Vacanze...

26 4 4
                                    

Dopo aver pranzato tutti insieme, Zoey ci avvisa di avere un impegno importante con la madre e Evan decide di accompagnarla a casa, così rimaniamo io e Lucas. 

«E così, siamo rimasti solo noi due» mi avvisa mangiando una fetta di torta ai mirtilli. Usciamo dal fast food tenendoci per mano, risaliamo in macchina verso una destinazione ancora da decidere.

«Dove ti piacerebbe andare? La giornata è tutta nostra» 

«Mi piacerebbe fare una gita,fuori città magari» è vero, è da quando sono arrivata qui che vorrei fare questa gita, e perchè non farla adesso?

«Perfetto, andiamo a preparare le cose a casa e partiamo» 

Arriviamo ognuno nelle proprie case, prendo una borsa e nel frattempo Lucas mi invia un messaggio per informarmi che staremo via più di un giorno e che è meglio portarsi qualche vestito in più. Prendo tutte cose abbastanza comode, anche qualcosa di più elegante, non so per certo quanti giorni staremo via ma, d'altronde le cose organizzate al momento sono migliori rispetto a quelle organizzate mesi e mesi prima. 

«Che ne dici di un week-end al lago? O potremmo andare in piscina, o al mare. Sarebbe troppo divertente» Lucas è appena entrato dalla mia finestra, ed è super esaltato per questa mini-vacanza, prendo il suo viso tra le mani.

«Calmati Lucas, ovunque decideremo di andare ci divertiremo sicuramente. Anche se è una casa di riposo. Basta che siamo noi due, il resto non conta. Ti amo e ti seguirò ovunque tu vorrai andare» a queste mie parole lui annuisce e mi guarda negli occhi. Dopo aver perso un po di tempo per scegliere la playlist del tragitto, vado di sotto per avvisare mia mamma che sta facendo yoga. Si vede che passiamo ancora meno tempo insieme, tutti i passatempi più strani se li trova lei. Mi fa le solite raccomandazioni assurde e mi saluta. Vado a prendere il borsone e esco. Lucas sta facendo spazio nel bagagliaio. 

«So dove andremo, ma non te lo dirò» mi avvisa

«Ok, te l'ho già detto. Ovunque tu andrai, io ti seguirò» il viaggio prosegue tranquillamente, ci fermiamo di tanto in tanto per il rifornimento di cibo-spazzatura, e carburante. La parte più divertente del viaggio è sicuramente il tragitto che si fa. 

«Siamo quasi arrivati» sono 3 ore che siamo in macchina, pensavo che il posto fosse appena fuori città, invece è completamente in un'altra. Arrivati a destinazione, posteggiamo l'auto in un parcheggio di un resort. E che resort! E' tutto luccicante nella hall di questo albergo.

«Avevi detto mini-vacanza, non vacanza-in-un-resort-di-lusso» dico io scandendo bene l'ultima frase. 

«Non preoccuparti» Arrivati alla reception, Lucas saluta calorosamente l'uomo che sta dietro il bancone.

«William, lei è Laura. E' la mia ragazza, siamo venuti qui per passare un due giorni di assoluto relax, vedi tu cosa puoi fare.» Lucas, a quanto ho capito, è amico di questo misterioso "William" 

«Certo Lù, ci penso io. Che ne dite ho una suite romance libera, o vi sembra troppo?»

«Tutto ciò di migliore che hai a disposizione» lo avverte Lucas. Io non voglio che spenda troppo per me, mi sento a disagio... Dopo aver fatto il check-in saliamo in camera per posare le borse. Appena entrati troviamo un mega letto matrimoniale, un terrazzo sul mare, una vasca idromassaggio e due cigni fatti con gli asciugamani posati sul letto. Subito, appena si entra, si respira aria di relax in questa camera. E' qualcosa di spettacolare, non ho mai visto niente di simile. 

«Tu sei pazzo» gli dico io appena entrati

«Di te? Lo so» si avvicina abbracciandomi e dandomi un bacio sulla fronte. Rimaniamo abbracciati qualche secondo, poi i miei occhi sono puntati su uno scaffale pieno di DvD di tutti i film che io adoro, sembra fatto apposta per me. Una volta sistemate tutte cose, scendiamo per andare a fare un tuffo in quella piscina gigantesca che sembra aspettare solo noi. 

«Devi dirmi la verità...quanto hai speso?» gli chiedo mentre stiamo facendo il bagno

«Niente» dice lui, ma è impossibile

«William è il fratello di Paul e ogni volta che vengo qui, mi tratta come una celebrità» ecco spiegato il perchè di tutti quei saluti calorosi. 

«Siete in buoni rapporti con la sua famiglia?»

«All'inizio io odiavo Paul, tutto quello che faceva mi infastidiva, odiavo sua figlia, non che ora mi stia poi così simpatica ma devo recitare la parte. Poi mi sono accorto che rendeva mia mamma la persona più felice della terra e mi sono adattato» mi piace il fatto che si fidi di me, e che mi racconti tutto ciò che ha caratterizzato la sua vita prima di incontrare me.

«E tuo padre, il tuo vero padre intendo?» 

«E' morto quando avevo 12 anni. Mia mamma aveva tutto il diritto di rifarsi una vita, e voleva anche che io l'appoggiassi in questa decisione ma ero in una fase di rifiuto completo verso la società, facevo tutto con mio padre mi sono ritrovato spaesato e con un uomo in casa che vedevo solo come un estraneo. Ci sono voluti 5 anni per accettarlo, adesso sono meno dispettoso diciamo...ahah» continuiamo a raccontarci tutto di noi, delle nostre famiglie, passiamo tutto il tempo dentro la piscina poi però saliamo in camera per cambiarci ed andare a cenare. Ci facciamo la doccia a turno, e nel frattempo mi preparo: pantalone morbido con fantasia azteca a vita alta e crop top bianco a mezza manica. 

«Stasera che film vuoi vederti?» mi chiede lui appena uscito dalla doccia, ha solo un asciugamano attaccato in vita ed io divento immediatamente rossa, distolgo lo sguardo dal suo fisico scultoreo e lui se ne accorge, infatti inizia a ridere. 

«Non lo so fai tu» dico io tutto d'un fiato e uscendo poi in balcone. Dopo circa un'ora siamo pronti entrambi e l'ora è giusta per scendere a cenare. Ci hanno riservato un tavolo per due con vista mare, è tutto curato nei minimi dettagli, fiori, candele, tovaglie colorate... l'atmosfera che c'è è davvero molto rilassante. 

«Cosa ordini?» mi chiede lui tenendo gli occhi fissi sul menù

«Quello che prendi tu, mi fido» 

«Allora se ordino brodino, tu mangi brodino?» 

«Se ordini questo, si, lo mangerò» ridiamo di gusto e nel frattempo arriva il cameriere, che ci consiglia di prendere un branzino. Ci fidiamo di lui, e abbiamo fatto bene, il pesce è squisito. Per il dessert prendiamo un sorbetto al limone. Prima di salire in camera facciamo una passeggiata in riva al mare, è tutto così magico. 

«Mi sento bene accanto a te» in quel momento non sapevo che dire, ovviamente anche io mi sento bene, benissimo accanto a lui.

«Anche io» mi giro verso di lui, gli prendo entrambe le mani e lo guardo negli occhi. Devo dirgli tutto quello che non sono riuscita a dire quando avrei dovuto ringraziarlo, adesso deve ascoltarmi.

«Io, da quando ti conosco non faccio altro che essere viziata e coccolata come non merito. Sono la persona più felice del mondo da quando ci sei tu nella mia vita, ti amo tantissimo, non so come avrei affrontato questo cambiamento se non ci fossi stato tu. Devo ringraziarti per tutto quello che sono diventata oggi, devo ringraziarti perchè fai 1000 cose o forse di più, solo per me, per rendermi felice, e io sento di non ringraziarti abbastanza. Sappi che ti amo, e mai smetterò di farlo, come te non c'è nessuno, sei un ragazzo speciale. Grazie di esistere.» sigillo il mio discorso con un bacio sincero e pieno di emozioni... lo amo davvero, lo amo come non ho mai amato nessuno...

So Far AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora