E' mattina. Credo siano le 9, ed è lunedì. Io odio il lunedì. Mi alzo controvoglia faccio una doccia fredda, e indosso un completino di quelli da basket. Adoro stare comoda. Scendo per fare colazione e trovo un altro post-it che diceva 'Scusa tesoro ho troppe commissioni da fare, sei invitata dai vicini per pranzo, mi raccomando. Buona giornata'
Sono già le 13, sono riuscita a guardarmi più puntate del solito. Mentre mi sistemo un po' dalla finestra vedo Lucas che discute animatamente al telefono. Che carino quando è arrabbiato. Ma cosa sto dicendo? Manco lo conosco, dovrei smetterla,ADESSO.
Esco di casa per andare dai vicini che, forse mi aspettavano dietro lo spioncino della porta. Decisamente inquietante.
«Ciao cara » mi dice Cristine. Indossa un abito bianco e giallo, di un tessuto così rigido che provo fastidio per lei.
«Ehm, ciao Cristine. Mia mamma mi ha scritto che oggi ero invitata da voi per pranzo, se è un problema non preoccuparti, ho tutto a casa... » La guardavo dritta negli occhi, così per farle capire che io non volevo assolutamente rimanere. La supplicavo con lo sguardo, ma niente.
«No tesoro, non ti preoccupare! Io e Paul stiamo uscendo, è stato Lucas ad invitarti, divertitevi! » Prende la borsa e corre in macchina da suo marito. Io entro in casa, non so dove andare sinceramente. Mentre girovago per casa, trovo Lucas intento a cucinare. Ha un grembiule rosa con i fiocchi, è una scena a dir poco esilarante. Non mi trattengo, e rido come non mai.
«Ah ah ah, si molto divertente! Volevo evitare di diventare mr. condimento, ed è l'unica cosa che ho trovato. »
«Devo dire che ti dona molto. A cosa devo questo invito, di lunedì? Sottolineo, di LUNEDI'. »
«Lo so, mi dispiace, volevo rimediare per ieri. Io e te abbiamo ancora troppe cose da dirci. » Mi punta il mestolo come a dire 'stà lì non muoverti ti devo riempire di domande'
«Il menù di oggi? » domando a braccia conserte?
«Lo chef consiglia, pasta con le polpette. Una ricetta francese, molto sofisticata! » Me lo dice in un modo talmente serio che non ho potuto ridere alla battuta. Lui non se n'è nemmeno accorto.
Ci sediamo a tavola con due piatti stracolmi di pasta davanti. Non ho mai mangiato così tanto in vita mia.
«Allora, innanzitutto complimenti per come sei vestita. Ieri sei riuscita a farmi solamente una domanda. Ne hai altre da fare, o inizio io? »
«No no ,stai sicuro che io ho tante domande da farti, ma sono curiosa di quello che hai da chiedermi, quindi...prego. »
«Va bene. Inizio io, prima domanda: Mi dai il tuo numero di telefono? »
«Oh che domanda complessa. Non so se posso rispondere, è troppo difficile » rispondo io sarcastica. Ci scambiamo i numeri di telefono.
«Stasera c'è una festa a casa di un mio carissimo amico. Ti va di venire?»
«Non avevi detto che non hai amici?»
«E' vero.. ma si dicono tante cose... Comunque accetta ti prego. Evan è la persona più simpatica che conosco e mi piacerebbe fartelo conoscere. Per favore.» Me lo chiede quasi implorandomi, accetto solo perchè sono curiosa di conoscere questo "Evan" per essere amico di Lucas, avrà qualcosa di diverso dagli altri. Accetto, ripongo il mio piatto nella lavastoviglie e decido di tornare a casa. Prima però ho una domanda da fare al ragazzo.
«Ah, un'ultima cosa. Ti è mai capitato di guardare cosa stavo facendo dalla finestra di camera tua?»
«Eh? IO? COSA? Scusami non volevo..»
«No, no io non volevo accusarti, era solo una domanda. Io pure a dire la verità sbircio ogni tanto.»
Siamo davanti la porta, e invece di andarmene mi viene di abbracciarlo. Non mi sembro nemmeno io, sono letteralmente scioccata dal gesto. Lui ricambia l'abbraccio e mi fiondo in casa mia. Trovo mia mamma sul divano, sono 24h che non la vedo. Non mi interessa più di tanto. La saluto e corro in camera mia. Mi ritrovo davanti l'armadio per cercare qualcosa di decente da mettere. Mentre cerco tra la miriade di tute che mi ritrovo mi arriva un messaggio. 'Finestra :)' era Lucas, apro la finestra e lo trovo con due giacche in mano, una blu e una nera. «Blu» dico. Chiudo la finestra e indosso il tubino nero che avevo scelto prima. Vestito nero, scarpe nere. Adoro il nero. È versatile ed elegante. Scendo al piano di sotto e trovo mia mamma sul divano.
STAI LEGGENDO
So Far Away
RomanceCredo che non abbia bisogno di descrizioni. Mi diverto molto a scrivere questa storia. Spero vi piaccia ♥