Io per te, tu per me...

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Dopo una maratona infinita di tutte le nostre serie tv preferite ci siamo addormentati, come sempre, a metà di uno degli episodi. L'indomani mattina nessuno dei due aveva ordinato colazione perciò siamo costretti a scendere al buffet. Scendiamo e c'è una sala gigantesca piena di cibo di tutti i tipi, dal dolce al salato. 

«Meglio del servizio in camera» gli dico a Lucas con il piatto strapieno. Finiamo di fare colazione molto tardi e invece di andare a mare, decidiamo di usufruire della piscina. Prendiamo due lettini e entriamo lentamente nell'acqua gelida, non si possono fare tuffi, ne ci si può schizzare acqua. C'è un bar al centro della piscina.

«Troppo silenzio» mi dice Lucas abbracciandomi

«Già, però è bella un po di tranquillità ogni tanto» mentre finisco di dire questa frase la suoneria del telefono di Lucas fa girare tutti, è un tantino troppo alta.

«Pronto?» 

«Ciao sono Evan...puoi parlare?» 

«Si,si...dimmi» 

«Bhe...non so come dirtelo Zoey..» siccome mi ero preoccupata, avevo preso gli auricolari per ascoltare quello che aveva da dire Evan

«Zoey cosa?» fa Lucas

«Zoey e io aspettiamo un bambino» OH-MIO-DIO. Ho la faccia sconvolta, automaticamente mi sono messa a piangere come una bambina, devo sentire Zoey. 

«Cazzo, Evan... auguri, non ho parole. Anche se è una cosa un po affrettata, vi faccio i miei più sinceri auguri» io devo ancora metabolizzare la cosa, mi sento stonata...come mai non me lo ha detto? Lucas chiude la telefonata con gli occhi lucidi, è molto sensibile e questa notizia data così lo ha scosso un po, poi lo stesso fatto che siamo lontani... 

«Non ci posso credere...Zoey mamma? Chi lo avrebbe mai detto, li conosco entrambi da quando erano piccoli, si odiavano a morte e adesso...adesso hanno un figlio e una casa insieme.» Lucas è seduto ai piedi della sdraio con le mani tra i capelli... è felice per loro ma non so cosa gli è passato per la mente. Mi seggo accanto a lui.

«Tesoro, non fare così... lavorano entrambi sono ragazzi con la testa a posto, non hanno vizi di nessun tipo Evan è migliorato tantissimo da quando sta con Zoey. Dovresti essere super felice.»

«Infatti lo sono, mi sento un po scosso tutto qui.» mi prende per i fianchi e mi avvicina a se. Decidiamo di salire in camera per cambiarci e fare una piccola gita, dopo un breve riposino. Da quando Evan ha telefonato lo vedo troppo strano, è coricato nel letto che guarda il soffitto, ogni tanto vedo che mi guarda e sospira... non lo so. 

«Allora, io non mi muovo di qui, se non mi dici che hai.» gli dico mentre mi seggo su di lui

«Niente» mi dice senza guardarmi negli occhi, chiaro segno che sta mentendo. 

«Lucas Grimmes, guardami negli occhi e dimmi che va tutto bene» mi guarda negli occhi

«Va tutto» esita due minuti

«Male» ecco lo sapevo, c'è qualcosa che non va dopo oggi.

«Parla, cosa c'è che non va?» mi preoccupo leggermente, Lucas non ha mai avuto grandi problemi...almeno, non fino ad adesso

«Diciamo che Evan ha rovinato i miei piani» eh?

«Spiegati» dico mentre mi sdraio accanto a lui 

«Del nostro gruppo ero io quello che faceva il passo più lungo della gamba di solito, come appunto io questa sera volevo chiederti una cosa di una certa importanza. Ma adesso non posso più...» ho capito cosa intende, ha ragione adesso non mi sembra il momento, io comunque  piango abbracciata a lui perchè ho bisogno di sfogarmi, troppe emozioni oggi. Non andiamo a fare la gita, io chiamo Zoey.

«Pronto? Zoey?» 

«Ehi Laura» mi dice con una voce così sottile che quasi non la sento

«Stai bene?» 

«Si,si benissimo... non so se hai saputo...»

«Si, so tutto. Volevo farti gli auguri... non ti sento tanto felice... hai la voce di chi ha appena smesso di piangere» 

«Infatti è così, non è un pianto di tristezza, sto solo realizzando delle cose non ti devi preoccupare minimamente. Io sono forte, e in più ho Evan che mi supporta in tutto.» ecco la mia Zoey. 

«Sono davvero felice per voi due! I miei più sinceri auguri, ciao tesoro ci vediamo quando torno. Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi, ok?»

«Va bene, grazie. Divertiti» chiudo la telefonata con un sorriso soddisfatto sulle labbra. Scendiamo in spiaggia, prima però abbiamo ordinato la cena in camera per evitare di scendere al ristorante. 

«Quindi tu, stasera avresti dovuto fare "un passo più lungo della gamba» dico io mimando le virgolette per sottolineare l'ultima frase

«Eh? Ah si.» mi risponde lui parecchio nervoso.

«Io non so bene cosa intendi... ma se me lo dicessi» gli chiedo sbattendo le ciglia ripetutamente.

«Ok, si, te lo dico. Avevo in mente di chiederti se volevi organizzare una festa ufficiale di fidanzamento. Era una sciocchezza, non so neanche perchè c'era bisogno di aspettare la sera per chiedertelo.»

«Per me non è assolutamente una sciocchezza, anzi, è parecchio importante. Prima però vorrei sistemare la situazione con mia madre, poi organizziamo tutto. Io ti amo, e lo sa. Ci sarò sempre per te "io con te, tu con me" ricordi?»

«Come faccio a dimenticarlo?» mi da un bacio mentre siamo in acqua. Ridendo e scherzando si sono già fatte le 21 di sera. La cena era squisita e io stasera volevo uscire. Mi metto un vestito lungo con una fantasia azteca sui toni del bordeaux e dei sandali, acconcio i capelli con due treccine laterali e una fascia con dei fiori, non mi trucco mi piaccio così bella abbronzata. Usciamo dall'albergo e ci imbattiamo in una folla di gente... sinceramente non mi piacciono i posti troppo affollati quindi ci spostiamo verso la riva per passeggiare, qui le spiagge sono tutte uguali ma ognuna ha una propria caratteristica, questa in cui stiamo passeggiando ha delle conchiglie enormi sparse di qua e di la, tutto molto magico. Ci fermiamo a guardare la luna piena che si rispecchia sul mare, è uno scenario mozzafiato. Mi appoggio la testa su Lucas mentre siamo qui tranquilli e la mia mente pensa alla serie di emozioni che si sono susseguite oggi e i fatti accaduti: la mia migliore amica è incinta e io sono lontana, Lucas che mi chiede di ufficializzare la nostra storia con una festa apposita. Non so se reggo, ma finchè affrontiamo tutto insieme, riesco a sopportare di tutto...

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