Capitolo 6

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Esistono delle domande a cui nessuna ragazza può trovare una risposta, quesiti che perseguitano il genere femminile dall'alba dei tempi, continuano a ripetersi nella nostra testa come le canzoni spagnole alla radio.

Ognuna di noi esseri femminili almeno una volta nella vita si è fermata magari in mezzo la strada e si è posta alcune di quelle domande fastidiose e senza risposta come; perchè dio ci ha dato il ciclo? Perchè il peli dopo la ceretta ricrescono così in fretta? Cosa c'é di male ad ascoltare Taylor Swift? Perchè Evan Peters è così gnocco? Ma soprattutto perchè alle tre di notte precise il nostro stomaco comincia a chiedere cibo?

Ed eccomi qui mentre scendo le scale di questa vecchia e consumata casa dirigendomi verso la cucina in cerca di qualche pietanza commestibile che non sia tonno in scatola o patatine al formaggio, il mio orgoglio mi ha impedito di mangiare per tutto il giorno ma se non metto qualcosa sotto i denti entro mezz'ora credo che il mio stomaco comincerà a prendermi a pugni dall'interno.

Arrivo alla cucina e apro il frigorifero cercando qualcosa di poco calorico ma allo stesso tempo gustoso come per esempio delle fragole o dei biscotti senza burro o uno yoghurt.

"Carina la camicetta da notte" sussulto alzando la testa di scatto dal frigorifero ed andando a sbattere con la testa su un'armadietto lasciato aperto.

"Uh quello si che fa male ragazzina" mi giro verso Michael che mi guarda appoggiato al bancone mentre io mi tengo la testa proprio dove la ho sbattuta, credo che mi spunterà un bernoccolo grande quanto l'Everest.

Comincio a sfregare la zona sperando che il dolore passi e sento i passi di Michael avvicinarsi e aprire il frigo, tengo gli occhi chiusi immaginandomi delle scarpe di gucci per non pensare al male ma appena comincio a immaginarmi pure le borse sento qualcosa di ghiacciato appoggiarsi sulla mia testa.

Apro gli occhi e vedo Michael mentre mi sposta la mano sopra la sacca di ghiaccio, dopo di che si allontana di nuovo, lo guardo stupita per il gesto mentre lui si siede al tavolo e afferra una mela giocandoci.

"A corte non ti hanno mai insegnato che è maleducazione fissare?" Chiede alzando gli occhi su di me  

"Sei la prima persona che mi fissa senza paura" dice sorridendo e io rimango immobile a guardarlo, i suoi capelli sono tutti scompigliati e i suoi occhi sono stanchi sembra che abbia avuto un'incubo, riconosco quella faccia da zombie è la stessa che ho io quando non dormo per la troppa ansia.

"Non mi fai paura" rispondo e lui mi guarda lanciando un'occhiata alle mie gambe nude e soffermandosi forse un po' di troppo prima di tornare a guardarmi negli occhi.

"Non pensavo che le principesse potessero indossare vestiti così corti" dice lui indicando la mia camicia da notte, la guardo abbassando lo sguardo ed è una normalissima camicia da notte non troppo scollata sul seno con delle graziose spalline in pizzo e che cade morbida sul mio corpo fino ad arrivare a metà coscia.

"Viene dal Giappone, è pura seta, non è volgare" dico difendendo il mio pigiama e lui alza le mani in segno di resa, alzo gli occhi prima di girarmi e prendere dal frigo un barattolo di yoghurt, prendo un cucchiaio e mi siedo al tavolo di fronte al ragazzo che sta sbucciando la mela.

"Perchè sei sveglio alle tre di notte?"Chiedo portando il cucchiaio alla bocca e assaporando il gusto dello yoghurt

"Potrei fare la stessa domanda a te Principessa" incredibile come questo soggetto riesca sempre ad evitare ogni mia domanda riflettendola su di me.

"Avevo fame, ora tocca a te rispondere perchè non sei a dormire?" posa la mela sul tavolo e con le dita afferra uno spicchio portandoselo alle labbra 

PRINCESS// MICHAEL CLIFFORDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora