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Nei giorni successivi Frank si ritrovò sempre e costantemente con la testa da tutt'altra parte: mentre lavorava, quando rientrava a casa, mentre faceva la spesa o cucinava e addirittura quando tentava di suonare. Gli unici momenti realmente coscienti erano quelli che passava in compagnia di Gerard, ma erano proprio quei momenti ad alimentare i pensieri che lo tormentavano.

Frank era un ragazzo che amava esplorare il lato proibito delle cose, quello che tutti gli altri scartavano fin dall'inizio. Gli piaceva fare tutto diversamente, essere un po' ribelle e borderline e tracciare sentieri non battuti, molte volte gli era stato rinfacciato che faceva le cose solo per principio o per sembrare diverso a ogni costo, ma Frank sapeva bene che quella volta era diverso. Prima di tutto perché non era più l'adolescenza anticonformista che fumava le canne nei bagni della scuola, secondariamente non avrebbe mai passato tutto quel tempo a ragionare su una faccenda se fosse stato solo un puntiglio da punk ribelle che vuole sperimentare. E infine, se anche avesse avuto ancora voglia di sperimentare cose nuove di certo non avrebbe scelto un sentiero del genere.

In quegli ultimi giorni Frank si era reso conto che passava una marea di tempo a pensare a Gerard. E non a qualcosa in particolare ma a tutto in generale, a partire dall'abbigliamento che indossava l'ultima volta che si erano visti, per passare alle frasi che aveva utilizzato per descrivere un determinato fatto, alle piccole fossette che si formavano sotto i suoi zigomi quando sorrideva, fino a tutti i gesti gentili che gli aveva riservato praticamente da quando si erano conosciuti fino a quel momento.

Se non fosse che era il suo primo vero amico da parecchio, Frank avrebbe temuto di esserne ossessionato. Ma appunto, era il primo nuovo amico che aveva da parecchi mesi e inaspettatamente si erano trovati subito in sintonia quindi era normale, giusto? All'inizio Frank si era risposto di sì, ma non ne era più così certo.

Dopo una settimana intera in cui lui e Gerard interagirono solo due volte, una per telefono e un'altra incontrandosi in università solo per decretare che quel weekend lui e il suo gruppo non sarebbero usciti, a Frank iniziò a balenare in mente l'idea di cogliere la proposta che Gerard gli aveva fatto dopo essere stato a casa sua, invitandolo da lui a vedere un film. Si rendeva bene conto che era una mossa molto più che azzardata ma da quando Gerard gli aveva chiesto di poterlo disegnare praticamente non aspettava altro che un'occasione di rimanere di nuovo solo con lui. Si era reso conto che stavano bene soli, quando Gerard l'aveva portato nel suo rifugio segreto in università, ed era convinto che avrebbe accettato anche se era un invito un po' insolito.

Ciò non toglieva che Frank aveva paura di invitarlo, ed era per questo motivo che arrivato a martedì non si era ancora deciso a farlo. Aveva pensato a tutto e si era anche preparato il discorso mentalmente, ma qualcosa gli impediva di parlare e di attuare il suo piano e questo stava iniziando a innervosirlo. Mercoledì mattina decise quindi che una volta finito il lavoro sarebbe passato a casa di Gerard e Mikey per invitarlo, punto e basta. Sarebbe stata solo un'uscita tra amici, nulla di cui preoccuparsi, e tutte le sue paranoie erano semplicemente irrazionali.

Quando il suo turno finì quasi si precipitò fuori dal cantiere percorrendo in fretta la strada che lo separava da casa di Gerard, fumando e guardando di tanto in tanto la sua immagine riflessa nei finestrini di qualche auto. Quando arrivò davanti al palazzo erano quasi le sette e mezzo e i due fratelli sarebbero dovuti essere in casa. O almeno sperava. Col cuore che batteva un po' più in fretta del normale pigiò il pulsante del citofono e attese pazientemente. Non dovette comunque aspettare molto perché dopo qualche secondo una voce rispose.

"Chi è?" gracchiò.

"Hem... sono Frank, io... " rispose dopo essersi schiarito la gola un paio di volte.

"Frank, che sorpresa!" esclamò quella che pareva essere la voce di Mikey. "Vieni su, ti apro" disse, e prima che Frank potesse ribattere in qualsiasi modo la serratura d'ingresso era già scattata e il citofono era stato chiuso.

Face It - (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora