Capitolo 2 (Revisionato)

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Continuai a guardare ripetutamente gli specchietti, e continuava a percorrere ancora la scia del mio motore, non prometteva nulla di buono. Dallo specchietto vidi un ghigno nel suo volto, che mi causó un brivido che percorse tutto il corpo, cercava di avvicinarsi con la motocicletta sempre di piú a me. Acellerai, lui fece lo stesso, allungai il tragitto per tornare a casa, non volevo che sapesse dove abitassi, ma non capivo una cosa, la sua motocicletta avrebbe potuto ragiungermi in un batter d'occhio, voleva giocare al gatto e il topo, ed io non ne avevo voglia, ma al quanto pare nella situazione in cui mi trovavo io ero diventata il topo. Guardai dinuovo gli specchietti e non vidi il suo riflesso, forse era stata una mia immaginazione, forse era la strada per casa sua..
Quando pensavo di essermi salvata da una situazione 'strana', vidi un volto piú vicino al mio veicolo attraverso lo specchietto.. al quanto pare aveva voglia di scherzare, e per non farsi vedere si era nascosto nell'angolo cieco non visibile dagli specchietti..
Mi picchiai mentalmente per aver solo potuto pensare di essermi liberata di lui.
Levai una mano dal manubrio e passai il braccio dietro la schiena, per poi alzare un solo dito della mano, il medio, lo mandai a fanculo, lo guardavo dallo specchietto poi all'improvviso il suo ghigno sparí e cambió in un espressione abbastanza preoccupata, spostando il suo sguardo a qualcosa poco distante da me, mi girai e vidi un ragazzo attraversare la strada, poco sobrio non essendosi accorto della nostra presenza.

Per paura di poterlo mettere sotto le ruote persi il controllo del manubrio, che girai di colpo e mi andai a schiantare contro il marciapiede, caddi dalla moto e sentii un forte dolore alla caviglia. La mia fottutissima imprudenza si presentava sempre al momento giusto.

Lui si fermó e mi aiutó ad alzarmi, per un attimo entrambi ci fissammo negli occhi, ormai per tutta la serata quando mi era capitato di incastrarmi nei suoi occhi, non potevo fare a meno di rimanerne incantata, i suoi occhi rispecchiano il colore celeste e profondo quell'oceano.
Da come si era presentato poco fa, non mi aveva dato una buona impressione e il suo carattere appiccicoso e testardo non potevo sopportarlo, nessuno fino ad allora aveva rischiato e pensato di potermi tenere testa, e di certo non sarebbe stato lui la persona tra i due a vincere. Il ció mi aveva fatto incazzare molto, continuavo a dare la colpa solo a lui, era colpa sua se ero con una caviglia dolorante e con la moto a terra. Mi aveva allungato la mano per aiutarmi ad alzarmi, ma la spostai e provai ad alzarmi da sola. Non ci riuscii e persi l'equilibrio, ma lui mi prese in tempo e non mi fece fare un botto con l'asfalto che avrebbe potuto peggiorare la situazione. Ero tra le sue braccia, e ogni volta che i miei occhi si scontravano con i suoi non potevo fare a meno fi fissarli, ogni secondo più belli e più profondi. Scossi la testa come per risvegliarmi da uno stato di trans.

"Per quale cazzo di motivo mi segui? Smettila." Diedi la colpa a lui, sapendo bene che era anche mia, non avrei dovuto distrarmi. Ma nonostante cio risposi acida.

Provó dinuovo ad aiutarmi, facendomi rialzare, ma non contribiivo al cio ed il tutto era ancora piu difficile per lui.

"Come va?" Chiese dall'aria preoccupata.

"Non so tu come pensi che vada?!" chiesi ironica.

Le prime volte che avevo portato la moto, mi era capitato più volte di cadere, e per mia fortuna di non farmi troppo male, la caviglia si faceva male, ma non a tal punto di lamentarmi come una bambina di 5 anni.

"Volevo sol..." cercó di prendere parola ma lo fermai.

"Non dire niente, non ti voglio piú rivedere" dissi bloccandolo. Nella mia vita sono sempre stata una persona diffidente. O almeno da quando mio padre è morto, da allora non mi sono più fidata di nessuno, mi sono sempre guardata le spalle da sola. E anche se Alice mi tiene testa, io mi fido di lei, è riuscita a guadagnarsi la mia fiducia.. ma comunque preferisco non avere a che fare con lui. Non mi ispira per niente fiducia, e se pensa di ottenere la mia amicizia si sbaglia di grosso.

Mi aiutó ad alzarmi, poggiai il piede a terra un po dolorante, feci l'indifferente, raddrizzai il motore, e lo misi in moto, era messo male dalla caduta, una gomma era a terra, non avrei potuto proseguire per molto con la moto in quelle condizioni. Domani lo faró riparare, pensai, dopo averlo raddrizzato me ne andai. Lasciandolo lí come un ebete, gli sta bene. Arrivai quasi subito a casa, e quando la vidi in lontananza sentivo giá la mancanza di tuffarmi nel letto e chiudere gli occhi per un bel po di ore..

Pov Max

Se ne andó senza ringraziarmi, addirittura sbuffando, non le capisco proprio le ragazze, ma lei é diversa dalle altre, in quei pochi secondi, ho guardato i suoi occhi terra immensi, sono meravigliosi, ma allo stesso tempo mi guardavano in modo freddo, non sembra cosi acida all'apparenza, lei é piú complicata delle altre, ha quel qualcosa che mi attira e la distingue dalle altre oche, lei da filo da torcere, piú di qualunque altra ragazza che conosca. Lo ha fatto questa sera, e se la rincontreró mi dará filo da torcere ancora, ne sono sicuro. La trovo una ragazza bellissima.. ma anche lei ha i suoi difetti. La voglia di conoscerla è grande, e penso che oggi sia solo l'inizio dei nostri incontri, che lei riterrá insopportabili...

Pov Ariana

Tornai a casa, andai in camera, mi misi il mio comodissimo pigiama, e cazzeggiai un po nei canali della tv, mi fermai su un film in particolare, di cui non mi ricordo mai il nome, ma lo trovo davvero interessante, anche se so ogni dettaglio di quel film, non mi stanco di guardarlo. É un giallo diciamo, ed é un po un casino capirlo se si perde il filo. Mi piacciono i film intricati, adoro. Dopo 10 minuti circa, partii la pubblicitá e quindi decisi di andare a preparare i miei amati pop corn, da sgranocchiare durante il film, un'altra cosa che adoro.

Tornai in camera e il tempo calcolato era perfetto, 3 minuti di pubblicitá. Finito il film non esitai a sdraiarmi nel letto, chiudendo i miei pesanti occhi. Avevo un sacco di sonno, passó una mezz'ora ma nonostante il sonno non riuscii ad addormentarmi, dai tanti pensieri. Visto che non riuscivo a chiudere occhio, scesi in cucina a bere un po di latte, e poi ritornai in camera, passai un'altra mezz'ora a guardare il nulla e finalmente riusci ad addormentarmi..

Era mattina ormai, andai dal meccanico, per far riparare il mio motore.. Durante l'incidente se si puó definire cosi, si era rotto il cavalletto, e una gomma si era bucata, a causa di un grande graffio. Arrivai dal meccanico piú vicino, e la giornata inizió straordinariamente.

Spazio autrice
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se é si votate e commentate.

CIAONE !!

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