Capitolo 35

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La sveglia suonava insistente sul comodino, aprii gli occhi e a tastoni riuscii a spengerla, mi ributtai giù e provai a dormire, la testa mi martellava senza darmi tregua. Mi alzai che erano le 13:00, inviai un sms a Clara dicendogli che l'aspettavo a casa e mangiai qualcosa per prendere un'antidolorifico.
Alle 14:30 Clara entrò con le sue chiavi, io ero seduto sul divano e la guardai dentro al suo vestito corto e ai suoi sandali col tacco alto, una fitta di gelosia nel vederla vestita così si prese gioco di me.
- Ti è passata la sbornia? - Mi chiese ridendo venendomi incontro.
- Si, anche il mal di testa che avevo stamani -
Si mise seduta accanto a me, lanciò i suoi sandali da una parte e afferrò la mia mano stringendola.
- Ricominciamo tutto da capo. Non voglio più sentire parlare della tua ex! -
Mi avvicinai a sfiorarle le labbra, quelle labbra morbide che mi erano mancate come l'aria.
- Cosa mi hai detto ieri sera? -
- Ieri sera.... Fammi pensare... Quando? -
- Quando ti ho chiesto perché sei venuta a casa con me se eri incazzata -
Arrossì e si mise una mano davanti alla bocca.
- Non me lo ricordo - Mentì.
Iniziai a farla il solletico sui fianchi.
- Te lo ricordi benissimo! - Dissi ridendo
- Avanti ridimmelo adesso che sono sano - Continuai.
Mi prese le mani, se le portò alla bocca baciandole e si fece seria.
- Ti ho detto che ti amo Andrea -
I suoi occhi erano così chiari e limpidi che quasi riuscivo a specchiarmici dentro.
- È vero? -
- Non sarei qui se non lo fossi -
La presi in braccio e si mise a cavalcioni sulle mie gambe, passò una mano tra i miei capelli.
- Ti amo - Mi disse di nuovo.
La baciai scivolando sul suo collo, abbassai la spallina del vestito baciandole una spalla.
Si alzò di scatto e rimasi inebetito a guardarla, era la prima volta che mi rifiutava.
- Perché? -
- Perché cosa? - Mi chiese andando a sedersi sulla poltrona accavallando le gambe.
- Sei ancora arrabbiata? Per quanto non farai l'amore con me adesso? - Dissi serio. Si alzò e si inginocchiò di fronte a me.
- Cosa stai dicendo? Sto morendo dalla voglia di fare l'amore con te! -
- E allora perché ti sei alzata? -
Sorrise guardandomi. - Problemi di donne -
Buttai la testa indietro ridendo.
- O mio Dio, chissà che pensavo....credevo che volessi farmela pagare.... -
- Scemo! -
Ci mettemmo sul divano abbracciati a guardare un film e dopo un po' il mio cellulare squillò.
Clara mi guardò sbarrando gli occhi, afferrai il cellulare.
- È Rossano - Dissi mostrandole il cellulare, e risposi.
- Hey amico! Tutto bene? -
- Si Ros, adesso si! -
- È da te Clara? -
- Si, abbiamo chiarito. Ieri sera è rimasta qui -
- Ci credo! A quanto mi ha detto Filippo  non eri in grado neanche di spogliarti da solo! -
- Infatti credo lo abbia fatto lei - Dissi ridendo.
- Bene, ho chiamato per sapere come stavi, saluta Clara, poi ci vediamo in questi giorni -
Attaccai e tornai a sedermi.
- Clara... Sai che chiamerà di nuovo vero? -
Sbuffò facendomi ridere.
- Basta che non mi tieni nascoste le cose -
- Non lo farò mai più! Ho visto le conseguenze -
- Sarà bene! - Accarezzò il mio viso. - E tu cosa gli dirai? - Continuò.
- Che mi sono innamorato -
La stessa sera decidemmo di cenare sul divano con il tè con i biscotti, finita la sua tazza inzuppò un biscotto nella mia.
- Hey! Che stai facendo? - Gli dissi.
- Ho finito il mio tè e mi andava un'altro biscotto! - Mi disse con una smorfia.
- Questa è la mia cena! -
- Vorresti dire che se ci fosse una guerra non divideresti con me il tuo cibo? - Rispose seria.
- Ma non c'è una guerra Clara! -
- Facciamo finta che ci sia - Disse inzuppando un'altro biscotto.
- Sei tremenda! -
- E tu sei tirchio! -
Appoggiai velocemente la mia tazza sul tavolino e gli montai addosso iniziando a farle il solletico, la sentivo ridere come una bambina, non riusciva a smettere un secondo, blaterava parole incomprensibili facendo ridere anche me.
- Chiedi scusa - Dissi fermandomi un'attimo.
- Non lo farò mai - Disse afferrandomi i polsi nel tentativo di farmi smettere.
Ricominciai, mi piaceva sentirla ridere, continuava a muoversi sotto il peso del mio corpo.
- Scusa! Scusa! - Mi urlò ridendo.
La guardai negli occhi e lei prese ad accarezzarmi il viso, appoggiai la testa sul suo petto respirando il suo profumo e ci addormentammo.
Quando mi svegliai alle 2:00 di notte Clara non c'era, mi alzai dal divano e andai in camera, mi buttai sul letto e mi riaddormentai subito.
Mi svegliai prima ancora che suonasse la sveglia, andai in bagno e mi feci la barba.

VOGLIO FARTI FELICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora