Capitolo 77

5.1K 148 1
                                    

Mi stavo innervosendo, Carmela mi portò il caffè appoggiandolo sul tavolino.
- Potresti portarla a cena una di queste sere -
Insistette sorridendo.
- Mamma amo Clara! La mia vita è con lei! -
- Non è adatta a te! -
- Perché? Perché non è di famiglia benestante? Che ti piaccia o no dovrai fartela andare bene perché ieri ci siamo sposati - Dissi alzando la voce.
Calò il silenzio, la ragazza ci guardava senza sapere cosa dire, e mia madre spalancò la bocca.
- Cosa hai fatto? Sei completamente impazzito? Andrea ti rendi conto.... -
- Mi rendo conto che ci amiamo! Non voglio nessun'altra! E adesso ti saluto! - Dissi alzandomi. - Grazie del caffè  - Continuai guardando Carmela che era rimasta in disparte e mi sorrise.
Tornai alla macchina e partii sgommando, durante il tragitto chiamai mio padre.
- Andrea dimmi - Rispose.
- Cosa cazzo sta cercando di fare mamma?  -
- Cosa è successo? -
- Mi ha fatto andare a casa per presentarmi la figlia di una sua amica. Babbo io e Clara ieri ci siamo sposati! Parla con mamma altrimenti io in quella casa non ci metto più piede -
- Non ne sapevo niente Andrea, te lo giuro. Domani quando torno parlerò con lei. Adesso però stai tranquillo. Ti sei sposato? - Chiese sorpreso.
- Si, ieri mattina in comune. Non voglio che nessuno si metta in mezzo -
- Va bene Andrea. Ho capito. Ti chiamo domani dopo che avrò parlato con lei -
Entrai in casa, c'era lo stereo acceso e Vasco Rossi cantava Rewind, entrai in cucina, Clara aveva appena finito di preparare una teglia di lasagne, si voltò a guardarmi.
- È tutto pronto, c'è solo da metterla in forno - Mi disse.
Gli sorrisi ma non riuscii a nascondere il mio stato d'animo.
- Che succede Andrea? -
- Lascia stare, se te lo dicessi non ci crederesti Clara -
- Vuoi parlarne? -
- Sono arrivato da mia madre. Aveva fatto andare lì la figlia di una sua amica per presentarmela - Scossi la testa amareggiato.
- Mi sembra una barzelletta - Continuai fissando il pavimento.
- L'ho capito subito che tua madre non poteva vedermi. E immagino anche il motivo. Tu sei di famiglia benestante mentre io no -
- Hai indovinato! Ma non mi importa! Non mi è mai importato! - Risposi alzandomi per abbracciarla.
- Abbiamo fatto una cazzata a sposarci - Mi disse.
Sospirai tenendola stretta a me.
- Non abbiamo fatto nessuna cazzata! Io ti amo Clara. Non voglio una donna di famiglia benestante se non la amo. Ho telefonato a mio padre. Ci penserà lui, altrimenti non metterò più piede in quella casa. - Dissi.
- Quella è la tua famiglia! - Mi urlò lei con gli occhi lucidi.
- No Clara! La mia famiglia adesso sei tu! Lo capisci? Tu e i nostri figli! Non farmi arrabbiare anche te! -
Mi strinse appoggiando la testa sul mio petto e pianse sfogandosi mentre accarezzavo i suoi capelli.
- Calmati adesso Clara! Fai stare male anche me -

Il giorno dopo aprii il bar alla solita ora, ero ancora amareggiata per quello che mi aveva detto Andrea riguardo alla conversazione con sua madre, più ci pensavo più mi innervosivo, servii i clienti fini all'arrivo di Marco che prima di mandarmi a fumare si fermò a guardarmi.
- Non dirmi che hai litigato di nuovo con mio fratello -
- No, Andrea questa volta non c'entra niente. Probabilmente abbiamo fatto una cazzata. Sabato mattina siamo andati in comune e... Ci siamo sposati - Dissi guardando la fede al dito.
- Sono contento per voi! Andrea è da quando ti ha conosciuta che dice di volerlo fare -
- Si, ma tua madre non la pensa allo stesso modo. Ieri è andato a casa sua per dirgli che ci eravamo sposati, lei aveva invitato la figlia di una sua amica perché voleva che Andrea ci uscisse -
- È uno scherzo? - Mi chiese sorpreso.
- No, l'ha fatto Marco. Non gli sono mai piaciuta a vostra madre -
- Non dire cazzate! Non puoi non piacergli Clara. Mio fratello come l'ha presa? -
- È venuto via e ha parlato con tuo padre -
- Stasera ci passerò io da mia madre. Non pensavo sarebbe arrivata a tanto -
- No Marco, aspetta, aspetta almeno che te lo dica Andrea -
Fumai la mia sigaretta e tornai al mio lavoro, era quasi mezzogiorno quando vidi entrare Barbara, respirai a pieni polmoni, ma come aprii bocca per salutarla mi aggredì urlando facendo girare tutti i clienti.
- Tu pensi di essere furba? Ti sei accalappiata mio figlio perché sapevi che era pieno di soldi e ti sei fatta sposare! -
Provai a ribattere ma era impossibile, la sua voce sovrastava la mia senza ascoltare quello che volevo dirgli.
- Non lascerò che mio figlio resti con una come te! Non sei all'altezza di mio figlio! -
La bella signora che avevo conosciuto si era trasformata nella strega cattiva, e continuava a urlarmi contro sotto gli occhi di tutti.
Marco uscì dal retro sentendo le urla di sua madre.
- Mamma cosa stai facendo? - Gli urlò uscendo da dietro al bancone.
- Lei è un'approfittatrice! Si è fatta sposare da tuo fratello, gli ha comprato la casa e la mantiene! -
Scappai nel retro con le lacrime agli occhi, e mi rannicchiai in un'angolo a piangere tremando; nessuno mi aveva mai detto una cosa simile, dopo qualche minuto vidi entrare Andrea di corsa, mi venne vicino con l'intento di abbracciarmi.

VOGLIO FARTI FELICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora