Capitolo 38

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Un silenzio straziante calò, potevo sentire soltanto il suo respiro. Accelerai, non vedevo l'ora di essere a casa.
- Ci sei andato a letto Andrea? È per questo che non dici più niente? -
- Sarebbe successo Clara. Mi ha baciato -
- Ah... Certo, dovrebbe farmi sentire meglio? -
- Mi ha dato soltanto un bacio, ha approfittato del fatto che avevo bevuto un po'! L'ho buttata fuori di casa subito! -
- E non potevi farlo prima che ti baciasse? -
La sua voce tremava, stava per iniziare a piangere, e non lo avrei sopportato.
- Parliamone a casa! -
- No! Parliamone adesso! Perché non verrò a casa con te! -
- Clara ragiona! Ho promesso a tua madre... -
- Non mi importa un cazzo di cosa hai promesso! Hai detto anche che mi amavi! È così che me lo dimostri? - Mi interruppe lei urlando.
- Ma io ti amo! Avrei potuto non dirti niente! L'ho fatto Clara! Amo te! Avrei potuto lasciarla continuare, non l'ho fatto! -
- Lasciarla continuare a fare cosa? -
-Clara basta! -
- Basta un cazzo Andrea! Lasciarla continuare a fare cosa? -
Svoltai in un'area di servizio e mi fermai in un parcheggio lontano da altre auto.
- Parla porca puttana! - Mi disse scuotendomi per una spalla con le lacrime agli occhi.
-Stava.... Stava per farmi un pompino! Sei contenta adesso? Ora che lo sai?  Cosa pensi di fare? -
Mi guardò, i suoi occhi erano dello stesso colore del mare in tempesta.
- O mio Dio, non immagini quanto mi fai schifo in questo momento Andrea! -
- Non gliel'ho lasciato fare! L'ho buttata fuori Clara! -
- Non avresti dovuto neanche farla entrare! Non avevi più niente da dirgli! -
Aveva ragione. Il fatto che avessi bevuto un po' troppo non era una scusante valida.
- Parti Andrea, voglio andare a casa. Sono stanca -
Facemmo il resto del viaggio in silenzio con lei che guardava fuori dal finestrino senza dire una parola.
Non disse niente quando parcheggiai sotto casa mia, scese e aprì la porta con le sue chiavi entrando dentro. Si chiuse in bagno e sentii l'acqua della doccia scorrere. Mi sedetti sul divano aspettandola nella penombra della stanza; mi avrebbe aspettato una lunga notte.
Sentii aprire la porta del bagno e mi voltai; era in piedi davanti a me completamente nuda, i suoi capelli gocciolavano in terra.
- Clara.... - Dissi senza riuscire ad andare avanti alzandomi dal divano per andargli incontro.
- Spogliati. Tutto. -
- Cosa? -
- Fai come ti ho detto -
Sganciai i jeans corti che indossavo, era determinata come non l'avevo mai vista, incuteva quasi paura.
- Clara possiamo parlarne tranquillamente - Dissi rimanendo in boxer.
Si avvicinò e fece scivolare giù i miei boxer, soltanto a vederla uscire dal bagno in quel modo il mio sesso si era risvegliato.
- Questi non ti servono - Disse sfilandomeli.
Mi spinse facendomi atterrare sul divano e si inginocchiò davanti a me afferrando il mio sesso.
- Clara non devi farlo! Perché ? - Dissi prendendo la sua mano.
La sua bocca si avvicinò al mio sesso, e la sua lingua percorse il mio sesso in tutta la sua lunghezza procurandomi uno spasmo di piacere.
- Dio Clara.... - Dissi quando affondò spingendoselo dentro fino in gola; appoggiai una mano sulla sua nuca accompagnando i suoi movimenti.
Dio se era brava. Provai ad allontanarla quando sentii di star per venire ma mi bloccò le mani, non mi trattenni più non ci sarei riuscito, esplosi dentro la sua bocca rimanendo sul divano senza fiato.
Si ripulì la bocca con il dorso della mano e si alzò. Per un'attimo pensai che si sedesse accanto a me, invece andò in camera.
Ripresi fiato e mi alzai raggiungendola.
Si era vestita e si era fatta la treccia, il suo viso era rilassato e soddisfatto.
- Cosa stai facendo? - Chiesi.
- Me ne sto andando -
- Stai scherzando? -
- No! Adesso puoi decidere su chi sa fare meglio i pompini. Quando saprai la vincitrice fammi sapere -
Si voltò passandomi accanto, e la bloccai spingendola contro il muro.
- Mi stai facendo incazzare sul serio! -
- Oh cazzo, non sai quanto mi dispiace! - Disse spingendomi via.
- Clara vieni qui subito! - Dissi correndogli dietro; riuscii ad afferrarla in salotto e la spinsi sul divano alzandogli il vestito fino al petto, baciai il suo seno e la sua pancia mentre continuava a tirarmi cazzotti sulla schiena.
Presi i suoi polsi e glieli misi dietro la schiena.
- Stai ferma Clara! - Gli urlai.
- Lasciami andare! Lasciami andare Andrea! - Continuava a dimenarsi.
Strappai i suoi minuscoli slip ed entrai dentro di lei con un urlo liberatorio scoprendola bagnata. Non mi piaceva prenderla con la forza, ma aveva raggiunto tutti i limiti, le sue gambe non stavano ferme, continuava a scalciare come un cavallo imbizzarrito.
- Se continui ti farò male! E non voglio farlo -
- Lo hai già fatto stronzo! Due volte! L'ultima ieri sera! -
- Stai zitta! Non mi hai mai visto incazzato Clara! Non voglio neanche che mi vedi quando mi incazzo! -
- Vaffanculo Andrea! Fai quello che vuoi, se ti fa piacere! Ma non sarò mai più soltanto tua! Ogni volta che sarai a lavoro dovrai aver paura pensando a dove potrei essere! -
Gli tirai uno schiaffo sul suo bellissimo viso, e rimase ferma a guardarmi. Uscii dal suo corpo, mi alzai e andai sotto la doccia.
- Devi soltanto provarci Clara - Dissi prima di chiudere la porta del bagno.

VOGLIO FARTI FELICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora