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Gerard chiuse la telefonata e sospirò. Sapeva che non si stava comportando bene con Frank, sapeva che avrebbe dovuto dire ai suoi amici che stavano insieme punto e basta, sapeva che sarebbe stata la cosa giusta da fare; ma aveva paura. Bob avrebbe fatto qualche battutina come suo solito, Dom sarebbe stato fin troppo noncurante, qualcuno avrebbe finito col non accettarlo, Ray nemmeno l'aveva mai visto, Frank, e in tutto questo tutti si aspettavano che lui chiedesse a Lyndsay di uscire. Cosa che non voleva fare ma comunque cosa cambiava? Era già abbastanza strano e sfigato di suo senza aggiungere in più che era frocio. Così l'avrebbero chiamato, Gerard lo sapeva, e adorava davvero stare con Frank e adorava davvero Frank, ma non se la sentiva di sganciare quella bomba. Non ancora.

Sospirando di nuovo tentò di chiudere gli occhi e di addormentarsi ma sapeva bene che quel giorno sarebbe stato difficile.

La mattina seguente era sabato e Gerard si sarebbe potuto svegliare più tardi del solito ma alle sette e mezza si ritrovò già sveglio con gli occhi spalancati a fissare il soffitto. Sapeva che sarebbe stato inutile tentare di riaddormentarsi perciò si alzò e preparò la colazione mentre ascoltava musica. La musica aveva sempre avuto un potere molto rilassante su di lui, e in quel momento ne aveva davvero bisogno. Sentiva che tutta la sua vita era sul punto di dissolversi e sgretolarsi e anche se non aveva un vero motivo per temerlo sentiva quella sensazione strisciante continuare a infastidirlo in fondo al petto.

Il suo pensiero volò a Frank, che probabilmente stava preparandosi per andare a lavorare e che chissà se stava pensando a lui. Gli era dispiaciuto così tanto vederlo confuso e in qualche modo deluso dal fatto che non avesse detto nulla di loro agli altri; aveva addirittura pensato che lui non volesse qualcosa di ufficiale e quando gliel'aveva detto aveva sentito una fitta dolorosa al petto. Non avrebbe più voluto ferire Frank, per nulla al mondo, e sperava solo che lui avrebbe capito la sua necessità di tempo. Aveva solo bisogno di un po' di tempo per dare modo a tutti di accettare la cosa.

Cercando di autoconvincersi che l'avrebbe fatto, prima o poi, si sistemò in camera sua alla ricerca della concentrazione giusta per studiare. E per le successive ore i problemi e i dubbi che popolavano la sua mente quasi svanirono.

A fine giornata e dopo molte ore seduto alla scrivania Gerard poté constatare che aveva studiato a lungo e con concentrazione, e tirò un sospiro di sollievo perché tra tutti gli eventi delle ultime settimane lo studio l'aveva attratto sempre meno, ma non poteva mollare. Maggio era ormai inoltrato e in poco più di un mese sarebbe arrivata la tanto temuta sessione esami, che non poteva coglierlo impreparato per niente al mondo. Gli serviva un po' di disciplina, si disse.

La sua mente volò a Frank, di nuovo, praticamente l'unico argomento capace di distrarlo davvero, e si chiese se fosse già tornato da lavoro. Avrebbe voluto vederlo, stare un po' soli, ma il giorno prima con gli altri avevano deciso di uscire per una pizza domenica sera, e perciò la possibilità di un'uscita di coppia era andata in fumo, anche perché se entrambi avessero dato buca sarebbe potuto sembrare sospetto. Gerard si rendeva conto di essere paranoico ma se voleva tenere segreta la storia tra lui e Frank almeno ancora per un po' non poteva rischiare.

Per un attimo pensò di telefonare a Frank per chiacchierare un minimo almeno prima che lui dovesse uscire di nuovo per lavorare, ma poi decise di non farlo. Magari stava mangiando, magari l'avrebbe disturbato, magari era di fretta o voleva farsi una doccia in santa pace. Peccato che non ha un cellulare, pensò. -Magari gliene regalo uno io, per il suo compleanno-. Ma ora che ci pensava non sapeva neanche quand'era il compleanno di Frank, perciò il proposito si rivelava più difficile del previsto già in partenza. Beh, gliel'avrebbe chiesto.

Aspettando paziente che la pizza si scaldasse, si lasciò cadere sul divano osservando senza interesse un programma TV qualsiasi. Ormai si stava abituando alla presenza di Frank, pensò. E senza di lui si annoiava.

Face It - (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora