Capitolo 6

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Intanto passavano i giorni ed io mi ero praticamente trasferita a casa di Mark.
Studiavo anche da lui.
Un giorno gli avevo invaso il letto con tutti i miei libri.
Quando tornò dall'allenamento iniziò a cercarmi per casa e mi trovò nella sua stanza invasa da tutte le pagine che dovevo studiare. Ero nascosta sotto il piumone che portavo come se fosse un mantello.
-"Stai ancora studiando?"- disse entrato nella stanza.
Annuii senza staccare gli occhi dal libro.
-"Amore, ma è da stamattina che studi. Ti sei riposta un po'? Hai pranzato?"- disse Mark avvicinandosi a me.
Scossi la testa.
-"Come cazzo fai a studiare se non hai nemmeno mangiato?"- disse Mark.
Lo ignorai.
-"Hope, alzati da quel letto e cambiati che andiamo a mangiare fuori."- disse tirandomi via la coperta.
-"No dai. Ti cucino qualcosa subito e torno a studiare."- dissi guardandolo.
-"Amore, devi mangiare anche tu e non serve che cucini hai già fatto troppo oggi."- disse Mark cercando qualcosa nel cassetto.
-"Cosa cerchi?"- dissi guardandolo.
-"Qualcosa da mettermi!"- disse lui.
Mi alzai ed entrai nella cabina armadio.
Mark mi afferrò e mi baciò.
-"Finalmente ti ho fatta alzare!"- disse.
-"Stronzo!"- dissi divincolandomi del suo abbraccio.
-"Dai, cambiati ché sto morendo di fame!"- disse Mark.
-"No, domani ho un esame. Devo continuare a ripetere."- dissi.
-"Cosa vuoi da mangiare?"-
-"Niente. Non voglio mangiare."- urlai tornando a sedermi tra tutti i libri.
-"Oh, intanto ti calmi!"- disse Mark. -"Io esco."- perseguì prima di uscire dalla stanza abbastanza nervoso.
-"Mark!"- dissi alzandomi.
Lo seguii giù per le scale.
-"Che vuoi?"- disse mentre apriva la porta per scendere nel garage.
-"Dove vai?"- dissi.
-"Non sono fatti tuoi."- disse.
-"Vabbè, aspetta che prendo le mie cose e mi porti a casa."- dissi tornando nella sua stanza.
-"Perché?"- disse seguendomi.
-"È casa tua."- dissi sistemando i libri nella borsa.
-"Ma sei scema? Puoi stare qui."- disse prendendomi la borsa dalle mani.
-"No, vado a studiare a casa mia!"- dissi abbastanza agitata.
-"È questa casa tua ormai. Non potrei nemmeno definirla casa se tu non fossi qui con me."- disse abbracciandomi.
Ispirai a lungo il suo profumo.
-"Andiamo a mangiare?"- dissi.
-"Ora hai fame?"- disse Mark scoppiando a ridere.
Annuii.
Sparii nella cabina armadio per cambiarmi. Indossai dei jeans, le converse e una felpa. Presi il giubbotto e una sciarpa enorme.
Raccolsi le mie cose nella borsa e scesi nel salone dove Mark era coricato sul divano con il computer sule gambe.
-"Andiamo?"- dissi.
-"Ho parlato con Jessica ha detto che domani viene qui con Carly."- disse Mark con lo sguardo perso sullo schermo.
-"Stanno qui con noi?"- dissi sedendomi sul bracciolo del divano.
Mark annuì continuando a leggere dei commenti.
-"Che c'è?"- dissi accarezzandogli i capelli.
Mi indicò il computer.
Mi sedetti tra lui ed il computer, tra le sue braccia.
Guardai lo schermo. C'erano degli insulti abbastanza pesanti indirizzati a me.
Mi davano della puttana, della falsa. C'erano anche minacce di morte sotto una foto mia e di Mark che aveva pubblicato lui.
-"Vabbè, che ti importa?"- dissi abbastanza spaventata.
-"È ovvio che mi importa. Parlano di te."- disse Mark chiudendo il computer.
-"Amore, sono tutte stronzate."- dissi abbracciandolo.
-"Vuoi ancora uscire?"- disse alzandosi dal divano.
-"Certo!"- dissi.
Erano già le 22:00 ed ancora non avevamo cenato.
Uscimmo di casa ed andammo in un ristorante al centro.
Subito dopo aver finito di mangiare tornammo a casa.
Mark era visibilmente teso.

Appena arrivammo a casa io mi chiusi in bagno. Dopo dieci minuti Mark bussò alla porta:-"Hope, è tutto apposto?"-
Tossii. -"Si."- dissi poco sicura.
Avevo vomitato. Ero nervosa per l'esame e quelle minacce, anche se innocue, avevano solo aumentato lo stress che mi trascinavo dietro da qualche giorno.
-"Apri la porta."- disse.
-"Aspetta."- dissi cercando di sciacquarmi il viso per sembrare il più normale possibile.
-"Hope, ora!"- disse Mark con un tono duro.
Uscii dal bagno cercando di sembrare indifferente.
-"Cos'hai?"- disse seguendomi nella stanza.
-"Ho vomitato. Sono nervosa!"- dissi.
-"Vuoi che ti porti in ospedale?"- disse Mark già preoccupato.
-"Non serve. Ho bisogno di dormire!"- dissi prendendo i libri dal letto per posarli sulla scrivania.
-"Coricati che li poso io i libri."- disse Mark prendendomeli dalle mani.
Mi coricai nel letto e mi accucciai sotto le coperte.
Dopo pochi minuti mi ero già addormentata.

Mi svegliai senza fare rumore. Raccolsi le mie cose, mi cambiai e uscii di casa.
Presi l'autobus che mi avrebbe portato all'università. Prima di fare l'esame sentivo il bisogno di un caffè ed una sigaretta così mi avviai al bar. Era facile essere invisibile da sola. Quando esco con Mark tutto diventa più bello ed anch'io vengo illuminata da una luce diversa.
L'esame iniziava alle 10:30, ero nervosa.

Appena l'esame finì andai a casa di Mark. Aprii la porta, lui era sul divano. Erano passate da poco le 14.
Sgattaiolai fino alla sua stanza.
-"Hope!"- sentii urlare dalle scale.
-"Si?"- dissi gettandomi sul letto.
Udii dei passi nelle scale e dopo poco Mark era davanti alla porta della stanza ad osservarmi.
-"Allora?"- disse.
-"Ventotto."- risposi un po' delusa.
-"E che problema c'è, ora?"- disse Mark sedendosi accanto a me.
-"Volevo trenta!"- dissi mettendo su il broncio.
Mark mi spinse scherzosamente.
-"Non ci pensare. Pomeriggio non mi alleno."- disse Mark aspettandosi una mia risposta.
-"E allora?"- dissi.
-"Allora, possiamo andare a prenderci un aperitivo alla Rinascente, poi facciamo un giro per i negozi. Alle 18:30 possiamo prendere Carly e Jessy all'aeroporto, prendiamo qualcosa da mangiare e poi torniamo a casa. È una bella giornata oggi!"- disse guardando verso la finestra.
-"Carino come piano."- dissi tirando Mark per farlo coricare accanto a me.
-"Quindi usciamo?"- disse Mark guardandomi negli occhi.
Annegai nei suoi occhi.
-"Mi faccio la doccia ed usciamo!"- dissi alzandomi.
Mark mi tirò per un polso e mi baciò con passione.
Sorrisi tra un bacio e l'altro.
Iniziammo a spogliarci a vicenda e facemmo l'amore.
Mark baciò ogni mia parte del corpo.
Quando mi crollò di lato sfinito mi guardò negli occhi e disse:-"Ti amo!"-
Sorrisi. Ancora non riuscivo a sentirmi abbastanza per lui.
Mi alzai e sparii nel bagno.
Dopo essermi vestita uscimmo.

L'aperitivo fu divertente ma evitammo di usare i vari social network per evitare problemi. Io avevo paura per quelle minacce ma, accanto a Mark, mi sentivo al sicuro. Pensavo che niente potesse ferirmi se gli fossi rimasta sempre vicina.
Dopo l'aperitivo Mark mi portò nei negozi delle migliori marche e tornammo in macchina con così tante buste da non sapere devo metterle.
-"Forse dovevo comprarla la camicia Ralph Lauren!"- disse Mark salendo in macchina.
Scoppiai a ridere.
Ne aveva comprate sei di quelle camice.

Jessica e Carlotta ci stavano aspettando fuori dall'aeroporto.
Le salutammo e salimmo in macchina. Carlotta era felicissima e Jessica non si aspettava di vedermi.
Dopo aver preso delle pizze tornammo a casa. Apparecchiai le tavola.
Dopo mangiato sistemai la cucina e sparii nella cabina armadio di Mark per sistemare i nostri vestiti.

SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti! Ho deciso di aggiornare oggi il capitolo perché è il compleanno di gracevielle e, ovviamente, aggiornerò anche venerdì e vi assicuro che ci saranno molti volpi di scena!
Stai tuned! Love u! ❤️✌🏻😝

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