Ricominciare...

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Una volta tornati a casa, non ho trovato il tempo di chiamare Zoey per darle la notizia. Lucas è in pigiama e sta cucinando per me, il dottore del pronto soccorso mi ha detto che per questi primi mesi devo muovermi il meno possibile e quindi Lucas ha deciso di diventare "casalingo". Parlando con Sasha, la signora che ci ha fatto vedere la casa, ho scoperto che era una collega di mia mamma. Mi ricordo poco di quando lavorava perchè io ero troppo piccola e stavo sempre con i nonni. Mentre sono sul divano penso che mio figlio, o mia figlia, dovranno avere l'infanzia più felice del mondo, perchè è una cosa che non si nega a nessun bambino, ma che io non ho avuto.

«Se vuoi è pronto in tavola» mi chiama Lucas dalla cucina, io mi fiondo lì perchè ho una fame da lupi.

«Dovresti cucinare sempre tu, è tutto buonissimo» ha preparato la pasta con un ragù già pronto, ma fatto da lui è più buono, veramente! ha trovato anche il tempo di fare una torta è sempre così dolce e così perfetto.

«Sono riuscito solo adesso a capire realmente quanto le nostre vite sono cambiate da quella sera che sei arrivata» mi dice mentre taglia la torta e porgendomene una fetta.

«Spero di averti cambiato la vita in bene»

«Me l'hai stravolta, e mi hai reso l'uomo più felice del pianeta terra» quanto è carino mentre mangia il soffice pan di spagna al cioccolato.

«Non mi hai detto niente quanto riguarda la casa che abbiamo visto» sono rimasta letteralmente scioccata dalla grandezza di quella casa, e siccome io non ho mai voluto una cameriera, forse dovremmo volare un po più bassi.

«Sinceramente non sono sicuro di voler fare crescere mio figlio, o mia figlia in quella casa, e per di più non sono sicuro nemmeno di voler continuare a fare questo lavoro. Ho mandato il mio curriculum ad un'azienda molto più grande, in città così non devo più spostarmi» di questo non me ne aveva parlato mai, in fondo ha ragione il cambiamento sarebbe stato troppo drastico. Io qui ho Zoey e i genitori di Lucas.

«Credo anche che se una casa non ha un giardino dove poter giocare d'estate, dove poter fare i pupazzi di neve d'inverno, non sia una casa dove poter crescere con felici ricordi.»

«Non mi avevi parlato del lavoro. Ma secondo me non c'entra niente la lontananza del tuo ufficio, qualcosa non va?» sono sicura che c'è qualcosa che non va.

«Diciamo che sto avendo problemi sia con i colleghi sia con gli impiegati perchè erano abituati ad una gestione meno rigida, e non so come comportarmi. Si lamentano in molti e credo che entro la fine del mese mi ridaranno il mio vecchio ruolo, e non mi va, voglio crescere professionalmente e non regredire» vorrei avere un briciolo della sua sicurezza. Mi prende in braccio sulla sedia della cucina accarezzandomi la pancia.

«E comunque dove ho mandato il curriculum mi hanno preso, inizio domani»

«E quando avevi intenzione di dirmelo?»

«Proprio adesso, solo che dovevamo essere in due, e non in tre»

«Sarai il papà migliore del mondo» gli do un bacio e vado a letto chiedendogli di fare i piatti. E' un bravo cuoco, ma quello che sporca pulisce. Dopo mezz'ora viene a letto, io non ho potuto prendere sonno perchè lui non c'era, e in più credo sia arrivato il momento di accendere i riscaldamenti.

L'indomani cerco di svegliarmi presto perchè ho mille commissioni e Lucas mi da un passaggio.

«Vuoi il completo blu? Sai che mi fai impazzire con il blu navy» E' il suo primo giorno al nuovo ufficio, voglio che faccia bella figura, ma anche con il pigiama indosso ha fascino. Mette la camicia bianca, il completo blu e una cravatta che non avevo mai visto, l'ha presa da uno scatolo, è blu scura con dei quadretti minuscoli di azzurro più chiaro, molto fine ed elegante.

«Da quand'è che vai a fare shopping senza di me» Lucas guarda la cravatta e poi ride guardando me

«Era di mio padre, quando la indosso mi sembra che sia qui con me. Quindi quando ho bisogno di un conforto in più la metto al collo. Lho indossata sul pigiama la sera prima del nostro matrimonio, mi da coraggio, perchè mi ricordo che lui la indossava quando aveva qualcosa di veramente importante da fare, era la sua preferita. » Non conoscevo la storia di questa cravatta, e quanto lui fosse affezionato a quel pezzo di stoffa.

«Sii solo te stesso, e vedrai che tutti sapranno apprezzarti per quello che sei, ti amo» Mi da un bacio e mi aspetta seduto sul divano, io vado in camera per vestirmi. Indosso un leggins e un maglione over size viola, indosso un paio di scarpe da ginnastica, però poi ci ripenso e indosso i miei Ugg sempre caldi e fedeli, speriamo non piova. Una volta pronta, mi pettino ma non mi trucco, raggiungo Lucas e usciamo.

«Io lavorerò vicinissimo casa dei miei. Se appena finisci le tue commissioni vai da loro ci vediamo lì, avevo intenzione di andare a trovarli dopo il lavoro, così a che siamo insieme gli diamo la bella notizia. Se per te va bene,» Sembra perfetta come idea mi lascia davanti il centro commerciale, mi da un bacio e va via. A volte vorrei avere una macchina tutta per me, così non devo dipendere da nessuno, magari dopo la gravidanza gliene parlerò a Lucas. Entro all'ipermercato con la lista della spesa in mano, la cosa bella di questo posto è che fanno il servizio a domicilio. Non avrei potuto trasportare tutte queste buste. Approfitto di essere qui per fare un giro nei negozi, mentre sono incantata da una vetrina mi sento chiamare

«Ehi, Laura!» è Liam, se ha da rimproverarmi qualcosa ha pienamente ragione. Sono stata al lavoro saltuariamente, ma ogni mese mi accredita lo stipendio, ho sempre detto che è un ragazzo d'oro.

«Ehi Lim! Scusami per tutto veramente, ho avuto molto da fare e non sono potuta venire al lavoro»

«Laura non devi preoccuparti, sei una mia dipendente, e in più per ora si lavora bene e ci dividiamo il lavoro io e Dylan. Che mi racconti?»

«Beh, da dove devo iniziare, ho tante di quelle novità»

«Perfetto, andiamo a prenderci un caffè!» Liam mi trascina letteralmente dentro un bar, prendiamo posto e iniziamo a chiacchierare. Avevo bisogno di questo, e poi Liam è uno dei miei migliori amici, e in più mi conosce benissimo, sa quando ho delle vere novità da raccontargli.

«Allora, prima cosa, diventerò mamma» lui inizia a piangere, e io non smetto di ridere, ma non rido per lui, è colpa di quella parola, "mamma" su di me ci sta bene, e sarà così cercherò di essere la migliore per questo bambino o bambina. Passiamo la mattinata tra racconti di notizie varie e scoop. Mi fa stare bene...

So Far AwayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora