Il giorno del processo era arrivato, questa volta sedeva dietro, insieme ad alcuni compagni. Una ragazza aveva avuto la brillante idea di indagare sulla storia ospedaliera della bambina e si era fatta mandare tutte le lastre, cartelle mediche e qualsiasi altra cosa che avesse il suo nome su un foglio di ospedale. La parte triste era che quella bambina di otto anni aveva un lunghissimo passato con l'ospedale di Londra.
Ogni volta che sentiva la porta aprirsi d'istinto si girava per vedere chi stava per entrare, non si aspettava mica che un uomo di sua conoscenza si facesse vedere, però aveva dato per certo che fosse presente al processo, aveva visto che lavorava al caso insieme a sua sorella.
Dall'ultima volta che aveva parlato con lui alla caffetteria non aveva fatto altro che pensare a quanto poco conoscesse di quella persona e con poco intendeva che conosceva il suo nome, il cognome e che gli piaceva suonare il piano.
Da quel giorno Derek si era presentato spesso lì, ma non avevano più parlato, entrambi dovevano lavorare.
In quei giorni però non era stato del tutto fermo, aveva studiato per il caso, aveva fatto ricerche sulle persone coinvolte e aveva fatto ricerche sull'istituto che accoglie bambini orfani o bisognosi di aiuto, della famiglia Hale. Era rimasto un po' sorpreso su quello che aveva scoperto, la sede di Londra era stata aperta quarant'anni fa, i fondatori erano morti in un'incidente stradale ed ora era gestita dai loro tre figli.
Aveva cercato tutto anche sui tre Hale, un po' per curiosità e un po' per capire chi fosse veramente Derek Hale, ma internet non gli era stato molto d'aiuto, quei tre sembravano essere dei fantasmi. Dopo qualche ora che aveva girato il web decise di lasciar perdere, non era sicuro che quelle informazioni gli sarebbero servite realmente a qualcosa.
Tutta la sua attenzione venne catturata dal professore che aveva iniziato a fare qualche domanda alla nonna della piccola Alice, per quanto una madre possa fare di tutto per proteggere la figlia, nessuno donna può negare l'evidenza, soprattutto se è stata la prima persona ad allontanare la nipotina dalla propria figlia.
Non avevano mai pensato che fosse facile e la conferma venne subito, Cora Hale aveva smontato tutto quello che il professore aveva detto e fatto un minuto prima, la giuria era chiaramente un po' confusa, ma la battaglia era appena iniziata e vedere il signor Jenkins divertito da quello scontro lo fece calmare.
Quel professore lo aveva affascinato dal primo giorno che lo aveva visto in aula, era molto particolare come persona, non era banale e non era il solito insegnate rigido come un legno, amava davvero il suo lavoro e lo si vedeva chiaramente da come si illuminava il suo viso ogni volta che ne parlava, per questo motivo non si preoccupava se lo vedeva sorridere durante il processo, era chiaro che avesse trovato la sua nuova sfida.
Anche quella giornata era finita senza concludere nulla, era assurdo quando un processo finiva nel pareggio, non era nemmeno sicuro che si potesse arrivare ad un risultato del genere, ma il giudice e la giuria erano più stanchi degli avvocati, perciò si era deciso di prolungarlo ancora, questa volta però la data era stata prefissata ad un mese esatto da quel giorno, in modo che entrambi le parti preparassero bene le loro mosse.
Nonostante fosse tardi decise di passare al lavoro, anche se il capo gli aveva dato la giornata libera non gli dispiaceva aiutarli a chiudere. Appena entrato, il profumo dei chicchi di caffè e dei dolci lo accolse caldamente, quel posto lo faceva davvero sentire bene, ma soprattutto era diventato una seconda casa per lui.
La seconda cosa che lo colpì fu la presenza di Derek seduto al solito tavolo, immerso come sempre nel suo portatile, era impossibile che già si fosse messo al lavoro.
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Melodia di un piano
Fanfiction(Completa) - Chi suona il piano? - il ragazzo si era girato a guardare nella direzione da dove proveniva la musica. - Il giovane Hale. - rispose sorridente la nonna. - Giovane Hale? - la curiosità di Stiles era apparsa. - Derek Hale, vive nella vil...