Capitolo 14

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"Potete smettere di fissarmi come se fossi una zebra gialla e verde?" Chiedo mentre pulisco con uno straccio la mia povera corona sporca di sangue e terra.

"Si scusa, del resto non abbiamo appena visto una ragazza che a malapena sapeva correre uccidere ribelli in meno di tre minuti" dice il modo sarcastico Michael che come tutti gli altri mi sta fissando.

"Non potete cancellare dalla vostra memoria quello che è successo e continuare la vostra vita come prima?" Chiedo cercando di evitare le spiegazioni per questo mio cambiamento

"No, io voglio sapere come sei diventata da Cupcake indifeso e bomba sexy che fa il culo alle persone" dice Luke mentre Lucy lo guarda male, io sospiro prima di appoggiare la corona accanto a me e prepararmi mentalmente a raccontare tutta la verità.

"Beh, direi di iniziare con il fatto che io non sono una vera Principessa" dico e loro spalancano gli occhi increduli come se avessi appena bestemmiato.

"Cioè si, lo sono però non ho mai voluto esserlo" dico torturandomi le dita in imbarazzo, non mi è mai piaciuto raccontare questa storia.

"Ti prego non dirmi che ora inizia il dramma della principessa ribelle" supplica Lucy ed io le lancio un'occhiataccia prima di annuire

"Si e te lo ascolti anche in silenzio mia cara" le rispondo usando il tono più sassy che posseggo.

"Ogni principessa per diventare tale deve essere una ragazza per bene, educata, composta, fine e tanti altri aggettivi che io non sono mai stata, sin da piccola mi piaceva passare il tempo a giocare con i figli della mia guardia del corpo, ragazzi dei quartieri bassi, non tanto raccomandabili per una reale che dovrebbe frequentare solo principini e contesse, però io non volevo stare con quegli snob, e non volevo essere una principessa" 

Mentre parlo vedo Michael avvicinarsi a me e mettersi al mio fianco come per dirmi, sono qui tranquilla nessuno ti sta giudicando, oppure, guarda sta stronza che per tutto il tempo ci ha mentito ora la butto giù dal tetto.

"Dovevo sempre fare quello che mi dicevano gli altri, Rebecca sorridi, Rebecca non correre, Rebecca non giocare devi essere matura, Rebecca non puoi parlare con le persone di un basso livello, Rebecca di qua Rebecca di la, per una ragazzina di dodici anni questa cosa era stressante e come molte volte accade quando si cerca in tutti i modi di crescere una ragazza per bene in verità si provoca la reazione opposta ovvero la mia ribellione" 

I loro sguardi sono totalmente puntati nei miei e mi ascoltano come se stessi recitando a memoria i testi di Eminem, specialmente Michael che continua a fissarmi mettendomi anche in soggezione.

"A tredici anni scappai dal castello, presi uno zainetto e cominciai a correre coperta da una felpa affinchè nessuno potesse riconoscermi, arrivai fino alla periferia usando un autobus e quando arrivai lì alcuni ragazzi si presentarono, erano più grandi e mi piacevano perchè avevano tatuaggi e altre cose che li rendevano dei ribelli ai miei occhi, gli chiesi di insegnarmi ad essere come loro e con pazienza loro mi fecero imparare le tecniche di combattimento che gli avevano insegnato i primi maestri dei veri ribelli, imparai in fretta come armeggiare le loro armi e come stendere una persona disarmata, ero forte e decisa, ogni volta che sbagliavo mi arrabbiavo con me stessa ed essendo una perfezionista arrivai al punto in cui nessuno dei miei amici riusciva a battermi" dico mentre con la memoria vago a quel buio periodo della mia vita.

"I miei genitori erano disperati, credevano che fossi una drogata delinquete ed in parte lo ero, ma la cosa che più li preoccupava era il fatto che fossi innamorata di un ragazzo dei quartieri bassi, avevano paura che potessi rinunciare al trono per lui o che il ragazzo mi stesse usando per i miei soldi ed il potere, litigai con loro perchè ero talmente innamorata di colui che mi aveva reso una persona migliore che non riuscivo a vedere i suoi difetti, ma li aveva, eccome se li aveva"

PRINCESS// MICHAEL CLIFFORDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora