Capitolo 27

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Scesi ad accarezzare il suo corpo, tremò quando sfiorai il suo seno attraverso la stoffa del reggipetto.
- Non posso esserti di aiuto Andrea - Mi disse guardandomi.
- Non preoccuparti di niente Clara, voglio solo che tu sia sicura -
- Lo sono - Mi disse.
La baciai di nuovo, la sua lingua si muoveva in perfetta sintonia con la mia, accarezzai le sue spalle, i suoi fianchi, sganciai il reggipetto togliendolo senza smettere di guardarla, sentivo il mio sesso pulsare dentro i boxer, dovevo cercare di mantenere la calma.
Volevo soltanto averla nuda sotto di me, sentire il calore del suo corpo contro il mio; abbassai i suoi slip, afferrai il suo sedere e la sollevai facendola sdraiare, baciai il suo collo e la sentii mugolare di piacere, scesi sui suoi seni sodi stringendo un capezzolo tra i denti, lo succhiai con avidità, e lei intrecciò le sue mani nei miei capelli respirando a fatica, la lasciai un secondo per togliermi i boxer che scaraventai in terra da una parte, presi la sua mano e la portai sul mio sesso, iniziò a muovere la sua mano avanti e indietro, mi piaceva la sua delicatezza, il tocco della sua mano inesperta. Scesi con la mano ad accarezzare il suo sesso scoprendola bagnata, i suoi occhi non si staccavano dai miei, brillavano, strinsi la sua mano intorno al mio pene e la baciai sempre più bisognoso mentre la mia mano la spostai sul suo seno, aprì la bocca facendo uscire un suono simile a un lamento, mi misi sopra di lei baciando ogni centimetro della pelle della sua pancia, posizionai il mio sesso all'entrata del suo e sbarrò gli occhi.
- Sei sicura Clara? - Gli dissi ansimando.
- Si -
Entrai piano dentro di lei e quando arrivai quasi in fondo diedi una spinta decisa, trattenne il fiato; baciai il suo viso.
- È tutto passato, da ora in poi sentirai solo piacere tesoro - Gli dissi iniziando a muovermi.
Era così stretta che aderiva perfettamente al mio sesso, mise le mani sul mio sedere accarezzandomi, risalendo verso la schiena.
- Adesso sarai soltanto mia, nessuno si avvicinerà più a te - Gli dissi.
Circondò i miei fianchi con le gambe, e arrivai sempre più a fondo, sentivo i suoi ansimi sul mio collo.
- Non fermarti, ti prego - Mi disse quasi urlando.
Aumentai le spinte e la sentii rilassarsi dopo poco, la bocca aperta e il suo seno che andava su e giù ad ogni respiro.
- Che è successo? Sei venuta? - Domandai mettendo le mani accanto al suo collo.
- Creso di sì -
- Credo anche io, sei bagnata. Adesso voglio venire anche io -
Aumentai le spinte, ad ogni affondò la sentivo ansimare di piacere, venne di nuovo, questa volta insieme a me, mi svuotai sulla sua pancia e mi abbandonai sul suo corpo esile.
- Non uscirei mai da dentro di te -
Accarezzò la mia schiena mentre il suo respiro tornava regolare.
- Vai a lavarti piccola, troverai un po' di sangue. È normale - Dissi premuroso baciandola prima di uscire.
Mi sorrise e si alzò dal letto.
- Non mi guardare! - Mi disse una volta davanti alla porta del bagno.
- Certo che ti guardo! Vai scemina! - Gli risposi.
La raggiunsi dopo poco nel bagno, stava indossando la mia maglietta per venire a letto.
Gliela sfilai appoggiandola sul mobile.
- Di questa non ne hai più bisogno, ti voglio nuda quando dormi con me - Dissi baciandola senza dargli modo di replicare.
Scappò ridendo.
- Ti ho fatto male? - Chiesi quando venne a rannicchiarsi addosso a me.
- Sono stata bene -
- Mi fa piacere -
La mattina dopo entrai in camera con una tazzina di caffè e un cornetto, ero uscito presto a posta per comprargli la colazione, la guardai nuda sul letto a pancia sotto, appoggiai tutto sul comodino e mi chinai a mordergli il sedere.
- Noooo ti prego voglio dormire! - Mi disse senza neanche muoversi. Baciai la sua schiena salendo sulle spalle lasciando una scia umida fino a che i suoi occhi azzurri si aprirono e mi guardarono. Sarei stato ore a guardarla, a baciare il suo corpo.
- Ti ho portato la colazione - Gli dissi.
Mi sorrise nascondendo il viso sul cuscino.
- Perché ti nascondi? - Gli chiesi facendole il solletico su un fianco.
- Sono nuda, mi vergogno -
- Ti ho vista tutta la notte nuda, ti ho abbracciata tutta la notte e abbiamo fatto l'amore, di cosa ti vergogni? - Risposi ridendo.
- Esci per favore! -
- Non lo farò mai -
Indispettita si voltò, afferrò il lenzuolo di fondo al letto e si coprì guardandomi male.
- Sei testardo! -
Mi avvicinai a baciarla, afferrò il mio viso e mi tirò a se facendomi sdraiare sopra di lei.
- Quanto sei bello! - Mi disse poi spingendomi via.

Scesi le scale, Oli Ros e Andrea erano seduti in cucina, come entrai si voltarono a guardarmi.
- Principessa! Ti sei alzata? Ci hai degnati della tua presenza! - Mi disse Oli ridendo.
Gli strizzai l'occhio e andai alla macchinetta del caffè. - C'è rimasto del caffè? - Chiesi voltandomi a guardarli.

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