Capitolo 41

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Uscii da lavoro e tornai a casa, Clara era seduta sul divano e stava mangiando un gelato, mi sorrise, ogni volta che lo faceva il mio cuore faceva una capriola, mi chinai a baciarla, sapeva di cioccolato.
- Vado a fare la doccia -
Sentii suonare il campanello, e poi delle voci familiari, mi asciugai, misi una tuta e uscii dal bagno.
- Guarda guarda! - Dissi salutando Rossano e Oli.
Clara stava preparando del caffè.
- Avevo detto a Oli di chiamarvi prima, sai per non disturbare, ma non l'ha fatto -Mi disse Rossano.
- Tranquillo, non preoccuparti, avete fatto bene a fermarvi -
- Vi va di andare a ballare venerdì sera? - Chiese Oli guardando Clara.
-Per me non c'è problema - Dissi.
- Magari prima andiamo a mangiare una pizza tutti e 4, è tanto che non usciamo - Continuò Oli.
- Si, è vero, da quando state insieme non avete più tempo per gli amici - Aggiunse Ros.
- Ok, ok, venerdì cena e poi andiamo a ballare! Va bene Oli? - Disse Clara ridendo.
Mi avvicinai per prendere le tazzine dove Clara aveva versato il caffè e approfittai per baciarla.
- Non è possibile! Sembrate marito e moglie! Vi siete sposati e non ci avete detto niente? - Ci prese in giro Oli.
- Abbiamo avuto qualche problema..... E poi ci siamo avvicinati ancora di più - Disse Clara baciandomi una spalla.
- Noi non abbiamo mai qualche problema? - Si rivolse Oli a Ros.
- Ma se non vuoi neanche trasferirti da me? È già tanto se dormi a casa mia nel fine settimana Oli! -
- Voi due abitate insieme? - Ci chiese Oli.
- Praticamente.... - Risposi grattandomi la testa.
- Clara non mi lascia un secondo - Continuai.
- Che cazzo di bugiardo sei! Semmai è l'inverso! Non dare la colpa a me! - Si arrabbiò Clara facendomi ridere.
Prendemmo il caffè e continuammo a parlare, poi io e Ros ci spostammo in salotto lasciandole sole in cucina.
- Va bene tra voi adesso... -Mi disse Ros sedendosi sul divano.
- Si, ma l'ho passata brutta. Pensavo di averla persa davvero -
- Che hai combinato? C'entra Lorena? -
Annuii. - È venuta a casa mia quando Clara era a Verona con sua madre, mi ha baciato, voleva tornare con me. Quando sono andato a riprendere Clara gli ho detto tutto -
- E ora? L'hai risentita? -
- No. Non so cosa sta studiando, è strano che non l'abbia più nè vista nè sentita -
- Si, conoscendola..... -
Le ragazze entrarono in salotto e Clara venne a sedersi sulle mie gambe.
- Restate a cena? Prendiamo delle pizze! - Disse Clara guardandoli.
Io e Ros scendemmo a prendere le pizze che avevamo ordinato, cenammo, io e Clara ci guardavamo mentre Oli e Ros discutevano, ci eravamo già passati noi, e adesso sembravano lontani quei momenti che passavano a litigare.
Verso le 23:30 andammo a letto, Clara si rannicchiò contro di me appoggiando la testa sul mio petto, accarezzandomi la pancia, gli conciliava il sonno accarezzarmi intrecciando le dita nella peluria del mio petto, e a me aiutava a rilassarmi.
Alle 2:00 di notte mi svegliai, la mia erezione premeva sul sedere sodo di Clara, spostai i suoi capelli dal suo collo e iniziai a baciarla, appoggiò una mano sulla mia guancia.
- Dai amore ti prego... Fammi dormire -
- Non ce la faccio... Ho bisogno di te - Dissi continuando a baciarle il collo.
Si voltò e i suoi occhi azzurri incontrarono i miei, iniziò a baciarmi con urgenza.
- Anche io ho bisogno di te - Mi disse mordicchiandomi il lobo dell'orecchio. Rotolammo sul letto finendo in terra con un tonfo, la sentii ridere ed entrai dentro di lei che mi accolse con un gemito.

Uscita da lavoro trovai Oli che mi stava aspettando come gli avevo chiesto.
- Vuoi dirmi cosa dobbiamo fare? - Mi disse.
- Sai dove lavora Serena? - Dissi sorridendo.
- Si, a quel negozio di intimo... Non è molto lontano! Vuoi portarmi li? Sai che la odio! -
- Anche io la odio -
- E perché allora vuoi andarci? -
La presi a braccetto attraversando la strada.
- Senti mi ha stufata! È sempre appiccicata ad Andrea, voglio fargli capire che lui è solo mio. E se non lo capisce con le parole proverò a farglielo capire in un'altro modo -
Oli si mise a ridere strusciandosi le mani.
- Cos'hai in mente? - Mi chiese euforica.
- Fidati di me! -
Entrammo nel negozio e Serena ci accolse con il suo sorriso falso.
- Ragazze! Che bella sorpresa! Posso esservi di aiuto? -
- Penso di sì! - Dissi tirando fuori dalla borsa il mio cellulare. Dopo aver cercato quello che volevo glielo mostrai.
- Vorrei questo, o qualcosa di simile - Dissi sicura.
Oli si affacciò a guardare la foto.
- O mio Dio Clara, hai intenzione di fargli venire un'infarto! - Disse reggendomi il gioco.
Serena diventò paonazza, mi rese il telefono studiandomi.
Gli avevo mostrato una vestaglia intima tutta di pizzo lunga fino alle caviglie legata solo da un finissimo laccetto appena sotto il seno, di colore bianco candido.
- Per la tua prima... Notte con lui... Ci vorrebbe qualcosa ... Di più sobrio - Mi disse imbarazzata Serena.
- Oh.... Ma sai, non è la nostra prima notte, ce ne sono state tante altre..... - Dissi sorridendo.
Il suo viso stava prendendo fuoco, e la sua espressione era indecifrabile.
Mi trovò qualcosa di molto simile, sorrisi toccando la stoffa guardando la sua espressione attonita.
- Questa è perfetta! - Dissi tirando fuori il portafoglio.

VOGLIO FARTI FELICEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora