Capitolo 23

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"Ma spero sappia ciò che sta facendo"

Non ho la più pallida idea di ciò che sto facendo.

Ho fatto l'unica cosa che mi è sembrata più logica, li ho salvati, se avessero deciso di portarmi via da lì Zayn li avrebbe fatti fuori velocemente con i suoi ribelli.

Spero solo che rinuncino a me, spero che corrino il più lontano possibile e si mettano al sicuro perché se Zayn decide di comandare allora neppure io potrò fermarlo.

"Eccola qui la mia vera Rebecca, temevo davvero che fossi diventata una ragazzina viziata e tenera" dice il moro avvicinandosi a me mentre io ancora guardo la porta dalla quale i miei amici sono usciti da qui con in volto uno sguardo confuso e deluso.

Zayn mi appoggia una mano sulla spalla ed io sospiro prima di abbassare la pistola e chiudere gli occhi cercando di non pensare a quanto lentamente stia annegando dentro le sabbie mobili in cui mi sono infilata da sola.

"Non verranno più a darci fastidio" dico io abbassando il capo e il moro ridacchia leggermente.

"Hai spezzato il cuore di Clifford è ovvio che non torneranno più, ora per lui sei solo una stronza egoista, ma fidati bimba che hai scelto il lato giusto in cui stare, dalla parte dei vincenti" dice lasciandomi un bacio sui capelli e facendo esultare tutti i ribelli come se una nuova ragazza fosse entrata nel loro gruppo.

"Festeggiamo, la principessa è tornata" dice di nuovo urlando Zayn ed io stringo i pugni all'idea di dover passare altro tempo con queste persone e comincio a scuotere la testa.

"Sono molto stanca e vorrei andare a dormire, festeggiate pure ma io torno nella cella" dico indietreggiando e Zayn mi guarda incredulo prima di scoppiare a ridere.

"Cella? No quella la diamo ai nemici, a quelli come noi diamo le stanze migliori bimba, Niall portala nella sua nuova stanza e assicurati che sia chiusa a chiave, giusto per evitare che la principessina cambi idea e corra dal suo ribelle preferito" dice Zayn parlando con un biondino che si avvicina a me mettendomi le solite manette ed io guardo il moro confusa.

"Perché le manette? Hai detto che sono una di voi" dico cercando di ribellarmi, il moro si avvicina e mi prende il volto stringendolo tra le sue dita

"Perché bimba, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, e te sei una di quelle di cui non ci si può mai fidare, non si può mai prevedere che cosa ti frulla in quella testolina da pazza" dice mollandomi e Niall mi spinge leggermente verso la porta accompagnandomi verso quella che non sarà altro che una gabbia più grande per me.

"È vero che hai combattuto contro venti ribelli e loro non sono neanche riusciti a sfiorarti?" Chiede il biondino rompendo il silenzio che si era creato mentre camminavamo per i lunghi corridori bianchi e tutti uguali.

"Oppure è vero che una volta per correre da Zayn hai dovuto affrontare disarmata degli spacciatori in periferia?" Chiede di nuovo mentre io rimango in silenzio non volendo rispondere alle sue curiosità.

"Okay, capisco non hai voglia di parlare" Niall rinuncia alle domande e riprende a camminare dietro di me tenendomi d'occhio nel caso decidessi di cominciare a correre scappando da lui.

Il biondino mi oltrepassa e arriva davanti ad una porta nera e con delicatezza inserisce il codice di quattro numeri sulla tastiera facendo poi aprire la serratura permettendoci di accedere dentro la camera. Mi guardo attorno e vedo una lussuosa stanza degna dei migliori alberghi di lusso, pareti con pulite oro e bianche, un letto posto al centro della stanza con almeno dieci cuscini più del dovuto, un bagno super elettronico e una porta finestra che si affaccia su un piccolo balconcino.

PRINCESS// MICHAEL CLIFFORDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora