il ragazzo si era girato a guardare nella direzione da dove proveniva la musica. - Il giovane Hale. - rispose sorridente la nonna. - Giovane Hale? - la curiosità di Stiles era apparsa. - Derek Hale, vive nella vil...