La tirai verso di me per farla avvicinare, odiavo quando mi stava lontana, continuai a baciarla, e appoggiò la sua mano sul mio petto.
Poi ad un tratto mi spinse via e si alzò di scatto dalla sedia.
Mi guardò un secondo che a me sembrò un'eternità, si voltò e corse alla porta di casa aprendola.
- Clara! Clara aspetta! - Dissi alzandomi per raggiungerla, ma quando aprii il portone era già partita sul motorino.
- Merda! - Imprecai tornando in casa.
L'avrei evitata, forse era l'unico modo per convincerla a stare con me.
La mattina dopo entrai al bar per fare colazione.
- Ciao, mi faresti un caffè? - Dissi andando al tavolino a leggere il giornale. Mi sentivo i suoi occhi addosso dal momento in cui ero entrato nel bar, mentre io invece non l'avevo neanche guardata, e morivo dalla voglia di farlo.
Mi portò il caffè al tavolino e rimase in piedi di fronte a me.
- Che fai mi eviti? -
- Cosa? No, sto leggendo il giornale -
- Probabilmente Serena si arrabbia se ti vede parlare con me .... - Disse voltandosi per andarsene.
Mi alzai e l'afferrai per un braccio.
- Clara smetti con questa storia! Mi hai capito? Mi sto incazzando seriamente -
Mi voltai verso la porta e Serena entrò, camminava su dei tacchi alti dondolando a destra e sinistra, sembrava ubriaca.
- Andrea! Ciao! -
- Offrigli la colazione nel tuo ufficio! Dopo il pranzo di ieri.... - Mi disse Clara liberandosi dalla mia presa con uno strattone.
Serena mi si appiccicò addosso come una medusa, mi liberai dalla presa, e mi avvicinai al bancone per pagare.
- Lasciali pure lì - Mi disse Clara dandomi le spalle.
- Clara!! - La chiamai.
- Cosa c'è -
- Vieni a portarmi il caffè più tardi? Voglio parlare un minuto con te -
- Se avessi da fare ti manderò Serena! -
- Certo! Andrea, posso portartelo io! -
- No, me lo porterà Clara, devo parlare con lei -
Alle 10:00 chiamai Marco e dopo qualche minuto lo vidi entrare in ufficio.
- Clara? - Chiesi.
- È giù, mi ha chiesto se potevo portartelo io -
- Sono proprio un'idiota! -
- Andrea ci stai perdendo la testa con Clara! -
- L'ho già persa Marco, da quando l'ho vista! Domenica mattina gli ho fatto portare a casa 20 rose, ieri mi sono presentato a casa sua, ieri pomeriggio gli ho fatto le guide perché oggi ha l'esame! E lei? Lei è gelosa di Serena! -
- Cosa? È gelosa? -
- Stava andando tutto bene, fino a ieri mattina che mi ha presentato Serena, l'ha vista uscire dal mio ufficio e mi sta rendendo la vita impossibile ora! -
- Che ci faceva Serena nel tuo ufficio? -
- Anche tu? Quella ragazza è una stronza, sta facendo di tutto per farmi litigare con Clara, perché sa che mi piace! -
- È proprio importante per te se sei arrivato addirittura a comprargli delle rose -
- Pensavo di no, ma non me la tolgo dalla testa, è testarda così anche a lavoro? -
- Abbastanza Andrea, se si mette in testa una cosa è quella -
Erano le 16:30, ero ancora in ufficio, non sapevo se chiamarla per sapere dell'esame o se aspettare, ma sicuramente orgogliosa com'era non mi avrebbe mai chiamato.
Camminavo avanti e indietro come un leone in gabbia. Afferrai la giacca e uscii in strada. Alzai lo sguardo e la vidi corrermi incontro sorridente, aveva un paio di pantaloncini di jeans corti e un top rosso che gli lasciava scoperto l'ombelico, vidi luccicare il suo pearcing e mi tornò in mente il flash di quando l'avevo spogliata a casa mia, ero rimasto fermo a guardarlo per minuti.
Mi saltò in braccio, per poco non persi l'equilibrio, la strinsi a me, le sue gambe strette sui miei fianchi.
- È andata bene? - Domandai.
- Siiii grazie a te e alle tue guide! Non ce l'avrei mai fatta senza di te! -
La misi giù e tirai fuori le chiavi della mia macchina dalla tasca passandogliele.
- Chiama tua madre, digli che non torni a cena! Dobbiamo festeggiare -
- Cazzo! - Esclamò.
- Che succede? -
- Sono corsa subito da te e mi sono dimenticata di chiamarla -
- Chiamala adesso -
- Si! Si, dammi un minuto -
- Ti aspetto al bar! -
- È passata? - Mi chiese Marco.
- Si, è andata bene, si è dimenticata anche della discussione di stamani! -
- Ha chiamato mamma, ha detto se andiamo a cena li stasera -
- No! Ho detto a Clara che saremmo andati a festeggiare - Dissi subito.
- Porta anche lei -
- Pensi sia il caso? -
- Decidi tu -
Uscii fuori per chiamare mia madre che mi rispose al secondo squillo.
- Mamma -
- Ciao Andrea, vieni a cena vero? Mi ha detto Marco che te lo avrebbe detto! -
Clara si avvicinò a me sorridendomi.
- Mamma ascolta, non sono da solo -
- C'è il tuo amico? Porta anche lui -
- No - Guardai Clara. - C'è la mia ragazza -
Clara iniziò a battermi i pugni sulle spalle imprecando, afferrai la sua mano e me la portai alla bocca baciandola.
- Non sapevo che.... Non mi hai mai portato nessuna ragazza a casa dopo....Sono felice se viene -
- Davvero? -
- Certo! -
- Ok, alle 20:00 siamo da te! A dopo -
Mi voltai verso Clara. - Cosa c'è? Perché mi hai preso a botte? -
- Non sono la tua ragazza! Adesso anche a tua madre hai rifilato questa cazzata? -
- Non parlavo di te infatti! - Dissi.
- Ok! Allora va bene! - Disse voltandosi per entrare nel bar.
La afferrai da dietro per i fianchi.
- Va bene? Cosa vuol dire che va bene? -
Cominciò a ridere.
- Che non porterai me a questa cena! -
- No, porterò proprio te! In veste di mia fidanzata -Mi guardò seria, i suoi occhi erano diventati dello stesso colore del mare in tempesta. - Senti Clara, sei la prima ragazza che portò a casa dai miei! Se non fossi importante non lo farei! - Continuai.
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VOGLIO FARTI FELICE
RomantiekDue caratteri diversi, due età diverse, due vite diverse; ma Andrea farà di tutto per stare con lei.