Capitolo 86

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- Hanno suonato? Chi è Clara? - Chiese preoccupato.
- Dammi il tempo! - Dissi andando alla porta, guardai l'immagine della telecamera nel citofono. - Tua madre e mia madre. Ci vediamo dopo , non fare tardi! -
- Va bene -
- Piccola ti sei alzata ora? - Mi disse mia madre.
La guardai stupita, non mi chiamava piccola da quando avevo compiuto 10 anni.
- Si, venite, ho acceso il caffè, stavo per fare colazione -
- Ha fame il bambino? - Mi domandò Barbara.
- Presumo di sì -
Le seguii in cucina, la situazione mi stava sfuggendo di mano.
- È bello come l'avete arredata - Mi disse Barbara guardandosi intorno.
- E poi c'è un bel giardino Barbara, nostro nipote starà benissimo qui - Aggiunse mia madre.
Versai il caffè nelle tazzine e le raggiunsi a tavola dove si erano sedute, addentai un biscotto guardandole in attesa che mi dicessero qualcosa.
- Allora la chiesa è fissata per sabato prossimo il vestito c'è, manca il ristorante e le bomboniere. Siamo passate a vederle e ti abbiamo portato quelle che a noi piacevano di più, falle vedere anche ad Andrea e decidete - Esclamò Barbara appoggiando il sacchetto sul tavolo.
- Sabato prossimo? - Esclamai a bocca piena.
- Tesoro ti avevamo detto che dovevamo fare in fretta, quanto credi che resterai così magra? - Mi chiese mia madre.
Abbassai lo sguardo guardando il mio corpo e feci una smorfia.
- Ok - Mi limitai a dire.
- Andrea è a lavoro? - Domandò Barbara.
- Si, torna per pranzo. Devo ancora chiamare il dottore -
- Bene, ti lasciamo la busta. Appena avete deciso chiamateci, dobbiamo sapere quanti saremo sia per le bomboniere che per il ristorante -
- Va bene - Dissi accompagnandole alla porta.
Preparai il pranzo e chiamai il dottore fissando per il giorno dopo, apparecchiai la tavola e sentii la macchina di Andrea entrare in giardino. Corsi sulle scale ad aspettarlo, scese dalla macchina nel suo completo impeccabile e mi rivolse uno dei suoi sorrisi che mi facevano tremare le gambe ogni volta.
Salì i quattro scalini e mi baciò sollevandomi da terra.
- Tutto a posto? - Mi chiese una volta seduto.
Gli passai il piatto con la pasta.
- Si, ci hanno portato le bomboniere. Il matrimonio sarà il prossimo sabato -
Andrea spalancò gli occhi.
- Ho avuto la stessa reazione tua quando me l'hanno detto. Vogliono sapere chi vogliamo invitare per fissare il ristorante. Inoltre ci hanno detto di decidere quale bomboniera ci piace tra quelle - Continuai sedendomi accanto a lui a mangiare.
- Lo faccio solo per farli contenti, siamo già sposati -
Finito di mangiare si alzò e prese le tre bomboniere che avevo messo in fila sopra al mobile.
- A te quale piace? - Mi chiese.
- Quella nel mezzo - Dissi.
Era semplice; una scatolina di cristallo con dentro i confetti e sopra attaccate due fedi dorate intrecciate tra loro.
- Bene. La bomboniera è decisa. Chi vogliamo invitare? Rossano e Oli, tua zia sicuramente, poi? -
- Hai qualche amico che ti farebbe piacere ci fosse? -
- No. Il mio amico è Rossano, per me è come un fratello -
- Allora direi che siamo a posto -
- Perfetto. - Prese il cellulare dalla tasca dei pantaloni.
- Mamma abbiamo deciso tutto. Al matrimonio ci saremo noi, la zia di Clara, Rossano e la sua ragazza -
Lo guardai mentre ascoltava sua madre e gesticolava facendomi ridere.
- Mamma ascolta, siamo già sposati! E sinceramente adesso la cerimonia in chiesa è l'ultimo dei miei pensieri. Siamo noi, è più che sufficiente -
Alzò gli occhi al cielo. - Non voglio i miei cugini! Sono 20 anni che non li vedo! Non mi interessa niente! -
Dopo qualche minuto attaccò, mi venne vicino stringendomi la vita mentre lavavo i piatti.
- Hai chiamato il dottore? - Mi chiese spostandomi i capelli per baciarmi il collo.
- Si, domani pomeriggio alle 16:00 -
- Perfetto! -
Lo raggiunsi in giardino, stava finendo di tagliare l'erba, mi misi seduta sui gradini avvolta nella mia felpa oversize che sembrava più di Andrea che mia. Una volta finito si mise seduto accanto a me.
- Non vedo l'ora che ci dicono il sesso del bambino, dobbiamo pensare al nome, dobbiamo imbiancare la cameretta -
- Dobbiamo farne tante.... Adesso però non ci pensiamo, riusciremo a farle tutte -
Mentre stavamo abbracciati sui gradini a fare progetti per il nostro futuro arrivò una macchina che si fermò al cancello, Andrea si alzò in piedi.
- È Rossano! - Disse alzandosi per andare ad aprire.
Rossano parcheggiò accanto alla machina di Andrea e scesero lui e Oli che mi corse incontro ad abbracciarmi.
- Hey! Che ci fate? - Chiesi stringendola.
- Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto! - Mi rispose ridendo.
- Che bello avervi qui! Dobbiamo raccontarvi un sacco di cose -
- Ci sono delle news? - Mi chiese inarcando il sopracciglio.
- Altro che Oli! Vieni dentro! - Entrammo in cucina, preparai la macchinetta del caffè e ci raggiunsero anche Andrea e Rossano.
- Allora queste news? Sono curiosa! - Disse Oli sedendosi.
- La prima è che... Sabato prossimo ci sposiamo in chiesa -
- Quando l'avete deciso? - Domandò Rossano.
- No, l'hanno deciso i nostri genitori - Intervenne Andrea.
- Naturalmente voi due siete invitati! - Dissi subito io.

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