Passi avanti...

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L'indomani mattina mi alzo presto perchè non volevo arrivare in ritardo dopo tutta la confusione di ieri. Quando scendo in cucina per fare colazione vedo un biglietto. 

 "Oggi come ieri, sei e sarai la persona con cui vorrò passare il resto della mia vita. La cosa più bella che il destino mi abbia mai dato, il perchè dei miei giorni che prima erano di una tristezza infinita, sei la luce che ha illuminato la mia vita. Ti amo, Lucas"  

Leggendo queste righe, si è fermato il mondo intorno a me. Mi emoziono sempre quando Lucas mi dice qualcosa di carino, ma stavolta è di più, sono parole che gli escono proprio dal cuore, le ha scritte con l'anima e, dalla sbavatura del colore si capisce che ha pianto. Io mi ritrovo in cucina, con un cappuccino fumante mentre piango a dirotto per la felicità, per le emozioni che mi hanno travolto in questo momento. 

«Buongiorno» sento dire dalla soglia della cucina, è Zoey che ha gli occhi di chi ha pianto tutta la notte. 

«Ciao Zoey» le dico io asciugandomi le lacrime, e mostrandole il mio miglior sorriso. Sappiamo entrambe che abbiamo molto da dirci, ma il momento non è adatto e sicuramente io non racconterò a Zoey che Lucas mi ha regalato quel ciondolo, o che mi ha scritto quella lettera, la farei sentire solo peggio. Non è per egoismo, è solo perchè non voglio girare il coltello nella piaga. Facciamo colazione in silenzio, io appena termino di bere il cappuccino, saluto la mia amica con un lungo abbraccio, lascio un post-it per Lucas con la lista della spesa, prendo la mia lettera e la metto in borsa. Venti minuti dopo sono già al lavoro, Liam sta firmado delle carte per ritirare la merce, adesso vendiamo anche libri e gadget, ci siamo allargati come locale adesso è a due piani con una zona relax dove si può leggere o fare uno spuntino al bar. Mentre sto etichettando tutti gli scaffali con la coda dell'occhio noto che Trevor - il ragazzo che lavorava al bar - non c'è più, al suo posto c'è Dylan, lo strano ragazzo che ho incontrato ieri. 

«Liam, ma Trevor?» faccio finta di niente

«Oh, ehm si. L'altro giorno riguardando i video delle telecamere ho notato che tutto quello che mancava al bar dopo solo 2-3 giorni se li portava lui e li rivendeva. Non possiamo permetterci uno scarico merci ogni settimana così l'ho licenziato, ho messo un annuncio sul giornale e Dylan si è presentato ieri.» ecco perchè era qui. 

«Ciao Dylan giusto?» fingo di non ricordare, non sono riuscita a levarmelo dalla testa, non so perchè. 

«Si, Dylan. Da oggi siamo colleghi» mi dice lui dondolandosi sul posto

«A quanto pare» dico io prendendomi un bicchiere d'acqua. Torno agli scaffali senza aggiungere altro. A turno finito decido di passare per il centro commerciale, se aspetto Lucas sono costretta ad andare in giro sempre con gli stessi vestiti, e siccome oggi era giorno di paga decido di dedicare un po di tempo a me. Ho sempre adorato fare shopping sola, senza nessuno che mi fa pressioni e senza nessuno che mi dia fastidio. Mentre do un'occhiata a qualche jeans, sento una voce familiare da dietro, mi volto di scatto e vedo mia madre con Daniel e Valery. Perchè sta insieme a quei due invece di cercarmi? Pensavo fossero andati via addirittura dallo stato, pensavo avesse cambiato vita completamente, non sono sicura di volerla salutare, ma non posso farne a meno. 

«Mamma?» dico io con voce stridula. Accidenti non doveva essere così. Appena mi ha visto è diventata bianca come la carta, come se avesse visto un fantasma.

«Che ci fate qui» dico abbracciandoli uno per uno. Daniel è in gran forma, è sempre stato affascinante ma adesso è diverso, pure più bello. Valery è sempre la solita solo che adesso ha i capelli più biondi. Mia mamma è impeccabile come al solito, ha però al dito un solitario che non ricordavo avesse. Non mi vuole dire qualcosa? 

«Noi... beh...» Valery non sa che dire, Daniel guarda da tutt'altra parte, mia mamma inizia a sistemarsi i capelli, un chiaro segno di disagio, lei fa sempre così quando deve mentire. 

«Allora ragazzi, è palese che mi state nascondendo qualcosa, io voglio sapere cosa e perchè sopratutto.» Sono davvero infuriata, mi sento gli occhi di tutti puntati addosso, ma non mi importa esigo la verità. Mia mamma è sempre stata aperta con me, magari io no, ma lei si. 

«Ok Laura. Noi non ci siamo trasferiti in nessun'altra città, siamo sempre rimasti qui.»

«Non capisco... Siete sempre stati qui, tu, sei sempre rimasta qui e non mi hai più cercata. Nemmeno una telefonata, un sms, niente. Siamo cadute molto in masso mamma, davvero.» Faccio per andarmene, ma mi fermo a dire un'ultima cosa.

«Ah, e per la cronaca io e Lucas ci sposeremo, presto. E voi non siete invitati» Cazzo. Non dovevo dire una cosa del genere, non è vero che ci sposiamo e tanto meno che mia mamma, l'unica parente che mi rimane, non è invitata. Mi odio per questo, vado via prima che tutti mi vedano piangere. Pago e mi dirigo in macchina. Mentre salgo sull'auto Lucas mi manda un messaggio 

'Forse è meglio che vieni, Zoey è in piena crisi e non so che fare' 

Questo aumenta la mia ansia, cerco di fare il prima possibile, quando arrivo a casa trovo un'ambulanza nel vialetto, lascio la macchina aperta e vedo Zoey sulla barella. PANICO. Lucas mi viene incontro 

«Non ho potuto fare altro, respirava male ed è svenuta, fortunatamente ho fatto in tempo a sorreggerla e non è caduta per terra» io scoppio in un pianto isterico, per tutta la tensione che ho. Seguiamo l'ambulanza fino in ospedale. L'attesa sembra infinita, Evan, potevi evitarti tutto questo. Sta procurando problemi in primis a Zoey che ne soffre tantissimo, ma anche io e Lucas stiamo male, sia per lei, sia per il fatto che non abbiamo più la nostra "privacy". Dopo due ore piene, esce il dottore dalla stanza, ci comunica che è tutto apposto per Zoey, la bambina sta bene ma la tengono sotto controllo perchè svenendo la pressione sanguigna è scesa di colpo e questo sbalzo non va bene. Decido di rimanere io con lei, Lucas mi lascia un bacio e va via. Mando un messaggio a Liam per informarlo dell'accaduto e mi scuso in anticipo per l'assenza che farò. Prendo la mano della mia amica.

«Ce la farai, lo supereremo insieme» le sussurro abbracciandola, lei sta ancora dormendo e io mi metto accanto a lei, le voglio un bene dell'anima, mi fa soffrire vederla così...

So Far AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora