Nuovi traguardi...

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Sono le 10 di una domenica mattina come tutte le altre. Prendo il mio cellulare e gironzolo un po' sui social. Guardo le foto di tutti i miei vecchi amici in vacanza. Sono tutti così felici e spensierati. Decido di alzarmi e fare una doccia. Prendo i vestiti puliti, oggi è domenica e vorrei sistemarmi un pochino, decido di mettere un leggins nero, corto al ginocchio e una maglietta lunga e morbida con scritto "Ain't nobody, loves me better" più o meno le mie t-shirt sono tutte con delle scritte scelte appositamente. Scendo a fare colazione e trovo mia mamma che esce dal forno una torta al cioccolato. Sembra una di quelle comprate al supermercato, sono sempre poco fiduciosa io.

 «Buongiorno tesoro» dice con un tono troppo squillante. 

«Buongiorno»  rispondo io con il mio solito tono. Quello di sempre. 

Non parliamo,come ogni volta. Sto pensando a ieri sera, a Lucas, e a quello che gli ho detto. Non mi importa se si è offeso, ma, mi ero ripromessa di non far vivere il mio stile di vita solitario anche a mia mamma, non se lo merita. Decido di prendere quella torta e portarla ai vicini. 

«Ciao Laura, buona domenica. A cosa dobbiamo il piacere di averti qui?» dice Cristine con il suo solito tono. 

«Ehm, scusate il disturbo. Vi ho portato una torta appena fatta. Ho vari motivi per chiedere scusa. Ieri sono stata scortese e... vorrei rimediare. »  Mi sono sentita stupida in quel momento. Io Laura, sto chiedendo scusa con una torta? Che sono ridicola. 

«Oh tesoro non preoccuparti. Grazie mille per il pensiero, ringrazia anche la tua mamma,è una donna così simpatica.Oh ecco Lucas. » Oh no. Volevo evitare di incontrarlo oggi, in fin dei conti però sono qui per lui,questo ragazzo mi fa uno strano effetto. Sono caduta così in basso solo per evitare di ferire i suoi sentimenti. Nemmeno lo conosco...  

«Ciao Laura» mi saluta con un gesto della mano, mi viene incontro. Sua mamma era andata a posare la torta, o a buttarla. Ma che mi importa. Mentre viene verso di me, si chiude la porta alle spalle.

«Dobbiamo parlare. » mi dice lui, con un tono deciso. Io annuisco e basta. Mi fissa gli occhi in un modo asfissiante, non mi ero accorta di quanto fossero verdi. Oh santo cielo Laura, questo quartiere ti sta rimbambendo! 

«MI DISPIACE! » diciamo all'unisono. E' davvero imbarazzante ma lascio il campo libero e lui continua il suo discorso.

«Sono dispiaciuto per ieri sera, sono stato un po' troppo invadente, sei appena arrivata e non ho nessun diritto di fare domande. Sei stata troppo gentile anzi con quella risposta, meritavo peggio. Credimi non sono così a me delle persone non mi interessa nulla, è stato solo un gesto carino che volevo fare, ma non avrei dovuto. Quando cerco di fare qualcosa di grazioso finisce sempre male. Per favore accetta le mie scuse e non parliamone più » Parlava andando veloce come un treno. Le mie orecchie erano come ovattate, non sentivo nulla, ero persa nei suoi occhi verdi, o meglio nei suoi due smeraldi. Erano pieni di un'emozione che dovevo ancora decifrare. 

«Ok,cioè,scusami anche tu, sei stato gentile. Non merito nulla io, sono troppo difficile per le persone, tutti coloro che volevano provare a decifrarmi, hanno gettato la spugna a metà strada. Nemmeno io a volte riesco a capire perchè sono così. Scusami ancora » Ho forse parlato troppo, non smette di guardarmi e nell'aria si respira un po' di imbarazzo misto a curiosità.

  «Vorresti venire con me? » Riesce a formulare solo questa frase. Accetto, voglio conoscerlo un po di più. Mando un messaggio a mia mamma per informarla che non sarei tornata, e che sono con Lucas, così non inizia con le domande assurde. Visualizza e non risponde. Le ho insegnato io questo, le ho detto che visualizzare e non rispondere significa 'ok' così evita ogni volta di stare 3 ore a scrivere. 

«Dove andiamo » Mi viene spontaneo chiederlo, non lo so è come se lo conoscessi da una vita. Vorrei fargli 1000 domande sulla sua vita. Non mi sono mai sentita così con nessuno. Credo sia una cosa positiva, no? 

«Vedrai, ti piacciono gli hot dog non è vero?»

 La sua voce mi distoglie dai miei pensieri, mi limito ad annuire. Mi dice di rimanere in auto mentre lui va a prendere i panini. Quando torna ha una miriade di sacchettini. Non ho idea di cosa abbia comprato. Dopo 15 minuti siamo arrivati a destinazione. Scendo dall'auto e mi ritrovo in un infinito campo di margherite. Nell'aria c'è un profumo pazzesco, chiudo gli occhi e inalo a pieni polmoni. Il mio istinto è quello di buttarmi a terra a braccia aperte, ma non lo faccio, aiuto Lucas con i sacchetti, stendo la tovaglia per terra e ci sediamo. Prendo un panino. 

«Allora, adesso che siamo un po' più in confidenza, posso farti qualche domanda?» mi chiede lui

«Solo se poi io posso fare qualche domanda a te. » rispondo a tono. 

«Allora, prima le signore » Ha un sorriso bellissimo, non lo avevo notato.

«mmh ok, bhe, perchè a 20 anni vivi ancora con i tuoi? » 

 «Bene,risposta difficile ragazza, ok sto ancora con i miei perchè sono molto tradizionale io, vorrei prima trovare una ragazza, con cui convivere non mi sento pronto ad andare a vivere da solo. Sono troppo solitario non ho amici, e poi, a che serve vivere da soli se non si hanno degli amici, o una fidanzata? Sto bene a casa mia. »

 Mentre parlavamo ha iniziato a piovere a dirotto, così siamo dovuti tornare a casa. Io non ho avuto il tempo di fare altre domande,e lui non aveva avuto il tempo di fare le sue. Torniamo a casa che siamo fradici. Ringrazio e corro dentro. Stranamente non trovo mia madre. Trovo però un post-it dove c'è scritto 'La mia amica Lisa è venuta a trovarmi,siamo andate a cena fuori. C'è dell'insalata nel frigo, baci mamma'. Non mi cambia poi molto se c'è oppure no. Non mangio,sono troppo stanca per farlo. Salgo in camera e affacciandomi alla finestra vedo Lucas che suona la chitarra. Mi viene subito in mente di chiamarlo, ma lascio perdere... Volevo davvero sapere cosa aveva da chiedermi...

  




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