Capitolo 82

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Susanna mi aprì la porta di casa e mi guardò con aria disperata.
- Si, Susanna lo so! Dov'è Clara? -
- In camera sua. Cenate qui? -
- Si sì, ceniamo qui, ma prima vado a parlare con lei -
Susanna mi sorrise e io andai nella vecchia camera di Clara.
- Cosa pensi di fare Clara? - Chiesi chiudendo la porta alle mie spalle.
- Cosa sei venuto a fare? -
- A riprendere mia moglie -
- Non torno a casa -
- Smetti di fare la bambina! Siamo sposati adesso, non puoi scappare ogni volta che abbiamo una discussione -
- Le discussioni le fai soltanto tu! E anche per cose insulse -
- Cose insulse? Ti chiama un ragazzo per il quale avevi una cotta Clara! -
- Avevo una cotta per lui 3 anni fa! Mi sembra che sia sposata con te adesso. Ma a te non importa! Forse la pensi come tua madre? Che sto con te soltanto per i tuoi soldi? -
- Non dire stronzate! Non l'ho mai pensato e lo sai meglio di me! Sono geloso! -
- Geloso di cosa! Sei assurdo Andrea! -
Mi misi seduto sul letto e la abbracciai, lei mi guardò con i suoi occhi azzurri, la baciai fino a restare senza fiato, ogni volta che l'avevo vicina non capivo più niente.
- Ragazzi venite a tavola - Ci disse Susanna aprendo la porta.
Clara mi sorrise e seguimmo Susanna in cucina, aveva preparato delle bruschette e il roast-beef con patate arrosto.
- Ragazzi non è che avete fatto le cose troppo velocemente? - Ci chiese sua madre una volta finita la cena.
- Penso che in una coppia ci siano delle discussioni a volte - Risposi.
- A volte... Ma voi ogni tre giorni vi bisticciate... Quanto andrete avanti ancora? -
- Per sempre mamma! A noi piace litigare perché dopo facciamo pace - Disse Clara sorridendo.
- Siete due pazzi voi - Ci disse Susanna scuotendo la testa.
Dopo aver preso il caffè Clara si alzò.
- Andiamo? - Mi disse.
- Si amore mio - Risposi sorridendo.
Salutammo, la presi per mano e ce ne andammo.
- Scusa per oggi - Gli dissi una volta a casa.
- È tutto passato! - Mi corse incontro e mi saltò in braccio.
- Vuoi fare pace? -
- L'abbiamo già fatta prima -
- L'abbiamo fatta a parole.... -
- Non ci credo! Vuoi fare l'amore di nuovo? -
- Sono stato in astinenza per un po' -
Mi sorrise e accarezzò il mio viso, mentre la baciavo la portai in camera nostra, la misi a terra e afferrai l'orlo  del suo vestito per toglierlo, lo sfilai e baciai il suo collo, il suo profumo mi inebriava, ogni volta con lei era come la prima volta. Poi tirai su il viso e la guardai.
- Perché non hai più voglia di fare l'amore con me? Prima lo facevamo più volte al giorno e non ti sei mai lamentata -
- Ma io ho voglia di fare l'amore con te! Scherzo quando ti dico in quel modo! Perché prendi tutto sul serio Andrea? -
- Allora mi ami ancora? -
- Non ho mai smesso!! -
Baciai ogni centimetro del suo corpo perfetto, la sentivo muoversi sotto di me quando sfioravo con le labbra i suoi punti più sensibili entrai dentro di lei lentamente soffocando un gemito, era così bella ed era mia moglie; baciai i suoi seni muovendomi con lei mentre le sue mani premevano sul mio sedere spingendomi a continuare e ad andare più a fondo. Le nostre labbra si scontrarono, cominciammo a baciarci, le nostre lingue danzavano bisognose l'una dell'altra, circondò i miei fianchi con le sue gambe lunghe e urlò di piacere, dopo qualche secondo mi svuotai dentro al suo corpo e tremante appoggiai la testa sul suo seno cercando di riprendere fiato.
- È così bello non dover uscire tutte le volte dal tuo corpo - Gli dissi baciandola.
Accarezzò i miei capelli e mi strinse tenendomi stretto al suo corpo.
- Domani rientro a lavoro. Ho mandato un messaggio a tuo fratello oggi pomeriggio -
- Sei sicura Clara? Non devi farlo se non vuoi. Voglio che stai bene -
- Si, è tutto a posto -
Annuii, uscii dal suo corpo e allargai il braccio per fargli appoggiare la testa sul mio petto come faceva ogni volta. Ci addormentammo dopo poco.

Era passato qualche mese, le cose sembravano andare bene tranne il rapporto con i miei suoceri.
Erano già tre ore che stavo lavorando, Marco era già arrivato e la mattinata sembrava trascorrere bene, Andrea era passato a salutarmi prima di andare in ufficio come faceva sempre
- Clara.... - Mi disse Marco raggiungendomi alla macchina del caffè.
- Di la c'è mia madre e mio padre vorrebbero parlare con te - Continuò guardandomi speranzoso.
- Cosa? -
- Perfavore Clara! Fallo per Andrea! Senti cos'hai da dirti! -
- Non intendo farmi offendere di nuovo - Esclamai guardandolo dritto negli occhi.
- Non lo farà! Per favore.... -
Annuii poco convinta e andai sul retro. Barbara era a testa bassa e fissava fuori mentre suo padre mi sorrise appena varcai la soglia. Mi asciugai le mani a uno strofinaccio e ricambiai il sorriso.

VOGLIO FARTI FELICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora