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Frank ormai stava prendendoci la mano con le mansioni del cantiere: sapeva dove trovare le cose, cosa fare e conosceva piccoli trucchi del mestiere tanto che ormai lavorava quasi in automatico.

Quel giorno era molto di buon umore, si ritrovò addirittura a canticchiare un paio di volte e il capo non l'aveva più ripreso. Tutto stava andando bene, molto bene.

Quando finalmente il capocantiere decretò che potevano andare in pausa per il pranzo, Frank si tolse la divisa e si diresse verso il bar. Ormai conosceva i corridoi dell'università piuttosto bene e non si perdeva più e in pochi minuti era arrivato, facendo lo slalom tra la gente che intasava i corridoi a tutte le ore. Come aveva fatto molte altre volte si appoggiò alla parete rimanendo in attesa dell'arrivo di Gerard e si mise ad osservare la gente, ascoltando stralci di conversazioni e immaginando le loro vite, tutte così diverse dalla sua. A pensarci anche la vita di Gerard era totalmente diversa dalla sua e man mano che fosse passato il tempo sarebbero diventate sempre più diverse e forse inconciliabili ma Frank non voleva pensarci, non troppo quantomeno. La laurea di Gerard non era lontana ma fino ad allora il problema poteva anche non essere posto.

I suoi pensieri comunque vennero interrotti dall'avvistamento del ragazzo che si avvicinava a lui sorridente, evidentemente ignorando Mikey e Matthew che salutarono Frank da lontano procedendo dritti per il corridoio.

Gerard si avvicinò a Frank un po' più di quanto un normale amico avrebbe fatto e lo salutò con un sorriso adorabile. "Com'è andata la mattina?" domandò appoggiandogli una mano sulla schiena mentre lo guidava tra la folla all'interno del bar.

Frank alzò le spalle con un sorriso ebete dipinto sul viso che a quanto pareva non intendeva sparire. "Normale" disse, scegliendo ciò che voleva mangiare e aspettando la lunga e travagliata decisione dell'altro. "Sto iniziando a raccapezzarmi nel cantiere, so cosa devo fare, so come farlo, insomma non ho più bisogno della balia" affermò.

"Ti ricordi quando ci siamo visti la prima volta" rise Gerard.

"La situazione era un po' diversa, sì" ammise lui prendendo posto a un tavolo a cui erano già seduti altri due ragazzi.

Gerard si sedette al suo fianco addentando una patatina fritta. "Oggi finisco tardi" commentò. "Se riesco a parlare col prof per la tesi poi dò una festa in maschera a casa mia, lo giuro"

Frank rise e si ficcò in bocca una forchettata di pasta, rischiando di soffocarcisi quando l'altro gli posò una mano sulla coscia un po' più in alto di quanto si sarebbe aspettato. Immediatamente si voltò con le guance arrossate nella sua direzione, e lui gli rivolse un sorrisetto divertito.

"Ti scandalizzi per così poco, Frankie?"

Frank scosse il capo dandogli un calcio sotto il tavolo, troppo piano per fargli male davvero. "Sei proprio scemo"

"Mi dispiace se te ne sei accorto solo ora" ribattè Gerard ridendo di nuovo seguito a ruota dall'altro.

Era incredibile quanto ridessero ultimamente. Frank ricordava che Gerard non era così ilare quando l'aveva conosciuto, per non parlare di lui che pareva essere diventato mister serietà. Ora invece rideva spesso, stava quasi tornando il Frank di sempre. Con Gerard era facile.

I due stavano ancora mangiando, godendosi i momenti insieme, quando all'improvviso nella sala affollata comparve Mikey. Frank lo vide con la coda dell'occhio e si voltò per salutarlo, e all'inizio gli parve tutto normale come sempre, non notò nulla di strano. Ma lo sguardo di Gerard, più allenato a cogliere i piccoli cambiamenti nelle espressioni del fratello, era allarmato e quando il ragazzo fu abbastanza vicino al loro tavolo finalmente anche a Frank fu chiaro che qualcosa non andava.

Face It - (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora