Uno in più...

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2 MESI DOPO

Io e Lucas siamo sposati da due mesi, i migliori della mia vita. Abbiamo pensato di cambiare casa, vendere questa e trasferirci in un'altra città. E' una decisione un po' drastica ma per via del lavoro di Lucas è necessaria, lui è salito di grado al lavoro, questo vuol dire più responsabilità, più impegno e meno ore passate con me perchè il suo ufficio è stato trasferito ad 80 chilometri da qui, e per evitare che io rimanga sola per 12 ore al giorno ci stiamo trasferendo. 

«Oggi abbiamo l'appuntamento con l'agente immobiliare, quindi vieni con me in ufficio perchè non posso venirti a prendere e poi ritornare lì, non ce la faccio con i tempi, e mi spavento che guidi sola» io non mi oppongo alla sua decisione, perchè anche io mi spavento a fare grandi spostamenti sola in auto. Più di arrivare al centro commerciale, oppure a casa dei genitori di Lucas non vado. 

Per quanto sono fortunata oggi mi sento malissimo, ho una nausea assurda e mal di testa, sarà stato il sushi di ieri sera, era un po' asciutto, devo cominciare a mangiare più sano, ma mio marito mi coccola troppo. Mentre siamo in auto chiedo a Lucas di accostare un attimo perchè mi sento davvero male. 

«Amore, sei pallidissima, stai bene?» 

«A dire il vero non sto benissimo, stamattina mi sono svegliata così, avremmo dovuto spostare l'appuntamento» 

«Per adesso vieni con me in ufficio, c'è un medico lì, posso chiedergli di farti una visita» ci rimettiamo in macchina, io sono distesa dietro, mi sembra di essere su una barca con il mare in tempesta. Una volta arrivati Lucas lascia la macchina al portiere e io non mi reggo in piedi, quindi mi prende in braccio e saliamo al piano dei medici, la segretaria ci fa entrare immediatamente anche perchè non c'è nessuno che aspetta. Il dottore arriva subito mentre Lucas mi adagia sul lettino delle visite. 

«Bene Grimmes, chi è questa bella ragazza?» Evidentemente i due si conoscono, il medico avrà più o meno l'età di Lucas, ha gli occhi neri come i capelli ed è più alto di Lucas di qualche centimetro. 

«Lei è mia moglie, Laura. Oggi si sente particolarmente male, e siccome dobbiamo iniziare a cercare casa qui, il primo medico che mi è venuto in mente sei stato tu. Aiutami, non posso vederla stare così» 

Il dottore  si presenta, dice di chiamarsi Mark Linson ed è anche un pediatra oltre ad essere un medico generico. 

«Allora Laura, hai la pressione molto bassa, e visto gli altri sintomi io ti consiglio di andare all'ospedale dove potranno farti un ceck up completo. Io posso aiutarti per la pressione ma per gli altri sintomi non posso rimediare subito.» Lucas si irrigidisce accanto a me, e mi prende la mano, ha le mani fredde, è alquanto spaventato, lui odia gli ospedali, ma se non ce ne fosse realmente bisogno io non ci andrei, e lui lo sa. Quando la pressione mi si stabilizza mi alzo, ringrazio il dottore e vado verso la porta. 

«Amore aspetta,  devo avvisare il mio capo che oggi non potrò andare in ufficio, capirà quando si tratta di salute non si crea problemi. Lo accompagno perchè non conosco niente, anche se dovrei iniziare ad orientarmi, presto in  questa cittadina ci  sarà la mia nuova casa. Quando Lucas ha finito di parlare con il capo ci dirigiamo verso l'ospedale che è a pochi isolati. Mi danno un letto in una camera del pronto soccorso e in cinque minuti il medico è arrivato. Mi fa degli esami del sangue e una serie di domande, poi mi dice di attendere un'ora per i risultati e che nel frattempo non devo nè mangiare nè bere. 

«Vedrai che andrà tutto bene, sei sana come un pesce capita a tutti di stare male. Comunque tra mezz'ora mando una mail all'agente immobiliare per spiegargli la situazione e prendere un'altro appuntamento per un giorno in cui non lavoro» Mentre sto riposando il medico chiama Lucas per parlargli privatamente, io però ho il diritto di sapere, è della mia salute che si parla. Lucas rientra in camera con un'aria strana, non è triste sembra scioccato, contento e spaventato, non riesco a capire. 

«Bene signora Grimmes» in due mesi di matrimonio ancora nessuno mi aveva mai chiamato "Signora Grimmes"

«Secondo i risultati degli esami del sangue, che sono certi al 99% lei è incinta» appena finisce di dire quelle parole io mi sento mancare, ma non voglio dare altre preoccupazioni a Lucas.

«Oh mio Dio! Sul serio?» dico tra le lacrime, Lucas mi viene incontro abbracciandomi e piangendo anche lui. Diventeremo genitori. 

«Adesso le prescrivo la cura per evitare la nausea e per curare la lieve anemia. Stop alcool, stop tabacco mi raccomando» menomale che io non fumo, per bere non bevo poi molto, dipende da quello che mangio un bicchiere di vino ogni tanto.

Usciamo dall'ospedale e chiedo a Lucas di non disdire l'appuntamento con l'agente immobiliare, mi sento abbastanza in forze, e poi da quando so che diventeremo genitori la voglia di cambiamento è sempre più forte. 

«Non riesco a crederci, io diventerò papà. Avremo un fagottino tutto da coccolare e viziare, hai realizzato la cosa?» 

«Si amore, ho realizzato che i sogni si avverano. La mia vita è più che perfetta. Un marito perfetto, un figlio in arrivo non potrei desiderare di più» Mentre aspettiamo al semaforo si sporge per darmi un bacio. Arriviamo al luogo dell'appuntamento, davanti un palazzo di circa 25 piani che all'esterno ha dei balconi in muratura alternati a vetrate a specchio. 

«E' bellissimo fuori, ma adesso voglio vedere l'interno» dico a Lucas  che ancora guarda con il naso all'insù. 

«Signori Grimmes? Scusate il lieve ritardo ma i clienti a volte si innamorano troppo delle case che visitano e non vorrebbero andarsene. Comunque io sono Sasha per la HomeLiving&Co, questo è il palazzo dove andremo a visitare un appartamento su due livelli al ventesimo piano, prego seguitemi» L'agente è una signora che mi ricorda tantissimo mia madre quando faceva questo lavoro, tailleur grigio antracite, tacchi laccati e capelli raccolti. Entriamo nell'androne del palazzo, c'è perfino una fontana e il parco giochi con dei bambini che giocano. La signora si fa dare le chiavi dal portiere e saliamo con l'ascensore che sembra una cabina aerospaziale. Arrivati al ventesimo piano si aprono le porte dell'ascensore su un corridoio tutto di vetro che da sulla strada. La porta dell'appartamento è l'unica sul piano, vuol dire niente vicini, quindi niente problemi futuri per il bambino che piange. Apre la porta e io istintivamente prendo la mano di Lucas che mi guarda rassicurandomi. 

«Prego, iniziate a fare un giro, poi io vi illustrerò tutto stanza per stanza» 

Appena si entra c'è una piccola saletta con un armadio uscendo da questa saletta si entra in un corridoio che ha due porte a destra e due a sinistra, alla fine c'è una scalinata che parte sia da destra che da sinistra. La casa di per se è enorme e togliendo la camera del bambino in arrivo ci sono 4 camere per gli ospiti con bagni annessi, 3 bagni con jacuzzi e docce, una terrazza con giardino sintetico e una piscina idromassaggio, la cucina è ultra moderna e le camere sono tutte di un colore diverso, il salotto ha un divano a 8 posti e una tv ultra sottile che non ha telecomando, ma risponde solo al suono della voce. Ci sono anche i riscaldamenti per l'inverno e l'aria condizionata per l'estate in tutte le stanze. C'è anche il posto auto al garage coperto. Io sono innamorata di questo posto, non so Lucas, ma anche lui sembra che sia rimasto contento...

So Far AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora