.33

722 83 183
                                    

Quando Gerard si accasciò contro il muro dell'edificio l'unica cosa che riuscì a percepire distintamente fu la figura di Frank che scompariva nel buio.

Sentì a malapena Mikey che gli toccava la spalla rivolgendogli parole di conforto, scorse a malapena i volti confusi e un po' scioccati dei suoi amici, si accorse a malapena delle lacrime di Lyndsay, lei che non piangeva mai e mai si dimostrava debole. Ma era stato un brutto colpo, quello, per lei; perché le piaceva davvero Gerard, con quell'aria di chi è indifferente ai dettami della società e di chi accetta di vivere solo alle sue condizioni, con quella timidezza intrinseca che lo rendeva misterioso e attraente, e non sapeva di non avere mai avuto nemmeno una possibilità. Perché quel ragazzo dai capelli scuri e un cipiglio comprensibilmente intimidatorio era sicuramente il ragazzo di Gerard. Ma lei non sapeva, non poteva immaginare. E a quanto pareva neanche gli amici di Gerard sapevano, perché le loro espressioni confuse e scioccate parlavano più di qualsiasi altra cosa. Perciò ora Lyndsay si sentiva in colpa, dannatamente in colpa perché era stata lei a spingere Gerard a ballare quella sera, era stata lei a sperare in un contatto fisico e a fare di tutto per ottenerlo, era stata lei ad avvicinare il viso al suo mentre lui cercava di chiacchierare tranquillamente, ed era stata sempre lei a baciarlo.

L'aveva baciato lei.

Però il ragazzo dai capelli scuri che era indubbiamente il ragazzo di Gerard non aveva visto come lui non l'aveva voluto neanche per un momento, congelato al suo posto, non aveva visto come aveva cercato di respingerla con delicatezza ma decisione per non ferirla- e questo aveva solo avuto l'effetto di farglielo piacere ancora di più-, come le mani del ragazzo erano volate alle sue spalle per farla tornare a distanza di sicurezza appena le labbra di lei avevano toccato le sue. No, lui non aveva visto niente di tutto ciò; aveva solo visto il bacio tra due ragazzi che avevano appena trascorso una serata elegante e potenzialmente romantica, e ora come ora Lyndsay nemmeno si spiegava perché lui l'avesse invitata ma alla fin fine cosa importava? L'unica cosa evidente e certa era che Gerard era stato lasciato, ed era tutta colpa sua perché era lei ad averlo baciato.

Se l'avesse saputo, se solo l'avesse saputo non l'avrebbe mai fatto, davvero. Non avrebbe mai voluto niente di tutto ciò e per questo non riusciva a controllare le lacrime silenziose che le solcavano le guance.

Mikey prese Gerard per un braccio e lo trascinò verso il centro della strada, ma lui era troppo confuso, troppo senza forze e troppo disperato per riuscire a muovere anche solo due passi.

"G- Gerard" si sentì chiamare dalla voce elegante ma stranamente incrinata di Lyndsay, e solo per automatismo si voltò verso di lei. Aveva gli occhi rossi, pareva aver pianto e questo era strano ma Gerard non aveva né la forza né la voglia di indagare. "M- mi dispiace" disse lei. "È stata tutta colpa mia ma non potevo immaginare, non sapevo... Parlerò io con- con lui. Gli dirò che tu non volevi e che è tutta colpa mia ma ti prego, non odiarmi, mi dispiace... " singhiozzò mordendosi un labbro per cercare di controllarsi.

"No, non è colpa tua" la interruppe Gerard. Sentiva le lacrime bruciargli gli occhi e lottare per abbandonare le sue palpebre e avrebbe voluto solo lasciarsi cadere sull'asfalto e piangere per sempre, ma cercò di trattenersi. "È tutta colpa mia" disse mentre la sua voce si alzava inconsapevolmente sempre di più. "Se l'avessi semplicemente detto a tutti ora questo non sarebbe successo, lui v- voleva solo che io non mi v- vergognassi di lui ma non è così, non è per niente vero, ma sono... un tale idiota, sbaglio sempre tutto e me ne sarei dovuto fregare di quello che avrebbero potuto dire i miei e i suoi e voi e tutti gli altri, è tutta colpa mia perché- perché sono un idiota del cazzo, e- e ora lui se n'è andato. Se n'è andato" concluse voltandosi verso il fratello con occhi pieni di lacrime e aria smarrita e ferita.

Mikey lo prese per un braccio. "Andiamo, dai" disse. "Ora andiamo a casa, okay?"

Gerard annuì e l'ultima cosa che sentì prima di venire trascinato verso casa fu la mano di Ray che gli si posava sulla spalla.

Face It - (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora