Capitolo 28

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E poi crollo.

Il mio muro, la mia ancora, ogni mia speranza è appena salita su un elicottero a testa bassa e passo deciso senza neanche guardami un ultima volta, senza neanche darmi una possibilità di fargli capire il pericolo.

Ogni mia speranza è svanita.

Ci sono solo io.

"Drammi adolescenziali, sono divertenti da guardare non crede Colonnello? " Chiede lo stronzo alle mie spalle mentre io cerco di cacciare giù le mie lacrime che stanno cercando in tutti i modi di scendere.

"Grazie Melanie, molto gentile" dice il colonnello ad una ragazza con un pomposo vestito rosa e una parrucca rosa, non lo hanno fatto davvero... chi ha dato loro il permesso di darle i miei vestiti, giuro che se ha toccato le mie scarpe la faccio a pezzetti.

La ragazza mi sorride prima di andarsene con il mio vestito e far entrare dalla porta principale un ragazzo alto con i capelli biondi, il maledetto principe.

"Oh, principessa mi permetta di presentarle una persona" dice il tenente afferrandomi con forza il polso e tirandomi con violenza davanti al ragazzo che mi sorride prima di porgermi la mano pallida.

"Principessa, ti presento mio nipote Evan" dice l'uomo accanto a me, continuo a fissare il ragazzo mentre lui aspetta una mia reazione, il tenente mi da un forte colpo nello stomaco costringendomi ad allungare la mano che viene immediatamente stretta dal ragazzo.

"Non credi sia carina?" Chiede l'uomo ed Evan mi guarda passandosi la lingua tra le labbra sottili facendomi una lastra con gli occhi e facendomi sentire terribilmente a disagio, mi sento nuda e debole ai suoi occhi.

"Molto carina zio, non vedo l'ora che sia la prima notte di nozze dolcezza" dice con un tono viscido che riesce a farmi venire la pelle d'oca pure alla forfora... aspetta notte di nozze?

Chi si sposa?

"Sono sicuro che Rebecca non veda l'ora di sposarsi vero?" Chiede il colonnello ed io sento una forte fitta, non può essere vero, è un incubo.

"S-sposarsi? Che cosa?" Chiedo confusa mentre comincio a sentire le vertigini e una forte nausea alla bocca dello stomaco, il ragazzo davanti a me sorride passandosi una mano tra i capelli pieni di gel prima di portare i suoi occhi su di me.

"Certo dolcezza, io e te ci sposiamo, dopodomani e poi ci sarà la tua grande incoronazione, non sei contenta?" Chiede lui, contenta? Contenta?!
Sono contenta quando mi comprano un gelato, quando prendo sei in matematica, quando esce una nuova canzone di Charlie Puth e quando mi sveglio la mattina senza brufoli nuovi ma non sono fottutamente contenta di sposarmi con uno sconosciuto.

"Non vedo l'ora" dice il ragazzo accarezzandomi la guancia con le sue luride mani sudaticce, rabbrividisco al solo tocco sentendo la terribile mancanza delle dita fredde e snelle che solo ieri mi accarezzavano mentre fingevo di dormire.

"Portatela in camera sua, la principessa ha bisogno di riposare per prepararsi a domani" dice il tenente e due guardie mi afferrano per entrambe le braccia trascinandomi contro la mia volontà su per le scale per poi buttarmi in una camera buia e chiudere a chiave nonostante le mie urla.



Quando riaprono la porta chiusa la sera prima rimango in silenzio a fissare le guardie mentre mi ritrovano seduta vicino al bordo del letto, ho passato tutta la notte a piangere e pregare.
Ogni volta che chiudevo gli occhi rivedevo gli occhi dei miei genitori che mi guardavano pieni di dolore, rivedevo i loro volti sanguinanti dopo l'incidente e vedevo quello che mi faceva più male, vedevo gli occhi di Michael che mi guardavano con ribrezzo.

PRINCESS// MICHAEL CLIFFORDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora