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Frank era piuttosto di buon umore quel giorno. Lavorò duramente e senza lamentarsi mai, e durante la pausa pranzo scambiò anche qualche parola amichevole con Sam e gli altri riuscendo a ritrovare il senso dell'umorismo che lo caratterizzava.

"Ti vedo molto più rilassato oggi" commentò Sam poco prima di riprendere il turno. "Hai parlato con la tua misteriosa ragazza?"

Frank gli sorrise. "Ho seguito il tuo consiglio" ammise. "Le ho parlato e avevi ragione, anche lei aveva semplicemente i miei stessi dubbi"

"Quindi ora tra voi... "

"Va tutto molto meglio, sì" sorrise Frank di nuovo, non riuscendo a evitare di immaginare come avrebbe reagito Sam scoprendo che la sua 'misteriosa ragazza' in realtà era un ragazzo.

"Ne sono davvero molto felice" affermò Sam battendogli una pacca sulla schiena e sembrando davvero molto sollevato dalla notizia, e Frank pensò che era dolce a modo suo. "Un giorno potremmo uscire tutti e quattro insieme, voi due e io e la mia ragazza" propose, e Frank a quel punto valutò più saggio tornare in fretta al lavoro.

"Oh sì certo" annuì sbrigativo. "Sarebbe davvero bello, un giorno"

La giornata lavorativa nel complesso non fu particolarmente impegnativa né molto faticosa; i lavori stavano davvero volgendo al termine e agli operai non restava molto oltre a sistemare le ultime cose così, poco dopo le cinque di pomeriggio, Brian li lasciò liberi di andare.

"Ci rivediamo lunedì mattina, puntuali" ripeté loro come faceva ogni sabato sera mentre i ragazzi si toglievano le tute e i guanti e raccattavano le loro cose.

"Cosa fai stasera?" domandò Sam mentre uscivano dall'università ormai buia.

"Io stasera lavoro" sospirò Frank. "Fortunatamente inizio in tarda serata, così ho il tempo almeno di riposarmi un'oretta"

"Caspita, non ti dai un attimo di tregua"

"Devo cercare di mettere da parte un po' di soldi" alzò le spalle il ragazzo mentre nel frattempo raggiungevano la strada.

"Bene Frank, allora buon lavoro. Ci vediamo lunedì" lo salutò Sam estraendo le chiavi della sua macchina, e Frank lo salutò con un cenno avviandosi verso casa a piedi come sempre.

Mentre camminava si chiedeva intanto come fosse andata a Gerard, tra lui e suo fratello. Non era neanche sicuro che avrebbe avuto il coraggio di raccontargli tutto ma lui in fondo ci sperava. Sapeva che era molto presto e che avevano appena iniziato a frequentarsi, ma voleva davvero che le cose tra lui e Gerard andassero bene perché era la prima persona con cui si trovava a suo agio al 100% da molto tempo a quella parte, avevano un sacco di cose in comune e insieme stavano bene, molto. A dire la verità, ora che ci pensava Frank non aveva mai trovato qualcuno con cui stesse così bene come con Gerard, da un certo punto di vista era come se avesse aspettato tutta la vita di incontrare uno come lui, e da quello che poteva vedere e da ciò che aveva capito anche per Gerard era lo stesso.

Nella scarsa luce del crepuscolo Frank sorrise. Chissà se Gerard gli avrebbe telefonato quella sera. In un angolo recondito della sua mente era ancora preoccupato che tutto quello che stava succedendo avrebbe potuto rovinare la loro amicizia, in certi momenti si chiedeva se non avesse sbagliato a volerne parlare, se non avrebbe fatto meglio a fingere che non fosse mai successo niente rimanendo semplicemente il migliore amico di Gerard, ma poi gli tornava in mente il modo in cui lui l'aveva baciato e tutte le sensazioni che aveva provato in quei momenti, e si rendeva conto che un'amicizia non gli sarebbe bastata, non dopo aver sperimentato di più.

Quando arrivò a casa erano appena passate le cinque e mezzo, e Frank si gettò subito sotto la doccia lasciando in salotto la televisione sintonizzata su un canale di musica. Non che i brani che passavano gli piacessero sul serio, in realtà la musica commerciale pop lo annoiava abbastanza ma preferiva qualunque cosa al silenzio quel giorno, e perciò si accontentava.

Face It - (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora