Capitolo 37

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Cenai con dei bastoncini di pesce e bevvi due birre, lavai i piatti e andai sul divano a chiamare Clara.
- Ciao! -
- Pensavo ti fossi scordato di me! -
- Ma cosa stai dicendo? Sono tornato tardi, uscito da lavoro sono passato a fare la spesa. Te cosa stai facendo? -
- Ho finito adesso di cenare, tra poco vado a dormire -
- Anche io. Non vedo l'ora di vederti -
- Mancano poche ore! -
- Menomale! -
Ci salutammo e accesi la televisione mi mancava Clara, a quest'ora sarebbe stata sul divano appoggiata a me. Mi alzai e presi la bottiglia di Jack Daniels dentro la vetrina. Me ne versai mezzo bicchiere e lo bevvi tutto d'un fiato sentendolo bruciare dentro lo stomaco.
Ne versai ancora, se avessi bevuto probabilmente sarei riuscito a dormire.
Dopo qualche ora sentii suonare alla porta di casa, stordito tirai su la testa, non ero ubriaco ma ci mancava veramente poco. Mi alzai barcollante e andai ad aprire. Davanti a me Lorena.
- Che ci fai? - Chiesi spostandomi per farla passare.
- Non rispondi alle mie telefonate! Non rispondi ai miei messaggi... -
- Forse c'è un motivo! Non ci hai pensato? -
- Qual'è il motivo? -
- Che mi sono innamorato di un'altra, sono felice adesso. -
- Ah.... E lei dov'è? Se stai con lei dovrebbe essere qui -
- Stanotte non c'è, vado a prenderla domani mattina. Ma perché ti sto dando spiegazioni? -
Mi misi seduto sul divano, averla lì non mi faceva alcun effetto, il mio pensiero era rivolto a Clara, a come l'avrebbe presa quando l'indomani gli avrei raccontato che Lorena era passata da casa mia.
Si avvicinò inginocchiandosi davanti a me.
- Perché non te ne vai? - Gli dissi.
- Lo sappiamo entrambi che non è quello che vuoi - Disse accarezzandomi una coscia.
Afferrai la sua mano.
- Vattene Lorena! -
Si tirò su mettendosi a cavalcioni sulle mie gambe, afferrò il mio viso leccando il contorno delle mie labbra con la lingua poi mi baciò.
La presi di peso togliendomela di dosso.
- Cazzo! Cazzo! Mi fai schifo Lorena! Voglio che sparisci! Non voglio più vederti nè tantomeno sentirti! -
Si inginocchiò di fronte a me tirando giù i miei boxer, sapevo cosa stava per fare, e ricordavo benissimo quanto era brava a farlo. Tirai su i boxer e la tirai per un braccio rimettendola in piedi.
- Andrea aspetta.... -
Spalancai la porta spingendola fuori.
- Non mi lascerò rovinare la vita da te, hai rischiato già di farlo una volta! -
Chiusi la porta e mi sedetti sul divano prendendomi il viso tra le mani.
- Che cazzo ho fatto? Cosa cazzo ho fatto? - Imprecai. Mi alzai e andai in bagno infilandomi sotto la doccia, ogni volta che chiudevo gli occhi l'immagine di Clara che piangeva mi si presentava davanti. Cosa gli avrei detto?  Perché Clara era dovuta andare proprio quel giorno? Sembrava che fosse tutto studiato.
Uscii dalla doccia senza neanche mettere l'accappatoio e andai in camera. Mi buttai sul letto, e con il pensiero di cosa avrei detto a Clara mi addormentai.
Mi svegliai alle 4:00, ero nudo sul letto in un bagno di sudore, mi voltai di scatto per cercare Clara ma non c'era, e mi venne subito in mente che sarei dovuto andare a prenderla io. Mi alzai e mi infilai subito sotto la doccia.
Montai in macchina che erano le 5:00 passate, sull'autostrada correvo come un pazzo, morivo dalla voglia di vederla, di baciarla, di sentire di nuovo il suo sapore così familiare. Alle 8:40 la chiamai facendomi spiegare la strada, è una volta sotto casa di sua zia gli feci uno squillo. Mi richiamò dopo un secondo.
- Dimmi - Dissi.
- Mamma vuole sapere se sali a prendere un caffè -
- Si. Arrivo -
Una volta salite le scale Clara mi venne incontro saltandomi in braccio, la appoggiai contro il muro, tirai indietro i suoi capelli e la baciai mordendola.
- Ahi! Mi fai male! Che ti prende? - Mi disse.
- Mi sei mancata Clara -
Mi sorrise, scivolò giù e mi prese per mano trascinandomi dentro casa.
- Ciao Andrea - Mi salutò sua madre.
- Ciao, come stai? - Dissi baciandola sulla guancia.
- Bene. Clara starà da te questi giorni? -
- Si Susanna, stai tranquilla -
Entrò una donna somigliante a Susanna e a Clara.
- Andre lei è mia zia Roberta -
- Piacere - Dissi porgendogli la mano.
- Che bel ragazzo che sei, siete proprio una bella coppia - Disse guardandoci.
- Grazie - Risposi stringendo a me Clara baciandola sulla testa. Lei mi guardò con ammirazione facendomi sentire una merda.
Presi il caffè poi guardai Clara.
- Sei pronta? - Gli dissi.
- Si. Possiamo andare -
Salutammo e uscimmo di casa.
- Che hai Andrea? Perché sei così silenzioso? Non è da te - Mi disse quando entrammo in autostrada.
Sospirai; dovevo dirglielo, avevo promesso che non gli avrei tenuto nascosto niente.
- Devo dirti una cosa Clara -
Il suo sorriso si spense subito.
- Ieri sera Lorena è venuta a casa mia - Continuai imprecando dentro di me per essere stato così debole.

VOGLIO FARTI FELICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora