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Abbiamo trascorso una bellissima giornata, tra discese con lo snowboard e gare con lo slittino.
Ho riso così tanto quando Emily e James sono andati a sbattere contro un albero e ancora di più quando io e Sasha abbiamo investito una coppietta mentre si baciava appassionatamente. I poveretti si sono trovati gettati su una collinetta di neve fresca e a noi non è neanche passato in mente di aiutarli, siamo stronze, lo so.
Quando siamo arrivati a casa eravamo distrutti, ma siamo riuscite a ricattare i ragazzi per farli cucinare, così noi ci siamo fatte un bel bagno caldo rilassante e loro si sono cimentati in chef.
Abbiamo guardato un horror e io per tutto il tempo ho ingurgitato popcorn come se non ci fosse un domani, stringendo il braccio di Jared che rideva e tentava di spaventarmi ancora di più.
È mezzanotte e sono andati quasi tutti a cambiarsi per dormire. Esco fuori nel giardino sul retro e mi siedo sul divano bianco come la neve riscaldato, ma nonostante emani calore sto ancora congelando. Aspiro l'aria fresca, profuma di inverno. Sono assolutamente convinta che ogni stagione abbia il suo odore, particolare, intenso e suggestivo.
Suggestivo come il magnifico paesaggio che mi si apre davanti agli occhi. Amo la neve, anche se a Miami non nevica mai.
Penso a quanto sia fortunata a trovarmi qui, quanto la mia vita sia meravigliosa. Certo, non è tutto perfetto, io non sono perfetta, ho il cuore pieno di rabbia e rancore, sofferenza e dolore, ma ciò che mi circonda è assolutamente meraviglioso. La mia famiglia, i miei amici, la possibilità di fare ciò che voglio della mia vita, viaggiare, sognare, nulla mi è mai mancato.
Ma ovviamente, per ogni cosa bella ce n'è sempre una brutta, perché la mia vita è sempre stata piena di insidie.
L'assenza di papà, non avere il mio eroe affianco, saperlo solo e bloccato chissà dove, senza poter vedere le persone che ama. L'impotenza, non poter fare nulla per aiutarlo.
L'odio che fino a poco tempo fa legava me e mia sorella, non era una bella situazione, non riuscivamo a sopportarci, ci insultavamo pesantemente,non potevamo contare l'una sull'altra e i nostri genitori non sapevano come gestirci. Le vacanze in famiglia erano un disastro, non abbiamo ricordi d'infanzia che ci immortalano in momenti felici e questo per la nostra innata competizione e la sua gelosia.
Scoprire inoltre che non abbiamo lo stesso padre è stato un duro colpo, siamo rimasti sconvolti, ma è servito a farci mettere da parte l'orgoglio e iniziare ad essere sorelle, davvero.
So quanto mia mamma si senta in colpa, ma ciò non vuol dire che sia pentita e, in fondo, anche papà ha accettato questo errore fatto diciannove anni fa, perché l'amore che provano i miei genitori l'uno per l'altro è evidente ad ogni sguardo, sorriso e abbraccio e senza quello sbaglio, Emily non sarebbe qui.
È stato terribile il periodo in cui trattava male Emily, ma quello non era mio padre, era la rabbia e la delusione a guidarlo nelle sue azioni. So che mia sorella vorrebbe sapere chi sia il suo vero padre, ma che mia madre gli abbia chiesto non di cercarlo, per non complicare le cose, perché nonostante non ci sia un legame di sangue, suo padre resta sempre lo stesso mio e di Tyler.
E poi c'è mia madre, quella donna così forte e tenace. Sono orgogliosa di essere sua figlia, è coraggiosa e fiera di sé e della sua vita, nonostante abbia dovuto affrontare cose orribili.
Mi torna alla mente quella notte di così tanti anni fa, odio ricordarla e odio il fatto che nonostante fossi piccola, rammento nei minimi dettagli ogni singolo particolare. Ricordo il viso sfinito di mia madre, la sua vulnerabilità e fragilità, ricordo il ghigno estasiato di quello che la stuprava, e la sua espressione appagata. Ricordo lo sguardo minaccioso dell'uomo che mi teneva ferma, obbligandomi a guardare. I suoi occhi quasi neri come la pece, mai visti così scuri, intensi e inquietanti. Il ghigno malizioso, il piercing al sopracciglio e il tatuaggio che gli copriva il braccio con un serpente nero, che terminava sul collo con le fauci spalancate che facevano intravedere i denti taglienti che sembrano infilzarsi nella carne.
Ricordo che avvicinò la sua bocca al mio orecchio e sussurrò con voce viscida e meschina

"Ti piace il mio tatuaggio? Sai che significato ha il serpente? Il serpente sono io, che brama la carne e infilza le fauci non lasciando scampo alla sua vittima, la agonizza con il suo veleno, la rende vulnerabile e indifesa, e allora può farne ciò che vuole." Mi guarda sorridendo, in modo inquietante e macrabo "lo farò anche alla tua mamma sai? La terrò stretta senza via di scampo, la renderò vulnerabile e assaporerò la sua pelle morbida e vellutata in ogni centimetro. La sfininirò, la distruggerò a tal punto che preferirà morire piuttosto che subire quell'agonia. Ma se pingerai, la ammazzarrò davvero"

Scaccio via quelle parole con un groppo in gola. Avrei tanto voluto piangere in quel momento, gridare a quegli uomini di smetterla, chiamare la mia mamma, correre ad abbracciarla. Ma non lo feci, rimasi ferma immobile senza fiatare, con gli occhi puntati su quel bastardo che violentava quella donna che mi era sempre parsa forte e indistruttibile e, per la prima volta, la vidi per com'era davvero. Fragile, fragile come ogni donna, indifesa e incapace di sovrastare la forza dell'uomo. Ma questa è la vita, l'uomo sarà sempre più forte della donna, ma spetta a lui decidere come usare quella forze. Se proteggendola o annientandola.

Basta, non devo più pensarci, o rischierei di crollare.
Improvvisamente un grande brivido ghiacciato mi percorre le ossa.
Tiro fuori dal mio pacchetto di Malboro una sigaretta e la infilo tra le labbra. Non fumo spesso, solo quando ne sento il bisogno. Prima che possa accenderla, sento qualcosa di caldo e morbido posarsi sulle mie spalle. Alzo lo sguardo e incontro gli occhi azzurri di Sasha,le faccio spazio e si siede accanto a me riscaldandosi a sua volta con la coperta che mi ha portato.
Le porgo una sigaretta e senza parlare se la infila tra le labbra,dopo averle accese, guardiamo il fumo salire verso il cielo scuro sfumando nell'aria. Restiamo qualche altro minuto in silenzio, prima che lei lo spezzi

"Cosa ti succede Kathe?" Non mi guarda, continua a prestare attenzione all'orizzonte

"Che cosa intendi dire?" Corrugo la fronte

"So che c'è qualcosa che non va, che ti tormenta. Puoi parlare con me, lo sai" sospira e appoggia una mano sulla mia gamba guardandomi negli occhi

"È per Jace?"

Guardo la mia amica dagli occhi blu, vorrei dirle che lui non c'entra niente, che sono solo un po stanca e ho molti pensieri nella testa, ma la verità è che gira tutto attorno a lui ormai, e io ho bisogno di sfogarmi con qualcuno

"Non ci capisco più niente Sasha" ammetto frustata passandomi una mano tra i capelli "lui è così irritante,coglione e maledettamente stronzo. Se ne frega di tutto e di tutti, vorrei prendere a calci lui e la sua indifferenza. Ma c'è qualcosa tra di noi, sono stufa di negarlo. Qualcosa che ci impedisce di stare lontani"

Continua ad accarezzarmi il ginocchio cercando di rassicurarmi, ma provo solo una grande irritazione

"E io non ne posso più di tutto questo. Non c'è niente di concreto, non ci sono belle parole o gesti che mi fanno capire che lui possa provare qualcosa, ma quando finalmente riesco a convincermi che non gliene freghi niente, ecco che fa qualcosa, qualcosa che mi sconvolge le idee, riappare quel luccichio nei suoi occhi che mi fa capire che non gli sono indifferente.
Ma è una questione di ore, giorni, a volte anche secondi, e cambia totalmente."

Sospiro continuando a tormentarmi i capelli

"È tutto un circolo vizioso da cui io vorrei solo uscire "

Sposto lo sguardo sul viso comprensivo della mia amica

"Ma non so come fare" sussurro implorando il suo aiuto, che non tarda ad arrivare

"C'è una sola maniera Kathe. Devi capire cosa provi realmente. Smettila di negare i sentimentimenti che ti legano a Jace e prova ad andare un po più a fondo, scopri cosa significano, scopri cosa lui significa per te, solo allora riuscirai ad uscirne, con o senza di lui"

Mi sorride dolcemente e io mi fiondo tra le sue braccia, trovando immediatamente conforto

"Grazie"

"Shh" mi accarezza i capelli "Io sono qui per questo"

Restiamo li ancora un po, ascoltando i respiri l'una dell'altra.
Ciò che mi ha detto mi spaventa,ho paura di scoprire che ciò che provo per Jace sia molto più profondo di quello che pensavo e ho paura di cosa potrebbe provare lui.
Se scoprissi sentimenti forti, ma non ricambiati, non riuscirei a sopportarlo

"Tu sei forte" sussurra prima di baciarmi una guancia e salire in camera a dormire

Ha ragione, io sono forte, forse mi farò del male, forse mi spezzerò, cadrò, mi frantumerò, ma non per questo mi tirerò indietro,nulla mi impedirà di scoprire cosa cerca di dirmi il mio cuore, e se dovessi ferirmi, mi curerò da sola e ne uscirò più forte di prima.

Lacrime del cuore 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora