Face It - (completa)

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Note - from: 28 Aprile 2017
Mi sono finalmente decisa a pubblicare questa long che ho nelle bozze da un po' ormai. Devo dire che è la primissima storia lunga che porto a termine quindi ne sono orgogliosa di base, e questo vuole anche dire che i capitoli sono già scritti perciò potrò quantomeno provare ad aggiornare regolarmente (oserei dire una volta a settimana ma devo ancora decidere come si deve).
In genere non inizierò i capitoli con delle note ma dato che la storia parte direttamente a metà di una giornata, ho pensato che aveste bisogno di qualche introduzione quantomeno all'ambientazione.
Come scritto nell'introduzione alla storia, Gerard è uno studente universitario che frequenta l'ultimo anno di ingegneria al Politecnico di New York, e anche Ray, Mikey e Bob frequentano la stessa facoltà.
Altri amici di Gerard sono Matt, Dom e Chris, ossia i tre membri dei Muse, e sono inglesi.
Detto questo, credo che per scoprire altro non resti che leggere :)
Alla prossima,
(Billy)

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“Se qualcos’altro andrà storto, oggi, giuro che mi propongo per il Guiness World Record” si lamentò Gerard, chiudendo con un gesto seccato la pagina di internet e alzandosi in piedi sotto gli sguardi interrogativi della gente intorno a lui. Ray, seduto sulla sedia accanto, ridacchiò.

“Non farne una tragedia, abbiamo passato di peggio” affermò alzandosi e tentando di stare dietro alle rabbiose falcate dell’amico.

“Di peggio?” sibilò Gerard retoricamente. “Peggio che dover rifare interamente un progetto in Cad digitale per cui ho impiegato un mese della mia vita nonché le mie vacanze, solo perché il professore non è d’accordo con la scelta dei valori delle normative?”

Ray rimase in silenzio, scuotendo il capo e lanciandosi la sciarpa intorno al collo.

“Modifica quei valori e basta, non è necessario rifarlo da capo”

Questa volta fu il turno di Gerard di scuotere la testa, facendo svolazzare i capelli intorno al viso.

“Ci metterei un secolo e comunque modificando tutte quelle condizioni verrebbe fuori un casino. Rimarrebbe invariata solo la struttura di base e per tanto così mi conviene farlo ex novo” concluse, sconsolato. Ray gli batté una pacca su una spalla.

“Ce la farai, vedrai”

“Ce la farà a fare cosa?” domandò una voce dietro di loro. “Sei in crisi, fratellino?” ridacchiò Mikey Way piombando su di loro e appendendosi alle spalle dei due ragazzi.

“Jefferson non gli ha accettato il progetto. Di nuovo” spiegò Ray sotto lo sguardo torvo di Gerard.

“Capirai quando ci arriverai” borbottò il maggiore dei due fratelli in risposta all’espressione un po’ troppo spensierata di Mikey, il quale però non si fece evidentemente abbattere da quell’umore funereo.

“Non credo proprio, e questo perché io faccio chimica e non aerospaziale come voi pazzi” affermò.

“Ah, perché infatti scegliere ingegneria chimica denota sanità mentale estrema” ribatté il primo.

Mikey, invece di rispondergli, gli diede una gomitata in un fianco facendolo gemere di dolore.

“Ma che cazzo ti prende, cosa…”

“Guarda” lo interruppe lui, prendendogli la testa e voltandogliela a forza in direzione di un gruppo di ragazzi e ragazze in fondo al corridoio.

“E beh?” chiese Gerard, leggermente confuso.

“E beh cosa! Non le vedi quelle due?” domandò indicando due ragazze, la prima che chiacchierava animatamente con i ragazzi e l’altra che si passava le dita tra i lunghi capelli biondi.