Gerard mosse qualche timido passo guardandosi intorno mentre Frank si tirava dietro la porta.
L'appartamento di Frank era decisamente piccolo ma non molto più di quello che Gerard divideva col fratello, ed era disordinato e affascinante in un modo che non riusciva bene a individuare. L'ingresso dava direttamente su un soggiorno che faceva anche da sala da pranzo e che riservava un angolo alla piccola cucina, ingombra di pentole e oggetti ma pulita, poi un piccolo corridoio apriva la strada verso due porte chiuse, una di fronte a loro e una sulla destra, che Gerard immaginò essere la camera da letto di Frank e il bagno. In fondo al salotto, addossato alla parete e di fianco a una grande finestra, c'era un divano di dimensioni ragguardevoli soprattutto considerata la dimensione modesta della stanza, il tavolo da pranzo se ne stava in mezzo alla sala, quadrato e piccolo, e su un mobile di fronte a questo erano sistemati un televisore e un telefono fisso.
"Eccoci qui" esclamò Frank. "Scusa il disordine"
Gerard alzò le spalle osservando piuttosto un soprammobile di vetro appoggiato su un comò vicino all'ingresso.
"Oh, quello viene da Venezia" disse Frank seguendo il suo sguardo e facendogli cenno di prenderlo in mano.
L'oggetto era delle dimensioni di una mela e ritraeva un piccolo gufo, o forse una civetta, in tutti i suoi più piccoli particolari e colori. Ed era interamente fatto artigianalmente, Gerard l'aveva notato subito.
"I miei hanno origini italiane" gli spiegò il ragazzo. "E una volta qualche anno fa siamo andati a fare un viaggio in Italia. È stato fantastico e questo è un ricordo di quel viaggio"
Gerard sorrise senza dire nulla lasciando che Frank lo superasse e seguendolo poi all'interno del salotto.
"Accomodati pure, anzi aspetta" rettificò. "Ti faccio dare un'occhiata in giro. Scusami, non sono molto pratico non ho quasi mai ospiti"
"Quindi vuol dire che sono l'unica vittima dei tuoi ricatti?" domandò Gerard trattenendo una risata, e Frank gli scoccò uno sguardo divertito.
"Per ora" affermò. Poi si diresse verso il corridoio e gli fece cenno di seguirlo, aprendo per prima la porta in fondo. "Questo è il bagno, ossia la stanza più ordinata della casa. Qua dentro ci sono degli asciugamani puliti" disse, indicando un armadietto. "Che puoi prendere tranquillamente. Da questa parte invece" continuò aprendo l'ultima porta. "C'è la mia stanza. Per questa notte ti cederei il mio letto... " affermò, ma Gerard lo interruppe immediatamente.
"Non se ne parla!" sbraitò, e Frank rise.
"...ma tu non me lo permetteresti mai, infatti. Come non detto, ti tiro fuori delle lenzuola da mettere sul divano" concluse, e Gerard non poté fare altro che rimanere fermo a guardare mentre Frank gli sistemava il sofà fino a farlo diventare molto simile a un vero letto.
"Grazie mille" disse una volta che il lavoro fu completato.
Frank gli sorrise soddisfatto. "Di nulla, ti pare. Hai hm... bisogno di una maglia? Per, beh, dormire sai" chiese arrossendo leggermente e Gerard lo imitò all'istante non appena nella sua mente comparve l'immagine di lui con indosso una maglietta di Frank. Però con qualcosa doveva pur dormire, e la camicia che aveva in quel momento non era esattamente la scelta più confortevole.
"Forse hai ragione. Hm... sì, se ne avessi una da darmi te ne sarei grato"
"Certo" scattò Frank voltandosi immediatamente in direzione della sua camera.
Gerard lo seguì lentamente e appena varcò la soglia Frank si rialzò dal cassetto in cui era sprofondato, porgendogli una t-shirt celeste.
"È la più grande che ho trovato, considerata la mia taglia temevo che le altre non ti sarebbero state"
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Face It - (completa)
Romance(FRERARD) È solo una storia normale. 《"Frank?" "Cosa?" "Posso baciarti?" "Chiedi anche il permesso ora?"》 Gerard e Frank hanno vite completamente diverse ma scoprono anche di essere in qualche modo simili. Tra fraintendimenti, difficoltà, lotte, sol...